2025-08-23
«Intervento infame e vendicativo»
Il comunista Bertinotti attacca l’esecutivo per lo sgombero: «Viviamo tempi bui». Gli altri compagni: «E Casapound?». Giuli: «Resta dov’è se rispetterà la legalità».Lo sgombero del Leoncavallo? «Miopia politica e crudeltà culturale definire “illegale” l’esperienza del Leoncavallo. Viviamo tempi bui, un mondo in cui il governo pensa di sostituire il dialogo e il confronto con punizione, repressione, chiusura. È un pezzo di storia di una generazione, del tempo della grande speranza e del cambiamento. Le parole della Meloni non nascondono la protervia di questo intervento, non so trovare un’altra parola che infame, uno spirito di vendetta contro ciò che di creativo si è vissuto a Milano. Fare un deserto e chiamarlo pace. Spero non ci riusciranno». Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione comunista ed ex presidente della Camera, attacca il governo e in nome della cultura e non certo della legalità difende gli abusivi che per quasi mezzo secolo hanno occupato via Watteau.«La legalità della Meloni? Tutelare i fascisti di Casapound e liberare i libici assassini come Almasri. La presidente invoca il rispetto della legalità per giustificare lo sgombero del Leoncavallo a Milano, ma a Roma, a pochi metri da Termini, Casapound occupa abusivamente da vent’anni un palazzo pubblico senza che nessuno osi intervenire. Se non fosse così paradossale e grave, ci sarebbe da ridere: la legalità a geometria variabile è la cifra di questo governo», ha sentenziato Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde. Usa lo stesso paragone Alessandra Maiorino, senatrice del M5s: «Questo è il governo dei due pesi e due misure: a Roma da oltre 20 anni viviamo lo scempio di un’occupazione abusiva da parte di Casapound. Se si parla di legalità, la legalità non è di destra né di sinistra».Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha invece definito lo sgombero dell’immobile di proprietà privata «una pura operazione di facciata», ricordando come la sede romana di Casapound non sia mai stata sgomberata nonostante l’occupazione illecita. Alessandro Capelli del Pd milanese ribadisce come i ministri Matteo Piantedosi e Matteo Salvini sono «i ministri della legalità a targhe alterne: distratti quando Casapound rimane serenamente al suo posto a Roma». Vale la pena ricordare che i centri sociali anarco-antagonisti in Italia sono 133, quelli che fanno riferimento alla destra solo due e, a quanto risulta alla Verità, l’allora prefetto Piantedosi inserì sia Casapound sia Spin Time (i due centri sociali più importanti di Roma) nell’elenco numerato degli sgomberi, mentre ora, da ministro, ha già richiesto il censimento di questi due immobili per la verifica delle presenze. Ci ha pensato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, a replicare a coloro che stanno incalzando il governo per lo sgombero anche di Casapound: «Non ci sarà, se il movimento si allinea ai criteri di legalità». In una intervista radiofonica Ilaria Salis, eurodeputata di Avs ed ex militante, ha detto: «Un’azione vendicativa voluta da un governo post-fascista. Siamo davanti all’autoritarismo della destra nella città-vetrina voluta dalla giunta Sala, una città sempre più ridotta a macchina per produrre speculazione» e in cui «è sempre più complicato difendere la socialità e gli spazi di contro-cultura». Per l’attore Paolo Rossi, «lo sgombero dello storico centro sociale autogestito è una sconfitta per Milano, il sintomo di una città che si svuota, che sta volando via, come i luoghi dove si ritrovavano le persone, non solo i centri sociali ma anche i teatri che sembrano aperti ma sono chiusi». Il giallista Sandrone Dazieri ha commentato: «Provo rabbia e amarezza. Da antagonisti abbiamo imparato a coltivare il dubbio».
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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