2022-10-16
Insulti e stelle delle Br per La Russa. Però il Pd accusa il... centrodestra
Ignazio La Russa (Imagoeconomica)
Il capo di Fdi: «Incendiari noi? Letta si scusi». Vincenzo De Luca choc: «troglodita» a Lorenzo Fontana.«Letta si scusi immediatamente». Giorgia Meloni è infuriata con il segretario del Pd che al congresso dei socialisti europei ha fatto dichiarazioni pesantissime mentre in Italia ci si interroga sulle minacce a Ignazio la Russa eletto presidente del Senato, che richiamano i simboli delle Br. Enrico Letta è passato dai compagni che sbagliano degli anni Settanta alla colpa ricada su chi è stato eletto. Mentre i carabinieri indagano sugli Antifa che a Roma sulla serranda della sezione di Fratelli d’Italia alla Garbatella - scelta non a caso: è quella di Giorgia Meloni - hanno tracciato una stella a cinque punte, il simbolo delle Brigate Rosse, con la scritta: «La Russa Garbatella ti schifa», a Berlino Enrico Letta, senza fare il minimo accenno alle minacce a La Russa, ha sostenuto: «L’inizio di questa legislatura è il peggiore che potesse esserci. Comincia con una logica incendiaria da parte di chi ha vinto le elezioni. Chi ha vinto, invece di riappacificare il Paese, lo sta dividendo. Ma chi semina vento non può che raccogliere tempesta. Si rompe ogni possibilità anche di un rapporto fra maggioranza e opposizione. La scelta che hanno fatto è quella peggiore per dare all’esterno messaggi rassicuranti. Danno un messaggio che conferma le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa. Noi non faremo sconti di alcun tipo».Ignazio La Russa ha provato a rassicurare tutti: «Ringrazio tutte le forze politiche per la solidarietà, ma una scritta vergata da mani ignote non mi ha minimamente turbato». Mentre Giorgia Meloni ha risposto per le rime al leader dem: «Sono gravissime le parole pronunciate dal segretario del Partito democratico. Affermare all’estero che l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento sia motivata da una sedicente “logica perversa” e “incendiaria” e che la scelta dei parlamentari italiani confermi “le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa” è scandaloso e rappresenta un danno per l’Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale». «Non è la maggioranzaa dire all’opposizione cosa dire e come dirlo», è stata la replica serale del capo dei democratici, via Twitter. Il clima, dall’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato e di Lorenzo Fontana alla guida della Camera appare in sostanza cupo come il piombo. Peggio, come gli anni di piombo. Dopo la stella a cinque punte alla Garbatella, venerdì sera dal ponte degli Annibaldi vicino al Colosseo Cambiare Rotta ha calato uno striscione con scritto: «Benvenuto presidente La Russa (con il nome scritto a testa in giù, ndr). La resistenza continua». I carabinieri lo hanno fatto sparire in fretta, ma sul profilo Facebook di Cambiare Rotta di Roma (4.235 follower) si legge: «Ci tenevamo a portare i nostri sentiti auguri al nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa (scritto a rovescio). A quanto pare, la sua figura è ben apprezzata anche dai partiti della fantomatica “opposizione antifascista”. Saremo ben lieti di mostrare a questo Parlamento il significato di Antifascismo militante. Ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città». A queste minacce il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, in corsa anche per la segreteria del Pd, ha pensato bene di aggiungere il carico, in un modo che è riuscito a risultare eccessivo anche per il Corriere della Sera: «Sono commosso per le due scelte fatte: Ignazio Benito La Russa e quell’altro». Quell’altro sarebbe Lorenzo Fontana, terza carica istituzionale della Repubblica, a cui De Luca porta questo rispetto: «Se ci sarà un governo di spessore, chapeau, ma non sia fatto di scelte come Ignazio Maria Benito o quell’altro troglodita» Un ministro in carica, Andrea Orlando vicesegretario del Pd aggiunge: «La Meloni ha detto che si sono impegnati a unire il Paese e non a dividerlo. E hanno eletto La Russa e Fontana. E se volevano dividerlo che facevano?». La capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, dopo che Pier Ferdinando Casini e Matteo Renzi hanno espresso la loro «più viva solidarietà» a La Russa, ha dettato una solidarietà stringata: «Le minacce contro il senatore La Russa rappresentano un atto vile che va condannato fermamente». Sostegno a La Russa e Fontana arriva oltreché dal presidente delle Marche Francesco Acquaroli (Fdi) da tutta la Lega. Matteo Salvini afferma: «La sinistra non si rassegna e attacca con violenza la seconda e la terza carica dello Stato, democraticamente elette. Un clima di odio che va avanti da mesi e che continua a produrre attacchi fisici, minacce e insulti, in un momento in cui servirebbero unità e serenità in Italia e nel mondo». Solidarietà a La Russa è venuta in primo luogo dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che dice: «È vittima di minacce e attacchi volti a intimidire le istituzioni e i suoi rappresentanti. Il Paese ha bisogno di unione e non di messaggi e azioni divisive e inneggianti all’odio». Stesse parole da Roberto Calderoli, che aggiunge: «Mi preoccupa rivedere quella stella a cinque punte, che mi riporta a momenti bui».
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