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La guerra Anglo-irachena del 1941: l'Italia, la Germania e l'Islam radicale

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guerra iraq 1941
Guerrieri tribali iracheni all'assalto di un blindato inglese nel maggio 1941 (Getty Images)

Ottant'anni fa, nelle terre dell'antica Mesopotamia, fu combattuta una guerra-lampo ormai pressoché dimenticata. Durò poco più di un mese, ma fu importante per le successive vittorie alleate a causa dell'importanza strategico-logistica di quel territorio. La "piccola guerra" alla quale parteciparono anche gli Italiani con un contingente della Regia Aeronautica, fu messa in secondo piano dalle potenze dell'Asse le quali erano massicciamente impegnate sui fronti balcanico e nordafricano mentre si profilava l'operazione "Barbarossa", la campagna tedesca contro l'Unione Sovietica. L'Italia dal canto suo faticava sul fronte greco-albanese ed era impegnata pesantemente nella difesa all'ultimo colpo dei territori coloniali di Libia e dell'Africa Orientale posti sotto attacco dalle forze britanniche. La guerra Anglo-irachena fu anche un momento fondamentale per comprendere i rapporti particolari tra il nazionalismo islamico e il Terzo Reich.

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La zuppa non è pan bagnato ma una vera arte
iStock
Fu uno dei primi piatti elaborati dai cavernicoli. A Sparta la facevano con sangue di porco e vino. Beethoven ne era ghiotto, Francesco I la scoprì dopo la sconfitta nella battaglia di Pavia e la portò in Francia. Cézanne, Picasso e Warhol la resero immortale nelle loro opere.

È possibile che tra il movimento finale della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, l’Inno alla gioia e una zuppa calda, assaporata con somma soddisfazione in una di questa fredde serate invernali, ci sia qualcosa in comune? A costo di passare per sulfurei sacrileghi, diciamo che sì, qualcosa c’è. Entrambi, inno e zuppa, generano una profonda emozione. L’uno e l’altra vanno diritti al cuore. L’inno lo riempie di gioia transitando per gli orecchi, la zuppa lo conforta passando per il palato. Cambiano i sensi interessati, ma il risultato non cambia: in entrambi i casi è assicurata una sincera e profonda emozione.

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«Peccatori di gola» sì, ma tutti da assolvere
Gabriele D'Annunzio (Ansa)
Giancarlo Saran, gastropenna della «Verità», ha dato alle stampe il secondo volume dedicato alle biografie (ce ne sono 13) di donne e uomini con una spiccata passione per la buona tavola. Con delle vere chicche, come la passione di D’Annunzio per uova e frittate.

In questi giorni, più che mai, la cucina italiana è sotto i riflettori del mondo intero perché c’è stata l’investitura a patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco. È la prima volta che un tale riconoscimento viene attribuito alla cucina di un Paese: finora questo titolo è sempre stato assegnato solamente ad alcune preparazioni o a determinate tradizioni gastronomiche.

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Tra dazio europeo e tassa italiana, i pacchi costeranno 5 euro in più
iStock
Sale la spesa per gli acquisti online extra Unione. Misure contro l’invasione cinese.

L’intento è chiaro: la doppia tassa sui pacchi sotto i 150 euro prevista dall’Ue e dal governo italiano ha mire ben precise. Colpire i negozi online al di fuori dell’Unione europea, in particolare quelli cinesi. Andiamo con ordine.

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Meno francese e più americana: ora la finanza italiana sceglie con chi stare
Ansa
La linea del governo cambia gli equilibri: Credit Agricole, Natixis e Vivendi fanno passi indietro, cresce il peso dei grandi fondi Usa.

Il pendolo della finanza internazionale torna a oscillare. Ma, sorpresa, questa volta non fa più tic verso Parigi e tac verso Milano. Il suo swing ricorda piuttosto quei vecchi metronomi da pianoforte che oscillano, inciampano un po’, e poi cambiano ritmo senza avvisare.

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