2024-12-12
Italia: i luoghi dove arte e natura si abbracciano
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Un'installazione nell'Arteparco di Pescasseroli
L’Italia, più di qualunque altro Paese, è un museo a cielo aperto. Ma se all’interno di questo museo esistessero anche una miriade di altri musei a cielo aperto? Come scoprirli e dove mangiare e dormire.Proprio cosi: in Italia non abbiamo solo classiche e pregevoli pinacoteche e gallerie, ma anche installazioni di arte contemporanea, che incorniciano e a loro volta sono incorniciate da paesaggi di ineguagliabile bellezza, in un dialogo tra arte e natura che non lascia indifferenti i passanti.A seguire alcuni esempi di tale interazione, per un viaggio da Nord a Sud che ci insegni il valore dell’arte contemporanea e ci consenta, in qualche modo, di apprezzare e rispettare ancor di più la natura del Belpaese.TorinoIl Parco Arte Vivente – Centro Sperimentale d’Arte Contemporanea è stato ideato da Piero Gilardi e costruito in un’area una volta occupata da industrie. Questo parco di 23.000 mq è in continua evoluzione e consiste in una parte esterna e in una interna (il museo interattivo, costruito secondo i dettami dell’architettura bioclimatica, atta a donare comfort termico usando gli elementi naturali).Biotech Art, arte ecologica e così via: è un luogo, questo, in cui ci si interroga sul futuro dell’arte e della natura grazie a una serie di installazioni che suscitano domande, a workshop, visite guidate e a un’organizzazione dello spazio che già di per sé è uno stimolo per i processi cognitivi ed emotivi dei visitatori.Tra le installazioni, segnaliamo il Corpo Vegetale di Felice Gualtieri, Armando Mangone e Maria Luisa Priori, di cui fanno parte piante come il ginepro e il melo; ci sono poi il progetto BERTA del Gruppo Wurmkos – installazione in legno e viti – e La Folie du PAV di Emmanuel Louisgrand, torre in metallo colorato da cui osservare il giardino.L’ingresso, gratuito per i minori di 10 anni, costa 4 €.Dormire-Hotel Urbani, via Saluzzo 7, San Salvario Valentino, Torino: location rilassante nel cuore di TorinoMangiare-Brün - Buona Pasta Fresca, via Santa Teresa 16/D, Torino: sorta di “fast food” della pasta fresca. Da provare gli agnolotti con sugo d’arrosto.-La Casa del Demone, via San Domenico 3/B, Torino: ottime le grigliate miste, magari da accompagnare con un boccale di birra.Pescasseroli (AQ)Uno dei protagonisti di questo comune è l’Arteparco, nato nel 2018 e da allora perennemente in progress.Incredibile l’accostamento tra arte contemporanea e natura: siamo nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che di nuovo ha ben poco. Basti pensare alle Foreste Vetuste, il cui nome parla di origini che si perdono nel tempo.Anche qui a farla da padrone sono le opere site specific (ovvero uniche e abbinate al territorio nel quale si inseriscono), che di anno in anno arricchiscono sempre di più l’ambiente.I visitatori possono godere del percorso open air gratuitamente a dotarsi di supporti audio per entrare in maggiore sintonia con le installazioni, cogliendone tutti i risvolti.Tra le più impattanti Un tempo è stato, di Alessandro Pavone, che è un tronco ligneo di braccio umano. Una riflessione sul legame tra uomo e natura. Liberi tutti, di Valerio Berruti, è invece la sagoma di un bambino che si sporge da una roccia, come a guardare i passanti. Oppure Rinascita, di megz, una donna in terracotta che emerge da un albero morto innalzando le mani al cielo.Dormire-Albergo/pensione Paola, via Valle San Paolo 8, Pescasseroli: semplice ma accogliente e in pieno centro.Mangiare-La locanda di Lilla, piazza Umberto I 4, Pescasseroli: cucina casalinga. Da provare le fettuccine ai porcini con menta.-A Cavu’t, piazza Vittorio Veneto, Pescasseroli: ottimi i ravioli ripieni di ricotta con funghi e tartufo.Gibellina (TP)Siamo in Sicilia, patria dell’arte classica e, allo stesso tempo regione aperta all’innovazione in tutti i campi, arte compresa.Nella valle del Belice sorge questa cittadina, distrutta dal terremoto nel ’68 e poi ricostruita secondo standard architettonici d’avanguardia. Dopo la distruzione, la rinascita: ecco il messaggio che Gibellina ha da offrire al mondo, dimostrazione vivente che si può sempre risorgere dalle ceneri. Tanto da essere stata nominata “Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026”.Così, insieme alla funzionalità degli edifici c’è la bellezza e sinuosità delle opere di artisti contemporanei di fama internazionale (tra cui Arnaldo Pomodoro e Alberto Burri) ad abbellire il perimetro del paese.Un vero e proprio esperimento urbano, che si fregia di opere d’arte ambientale quali il Grande Cretto, di Burri, creato laddove sorgeva Gibellina Vecchia.Il Grande Cretto è un grande monumento che ha cementificato le macerie, seguendo vie e viuzze del paese. Una serie di blocchi che ingabbiano quanto rimasto degli edifici distrutti, a loro ricordo, ma anche e soprattutto “a loro sublimazione”. È come se la memoria del paese fosse stata in effetti congelata e ciò che era un tempo vivesse ancora, anche se sotto diverse spoglie.Altre opere sono la Stella d’Ingresso al Belice, immensa e realizzata in acciaio da Pietro Consagra, a incorniciare in modo scenografico l’entrata alla parte nuova del paese; la Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, dominata da una grande sfera bianca a simboleggiare l’universo; Montagna di Sale, di Mimmo Paladino, caratterizzata da cavalli in legno disposti in piedi o su un fianco su una sommità di materiale composito.Queste sono solo alcune delle installazioni che si trovano a Gibellina: il resto appare in tutto il suo fascino – e stranezza – al visitatore che desidera ammirare paesaggi di insolita bellezza, anche se lasciati a loro stessi. Del resto si sa: l’arte ha bisogno di cure e noi speriamo che la nomina di cui sopra funga da spunto per migliorare le capacità già presenti.Dormire-Casa di Latomie, S.S. 115 Direzione Selinunte, Castelvetrano Selinunte: tra le altre cose, la struttura può vantare tre piscine e una vasca idromassaggio.Mangiare-La Massara, via Vespri Siciliani 29, Gibellina: tra i piatti forti, l’insalata di polpo;-Time, viale Federico de Roberto 5, Gibellina: apprezzato soprattutto per la pizza.
Bologna, i resti dell'Audi rubata sulla quale due ragazzi albanesi stavano fuggendo dalla Polizia (Ansa)
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)