2024-08-15
Sullo ius soli stavolta a destra sono scintille
Alessandro Cattaneo, deputato di Fi (Ansa)
Forza Italia apre allo ius scholae e scatena la reazione della Lega: «La cittadinanza va bene così». Controreplica azzurra: «Basta attacchi dagli alleati. L’argomento non fa parte del programma di governo». E la sinistra prova a soffiare sul fuoco.Dopo l’attacco del senatore azzurro Maurizio Gasparri all’eurodeputato e generale leghista Roberto Vannacci, arriva un altro scontro, stavolta sullo ius soli, con la Lega contro Forza Italia, che seccata replica: «Basta attacchi dagli alleati». Le Olimpiadi multietniche e le strumentalizzazioni politiche sul murale di Laika dedicato a Paola Egonu, deturpato e poi ripristinato, al di là delle reazioni antirazziste che hanno provocato, rilanciano lo ius soli con annesso pressing delle opposizioni che stavolta potrebbero trovare un «appoggio» in una parte del centrodestra. Lo stop è arrivato però dalla Lega mentre Forza Italia apre allo ius scholae. La posizione della Lega è chiara: un secco no alla cittadinanza agli stranieri, contrarietà che «risveglia» sull’argomento il Pd ma anche gli azzurri che però precisano: «Doveroso ragionare, ma non è nel programma di governo». A scatenare il contrasto in questo torrido Ferragosto, un post pubblicato dal Carroccio sui suoi canali social che riprende il titolo di un pezzo di Repubblica («Il Pd rilancia lo ius soli. Fi apre un varco a destra») accompagnato da un’immagine dove compaiono i volti della segretaria del Pd, Elly Schlein, e del leader di Forza Italia, Antonio Tajani. «La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230.000 cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di ius soli o scorciatoie», scrive il partito di Matteo Salvini nel post. La risposta del partito fondato da Silvio Berlusconi non si è fatta attendere. Ci ha pensato il portavoce nazionale, Raffaele Nevi: «Innanzitutto dispiace che un alleato di coalizione ci attacchi. Noi abbiamo ribadito quella che è la nostra linea da sempre, ma non fa parte del programma di governo ovviamente. Ognuno ha le sue sensibilità e impostazioni. Noi siamo contrari allo ius soli ma siamo invece aperti allo ius scholae. Come disse Berlusconi, noi siamo per favorire l’integrazione. E la scuola è il motore di questa integrazione». Quanto sia piaciuto poco il post leghista agli azzurri Nevi lo sottolinea nella parte più politica della risposta, con tanto di richiamo alla Lega: «La nostra posizione non è quella di attaccare gli alleati, a meno che non dicano cose contro il programma che ci siamo dati comunemente. Per cui, stigmatizziamo questo post. Per noi l’avversario è la sinistra e soprattutto questa sinistra che ci accusa di razzismo, scambiando lo ius soli per una questione di razzismo o non razzismo. Sono due cose completamente diverse, che vanno tenute distinte. Noi siamo senza se e senza ma contro il razzismo». Il portavoce degli azzurri è poi entrato nello specifico dello ius soli: «Sul tema della cittadinanza c’è un dibattito aperto da anni, ognuno ha le sue posizioni. Noi abbiamo la nostra: siamo possibilisti sulla questione dello ius scholae, però siccome non è una cosa che fa parte del nostro programma di governo, rispettiamo la posizione degli altri. Sarebbe bello che tutti facessero la stessa cosa». Ma, tornando al post, l’esponente forzista, aggiunge un’ulteriore considerazione: «Ogni volta che qualcuno cerca di mettere in cattiva luce gli alleati fa un danno a sé stesso. Noi siamo convinti che, invece, bisogna rafforzare la coalizione e togliere voti alla sinistra: soprattutto nel campo della sinistra moderata ci sono molti elettori che non si riconoscono più nella visione della Schlein e guardano con attenzione a Fi proprio per la sua natura liberale, attenta ai diritti civili. Dalla Lega, invece di ringraziarci, troviamo dei post che non ci piacciono. La nostra strategia è colpire gli avversari, non gli alleati. Noi andiamo avanti per la nostra strada». E il deputato forzista Alessandro Cattaneo ribadisce: «Ragionare sul tema è doveroso, ma no allo ius soli. Ripartiamo da ius scholae e ius culturae». Per il Carroccio però lo ius scholae non sarebbe altro che uno Ius soli «mascherato», foriero di «un’immigrazione senza regole e senza precedenti», ha paventato Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, Cultura e Istruzione. Mentre per il capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli, un ciclo scolastico anche di cinque anni basterebbe per acquisire la cittadinanza. A oggi sono state depositate in Parlamento oltre 20 proposte di legge sulla cittadinanza di cui cinque dal Pd, un paio dal M5s e l’ultima, presentata il 6 agosto alla Camera da Mauro Berruto, responsabile sport dei dem, è sullo ius soli «sportivo», riservato agli atleti. Forse si rivolge proprio a Berruto il senatore di Fdi Lucio Malan, che su X ha scritto: «Quelli del Pd vedevano le Olimpiadi prima di Parigi? A Londra 2012 tra i medagliati otto azzurri come Egonu». La norma attualmente in vigore risale al 1992 e prevede che «lo straniero nato in Italia» possa diventare cittadino italiano, «condizione che vi abbia risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari, entro un anno dal compimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana». Un impianto che per le opposizioni è «fuori dal tempo». La segretaria Pd Schlein lancia un appello netto: «Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge». Posizione sostenuta senza tentennamenti da Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e +Europa. «Si può e si deve ripartire da ius scholae e ius culturae. La decisione di Fi va nella giusta direzione. Il tema della cittadinanza va profondamente riformato, ma non seguendo le posizioni della Lega», scrive sui social la deputata di Italia viva Isabella De Monte.