2024-09-01
Kiev dà all’America la lista dei bersagli da colpire in Russia
Le forze ucraine arrancano. Il governo: «Washington ci ascolti». Mosca: «Terroristi a Belgorod». E distrugge un deposito d’armi.Che l’offensiva ucraina in territorio russo fosse un’azione pensata per indurre Mosca a cedere qualcosa su un eventuale tavolo delle trattative, è sembrato chiaro fin dall’inizio. Eppure, nonostante l’effetto sorpresa e l’oggettiva difficoltà iniziale delle truppe russe, oggi l’operazione sembra sempre più vicina a un fallimento. È lo stesso campo di battaglia a dimostrarlo. I russi si sono riorganizzati, sistemano le linee difensive per prepararsi a contenere un’eventuale ma improbabile nuova spinta ucraina. Doveva essere un’operazione veloce, ma l’obiettivo, la città di Kursk, non è affatto vicina alla linea del fronte nonostante quello che si possa pensare. Inoltre, attualmente le truppe ucraine non sono in grado di raggiungere la centrale nucleare della città di Kurcatov sul fiume Sejm. Il capo delle forze armate ucraine pensava di raggiungerla e conquistarla velocemente. Farla diventare le Zaporizhzhia ucraina. Il piano è fallito e almeno per il momento non ci sono segnali che le cose possano andare diversamente. La Russia di contro, sta riuscendo invece a capovolgere una situazione di svantaggio iniziale in una vittoria strategica. Banalmente essendo a conoscenza dei noti deficit di soldati di Kiev, ha colto l’occasione per aumentare la pressione in Donbass. Le truppe d’invasione russe stanno conquistando con sempre maggiore agiatezza i villaggi a Ovest di Avdijivka, incontrando poca resistenza. In pochi giorni sono riuscite a catturare senza impiego di blindati il Comune di Novohrodivka (14.000 abitanti, più del doppio di Sudža), ubicato a solo una dozzina di chilometri da Pokrovsk. Non solo, mentre condanna l’attacco subito a Belgorod, bollando come «terrorismo», Mosca annuncia di aver distrutto un deposito d’armi nemico nella regione di Sumy. Proprio nei giorni scorsi il presidente Volodymyr Zelensky, rispondendo a una domanda del Kyiv Independent aveva descritto la situazione in prima linea vicino a Pokrovsk come «estremamente difficile». In molti credono che la città possa fare la fine di Bakhmut e Avdijivka. Sessantamila abitanti della città considerata crocevia sono stati fatti evacuare dalle loro case. Oleksandr Kovalenko, analista militare del gruppo Information Resistance, dalle colonne del Financial Times ha definito la situazione sul confine orientale di Pokrovsk «un completo fallimento difensivo». Il rischio che si corre secondo gli analisti è che possa costituire un effetto domino che può arrivare fino a Zaporizhzhia, Dnipro addirittura, secondo il Financial Times. Le immagini satellitari analizzate dal gruppo open source Black bird group, con sede in Finlandia, mostrano che l’Armata di Mosca si trova ora a soli 8 chilometri da Pokrovsk, molto meno che a un tiro di artiglieria.Prendere il Donbass significherebbe vincere la guerra. In sostanza l’operazione in Kursk, che ha impensierito e moderatamente contrariato quasi tutti gli alleati in Occidente, potrebbe trasformarsi in un boomerang. Per questo adesso a essere sotto l’occhio del ciclone è il generale Oleksandr Syrskyi, il capo di stato maggiore che giovedì ha annunciato di aver visitato la zona di Pokrovsk e di star lavorando «per rafforzare la difesa nelle zone più difficili del fronte, per fornire alle brigate una quantità sufficiente di munizioni e altri mezzi materiali e tecnici».Il nodo è proprio quello: si rischia che gli alleati perdano slancio nel proseguire il sostegno a Kiev, che però nel frattempo ha consegnato agli Stati Uniti la lista degli obiettivi che intende colpire in Russia. «Abbiamo spiegato» agli Usa «di quali capacità abbiamo bisogno per proteggere i cittadini dal terrore russo» e «spero ci abbiano ascoltato». Lo ha detto in un’intervista alla Cnn il ministro ucraino della Difesa, Rustem Umerov.Le ultime notizie dal campo confermano l’avanzata russa in Donbass. L’esercito infatti ha preso il controllo del villaggio di Kirovo nell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk. «Le truppe hanno liberato l’insediamento di Kirovo della Repubblica popolare di Donetsk e continuano ad avanzare nelle profondità della difesa del nemico», ha riferito il ministero in un comunicato. Non solo perché le forze armate russe hanno rivendicato di aver preso il controllo del villaggio di Pivnichne, sempre nell’oblast di Donetsk. Lo ha reso il ministero della Difesa di Mosca affermando di aver «completato l’operazione di bonifica». Dall’altro lato però continuano ad avere problemi. Sale infatti a cinque persone uccise e 46 ferite l’ultimo bilancio dell’attacco ucraino nella città russa sudoccidentale di Belgorod. Lo ha reso noto il governatore locale. Sette persone sono ricoverate in terapia intensiva, fra cui due bambini. Mentre gli attacchi russi su Chasiv Yar nella regione di Donetsk hanno causato cinque morti ucraini. Il capo dell’amministrazione militare dopo questi attacchi ha quindi esortato i residenti a evacuare le loro case.
Chicco Testa (Imagoeconomica)