2022-06-16
La Bce sfodera un mini salvagente e corregge il tiro della Lagarde
Francoforte annuncia uno scudo anti spread «per contrastarne la frammentazione» attraverso operazioni di acquisti ad hoc. E prova a calmare i mercati: «Se non dovesse bastare interverremo». Le Borse respirano.Alla fine, ieri, dopo l’allarme generato in tutta Europa, la Bce ha corretto il tiro di Christine Lagarde. Negli ultimi sei giorni, infatti, da quando l’Eurotower aveva annunciato la fine del programma di acquisti lanciato da Mario Draghi nel 2014 e il rialzo dei tassi, le Borse europee erano andate a picco e gli spread avevano ripreso a galoppare. Ieri, però, in contemporanea con il maxi rialzo targato Fed, c’è stata una controsterzata. La Banca centrale europea ha annunciato l’intenzione di creare nuovi strumenti per contrastare la frammentazione degli spread nel Vecchio continente. «Le crisi non sono mai uguali tra loro» e «bisogna avere il coraggio di agire» anche «quando i fatti non sono chiari», ha detto ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a un evento della London school of economics.Così, la Bce ha avviato con un cambio di direzione. «Oggi abbiamo deciso di attivare la flessibilità nell’attività di reinvestimento e abbiamo chiesto ai nostri comitati di lavoro in maniera accelerata il concepimento di nuovi strumenti per contrastare la frammentazione nel caso in cui il reinvestimento non bastasse», ha detto Klaas Knot, componente del consiglio direttivo della Bce e presidente della Nederlandsche Bank. «Per cui nel caso in cui il reinvestimento non bastasse state tranquilli, siamo pronti».La Bce, insomma, è tornata sui suoi passi, annunciando quello che da molti viene definito uno scudo anti spread. Come ha spiegato Knot, la prima linea di difesa della Bce contro i rischi di frammentazione finanziaria evidenziati dagli spread sono i reinvestimenti del programma pandemico Pepp. Knot ha poi spiegato che la richiesta di accelerare su uno strumento anti spread serve per avere opzioni nel caso in cui il programma pandemico non basti.Ma, in soldoni, come funziona questo scudo anti spread? In poche parole, dopo la normalizzazione della politica monetaria, ieri Francoforte ha fatto sapere che contro l’allargamento degli spread sui tassi dei titoli di Stato interverrà immediatamente effettuando «con flessibilità» le operazioni di acquisto per il rinnovo dei titoli accumulati con il programma anticrisi Pepp. «Il breve comunicato che la Banca centrale europea ha rilasciato ieri non sembrava contenere molti di quei dettagli che i mercati stanno cercando», spiega Hetal Mehta, Senior european economist di Legal & General investment management. «Incaricando i suoi rami interni di approntare il prima possibile il suo scudo anti spread, l’istituto ha di fatto lasciato in attesa coloro che stavano aspettando una sua mossa. Quello che possiamo affermare è che si tratterà di un tipo di intervento che non richiede alcuna condizione (o che ne richiederà molte poche); infatti, è per questo che non si è fatto ricorso all’Outright monetary transactions (si tratta di operazioni che consistono nell’acquisto diretto da parte della Bce di titoli di Stato a breve termine emessi da Paesi in difficoltà macroeconomica grave e conclamata, ndr). Tuttavia, dovrà anche soddisfare quei membri e quei governi dell’area euro che temono un supporto fiscale troppo ampio. Qualsiasi provvedimento che non rispetterà queste linee guida potrebbe essere impugnato in un tribunale europeo e minare la capacità di azione della Banca centrale», dice Mehta.«Negli ultimi due mesi», aggiunge Annalisa Piazza, analista di ricerca sui titoli a reddito fisso di Mfs investment management, «la Lagarde ha parlato più volte di flessibilità nei reinvestimenti dei Pepp. Ora, la flessibilità deve essere utilizzata il prima possibile. In passato alcuni sono stati scettici sulle clausole di flessibilità. Ora è chiaro che ci sono le condizioni per utilizzarla. Per quanto riguarda lo strumento anti frammentazione, l’accelerazione del completamento suggerisce che la Bce sente ora l’esigenza di avere qualcosa di più “strutturale”, che permetta una trasmissione fluida del proprio orientamento politico», dice l’esperta. «La Bce ha deciso di sviluppare un nuovo strumento anti crisi, con l’obiettivo di limitare l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui costi di finanziamento dei Paesi periferici», dice Gergely Majoros, membro del Comitato investimenti di Carmignac. Lo strumento «probabilmente deve prima essere approvato dal Consiglio direttivo, che, a sua volta, potrebbe essere ancora diviso sull’opportunità e la necessità di introdurre un nuovo meccanismo di “stabilizzazione”. Sappiamo solamente che la Bce ha deciso di applicare molta flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza del Pepp, il che però non risolve in modo sufficientemente efficace il problema della frammentazione», puntualizza Majoros. «È probabile che, almeno per il momento, tale decisione non impedirà ai mercati di continuare a spingere per un aumento degli spread europei», conclude. Quello che è certo è che ieri le Borse hanno apprezzato le novità in arrivo da Francoforte. Milano ha chiuso la seduta in crescita del 2,87%. Bene anche Londra (+1,2%), Parigi (+1,35%), Francoforte (+1,36%) e Madrid (+1,34%).