2025-06-15
Gli italiani riprendono a investire. Non solo bond, è boom in Borsa
Lando Maria Sileoni (Imagoeconomica)
Lo studio della Fabi: ricchezza finanziaria a 6.030 miliardi. Bene anche Btp e polizze.Dopo anni di prudenza e liquidità parcheggiata sui conti (o nel mattone), gli italiani tornano a investire con decisione. Il 2024 ha segnato un punto di svolta: le famiglie hanno riallocato risorse verso strumenti finanziari più redditizi, facendo salire la ricchezza finanziaria complessiva a 6.030 miliardi di euro, con un aumento di oltre 249 miliardi (+4,3%) rispetto al 2023. È il valore più alto mai registrato e che ha registrato la Fabi all’interno di un’indagine su come è composta la ricchezza dei cittadini. Il grande ritorno dell’azionario e dell’obbligazionario è la novità più evidente: le azioni salgono da 1.738 a 1.755 miliardi di euro (+0,94%, pari a 17 miliardi), mentre le obbligazioni segnano un balzo del 14,3% in un anno, passando da 431 a 493 miliardi (+62 miliardi). Un andamento che, rispetto al 2019, registra una crescita dell’83,5% per i Bond e del 73% per le azioni. I risparmiatori hanno aumentato la loro esposizione sia verso il debito pubblico - i Btp salgono da 272 a 309 miliardi (+13,9%) - sia verso i titoli bancari, passati da 44,7 a 53,3 miliardi (+19,1%). Anche i titoli esteri a medio-lungo termine crescono da 95,6 a 106,7 miliardi, segno di una maggiore propensione alla diversificazione globale.Parallelamente, i fondi comuni d’investimento hanno registrato un aumento impressionante: da 722 a 850 miliardi (+17,6% su base annua, +28% rispetto al 2019). Le polizze assicurative, dopo un periodo di stagnazione, tornano a salire, toccando quota 1.132 miliardi (+1,5% sul quinquennio). La componente liquidità (conti e depositi), sebbene in lieve crescita in termini assoluti - da 1.577 a 1.593 miliardi nel 2024 - ha perso peso: rappresentava il 31,1% della ricchezza nel 2019, oggi si ferma al 26,4%. La componente a lungo termine è quella preferita: il 90% dei titoli obbligazionari è infatti allocato su scadenze medie e lunghe.Il contesto di tassi d’interesse elevati, abbinato a una crescente educazione finanziaria, ha favorito una diversificazione marcata: «Obiettivi a lungo termine e rendimenti più alti sembrano essere le parole d’ordine della gestione finanziaria dei risparmiatori, ma senza mai rinunciare alla protezione dai rischi e a un consistente cuscinetto di sicurezza», si legge nello studio. Una tendenza chiara anche nella composizione dei portafogli: le azioni rappresentano oggi il 29,1% del totale, contro il 21,7% del 2019, mentre la quota di obbligazioni è salita all’8,2% dal 5,5% pre pandemia. I fondi comuni pesano per il 14,1%, le polizze per il 18,8% e la liquidità per circa il 25%.A commentare i dati è il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che sottolinea il valore strategico del risparmio italiano. «Il risparmio delle famiglie italiane continua a rappresentare una colonna portante del nostro sistema economico e finanziario, un’ancora sociale che richiede sempre maggiore attenzione e tutela», ha detto. «Oltre 6.000 miliardi di euro custoditi e investiti, frutto della laboriosità, della prudenza e del senso di responsabilità di milioni di cittadini. È un patrimonio enorme, che va tutelato con ogni mezzo e che impone alla politica, alle istituzioni e al settore bancario una riflessione seria. La politica non deve dimenticare mai che senza risparmio non c’è futuro. E che senza chi lavora nelle banche, quel risparmio non avrebbe né direzione né valore sociale».La parabola del risparmio italiano, partita nel 2019 con 4.663 miliardi di euro, ha vissuto, insomma, una crescita costante anche nei momenti più critici della pandemia, fino all’attuale scenario in cui la ricerca del rendimento sembra essere diventata la nuova bussola delle famiglie italiane.