2024-10-05
Israele prepara il suo contrattacco. L’Iran minaccia ma sotto sotto trema
Ali Khamenei lancia strali contro Gerusalemme, ma a Teheran cresce la preoccupazione. E anche Joe Biden teme l’escalation.Cresce l’ansia iraniana per la probabile reazione di Israele all’attacco missilistico subito martedì scorso da parte del regime khomeinista. Che a Teheran si registri un certo nervosismo è emerso chiaramente ieri, quando la città ha ospitato i funerali del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Al di là delle spaccature che da giorni dilaniano i vertici del regime, sono stati veicolati messaggi oggettivamente contrastanti.Cominciamo da chi ha fatto la voce grossa. Il vice comandante delle Guardie della rivoluzione islamica, Ali Fadavi, ha minacciato che, in caso di risposta israeliana, l’Iran sarebbe pronto a prendere di mira le raffinerie e i giacimenti di gas dello Stato ebraico. Inoltre, parlando in occasione della commemorazione di Nasrallah, l’ayatollah Ali Khamenei ha definito l’attacco iraniano di martedì «legale e legittimo», difendendo inoltre il massacro del 7 ottobre. «La resistenza nella regione non si tirerà indietro neanche se i suoi leader venissero uccisi», ha aggiunto, per poi parlare della morte di Nasrallah come di una «significativa perdita». Ciononostante, pur a fronte della retorica bellicosa di Khamenei e Fadavi, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha detto di sostenere un cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano. Una posizione che indebolisce i tentativi deterrenti di Teheran, oltre a certificare divergenze e inquietudine tra le alte sfere del regime.Del resto, già mercoledì alcuni funzionari israeliani avevano riferito ad Axios che lo Stato ebraico ha tutta l’intenzione di lanciare una «significativa rappresaglia» contro la Repubblica islamica, per ripristinare la deterrenza. In particolare, secondo Nbc News, Gerusalemme, nella sua reazione contro Teheran, potrebbe mettere nel mirino impianti energetici, basi militari, strutture d’intelligence e finanche siti militari. Un’eventualità, quest’ultima, che sta spaccando la politica americana. Joe Biden si è infatti detto contrario a un simile scenario, esortando Israele a rispondere «in modo proporzionato». Donald Trump, di contro, ha appoggiato l’idea di un attacco dello Stato ebraico contro le strutture atomiche di Teheran. Ricordiamo d’altronde che i repubblicani, insieme a Israele, accusano storicamente l’attuale amministrazione americana di essere stata troppo morbida con gli ayatollah, cercando, tra le altre cose, di ripristinare il controverso accordo sul nucleare iraniano.Che cosa ci si deve dunque aspettare? Prendendo di mira i siti atomici, Israele fisserebbe molto in alto l’asticella della risposta iraniana: l’intento potrebbe essere quello di svelare il bluff di Teheran e di sferrare un colpo al cuore della sua già vacillante capacità deterrente. D’altronde, il regime khomeinista, la cui dottrina militare si basa sulla guerra per procura, sa di non essere attrezzato per un confronto diretto con Israele. Cresce intanto la probabilità che lo Stato ebraico attacchi gli impianti petroliferi iraniani (non a caso, ieri delle immagini satellitari mostravano numerose petroliere che si allontanavo dal terminal dell’isola di Kharg). Se ciò dovesse accadere, Teheran vedrebbe pesantemente azzoppata la propria economia e, secondo il National Interest, potrebbe decidere di colpire a sua volta gli impianti petroliferi sauditi. Uno scenario, quest’ultimo, che creerebbe non pochi grattacapi a Biden, visto che i prezzi del petrolio schizzerebbero prevedibilmente alle stelle a un mese dalle presidenziali americane. Si tratterebbe, in caso, di un quadro che danneggerebbe il partito di governo e quindi la candidatura di Kamala Harris, che è vicepresidente in carica. E infatti, ieri sera Biden ha auspicato che Israele eviti gli attacchi agli impianti petroliferi di iraniani. L’attuale Casa Bianca rischia, insomma, di pagare a caro prezzo l’appeasement che ha condotto in questi anni nei confronti degli ayatollah.Nel mentre, Israele sta continuando a colpire i principali proxy dell’Iran: una linea che, oltre ad aumentare la sicurezza di Gerusalemme, è finalizzata a fiaccare Teheran, indebolendo ulteriormente la sua immagine e la sua influenza sul piano regionale. Ieri, l’Idf ha reso noto di aver ucciso 250 miliziani di Hezbollah da quando ha avviato l’operazione militare di terra in Libano (operazione, che in tutto dovrebbe durate due o tre settimane). Non solo. Le forze israeliane hanno anche annunciato di aver ucciso a Beirut Mohammad Rashid Sakafi: un alto esponente dell’organizzazione terroristica libanese. Restava invece ignota, almeno fino a ieri sera, la sorte del successore di Nasrallah, Hashem Safieddine, che, a mezzanotte di giovedì, era stato il bersaglio di un raid israeliano condotto sulla stessa Beirut. Gli apparati di sicurezza di Gerusalemme ritengono comunque probabile che sia morto. Tutto questo, mentre, sempre ieri, sono stati lanciati circa 180 razzi dal Libano contro il Nord dello Stato ebraico.Dall’altra parte, mentre Usa e Regno Unito hanno avviato dei raid contro alcune postazioni degli Huthi nello Yemen, Israele continua a tenere d’occhio Hamas. Ieri, due razzi sono stati lanciati da Gaza contro il suo territorio. Inoltre, l’Idf ha reso noto che, durante i bombardamenti avvenuti giovedì sulla città di Tulkarem (in Cisgiordania), è stato eliminato Zahi Yaser Abd al-Razeq Oufi: alto comandante della stessa Hamas, che stava pianificando un attacco in coincidenza del primo anniversario del massacro del 7 ottobre. A essere ucciso è stato anche un importante esponente della Jihad Islamica, come Ghaith Radwan. Nel frattempo, due soldati israeliani hanno perso la vita, nella parte settentrionale dello Stato ebraico, a causa di un drone carico di esplosivo lanciato dall’Iraq.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.