2019-02-05
Insieme al governo ma divisi al voto per pesarsi e capire quanto contano
Dalle europee alle amministrative, ovunque Lega e M5s corrono da avversari. Con il Carroccio, segnalato dai sondaggi in crescita generale, alleato quasi dappertutto con Forza Italia, Fdi e liste minori di centrodestra.Quattro regioni, quasi 4.000 Comuni (tra i quali 5 capoluoghi di regione e 22 di provincia ). Da domenica prossima, quando si svolgeranno le elezioni regionali in Abruzzo, fino a giugno, milioni di italiani si recheranno alle urne per scegliere presidenti di Regione, sindaci e consiglieri. Non solo le Europee, dunque: i prossimi mesi saranno fondamentali per verificare se le tendenze registrate dai sondaggi, che vedono la Lega in crescita ovunque, troveranno conferma nella realtà delle urne. La curiosità delle regionali e delle comunali è che ovunque i due partiti che compongono la maggioranza di governo, ovvero Lega e M5s, corrono da avversari: il Carroccio sia alle regionali che nella stragrande maggioranza delle amministrative, infatti, si presenta alleato a Forza Italia, Fratelli d'Italia e alle altre liste minori di centrodestra. Ci sarà dunque la possibilità di verificare i rapporti di forza tra il partito di Matteo Salvini e quello di Luigi Di Maio.Partiamo dalle regionali: l'Abruzzo domenica prossima, 10 febbraio, sceglie il suo nuovo presidente. Così come nelle altre tre regioni chiamate al voto (Sardegna il 24 febbraio, Basilicata il 24 marzo, Piemonte il 26 maggio; in Emilia-Romagna e Calabria si vota il prossimo autunno) i presidenti uscenti sono di centrosinistra. Il presidente uscente della Regione Abruzzo è Giovanni Lolli, del Pd. In realtà l'ex deputato è in carica come presidente dal 10 agosto 2018, quando è subentrato al presidente che vinse nel 2014, Luciano D'Alfonso, il quale lo scorso 4 marzo è stato eletto senatore del Pd. Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm, è il candidato presidente di un centrosinistra che va dal Pd alla rediviva Italia dei valori, passando per partiti e partitini centristi. Il centrodestra candida Marco Marsilio, esponente di Fratelli d'Italia, con il sostegno dell'intero centrodestra, dalla Lega a Forza Italia all'Udc. Il M5s candida Sara Marcozzi.Passiamo alla Sardegna: qui si vota il prossimo 24 febbraio. Il presidente uscente è Francesco Pigliaru del Pd. Il centrosinistra candida alla presidenza il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, indipendente di sinistra con un passato nel Pds, poi nei Ds e in Sel. Il centrodestra candida alla presidenza della Regione il senatore Christian Solinas, eletto nelle file della Lega e segretario del Partito Sardo d'Azione. Il candidato alla presidenza del M5s è Francesco Desogus.Passiamo alla Basilicata, al voto il 24 marzo. Il presidente uscente, Marcello Pittella, ex Ds ed esponente del centrosinistra, si ricandida pur essendo stato costretto a dimettersi lo scorso 24 gennaio, in seguito a un'inchiesta su concorsi truccati e nomine pilotate nella sanità, che aveva portato lo stesso Pittella, nel luglio 2018, agli arresti domiciliari. Scarcerato il 24 settembre, gli è stato imposto il divieto di dimora a Potenza. Lui però non si è perso d'animo, e ha deciso di ritentare la scalata alla presidenza, con il sostegno del Pd. Per presentare le liste c'è ancora un po' di tempo, ma sembra proprio che Pittella avrà un avversario a sinistra, ovvero Piero Lacorazza, mentre per il candidato di centrodestra il nodo non è stato ancora sciolto: Forza Italia punta sul generale della Guardia di finanza Vito Bardi, che ha avuto l'ok degli alleati di centrodestra. Il M5s punta invece su Antonio Mattia.Particolare peso anche sul quadro politico nazionale avranno le elezioni regionali in Piemonte, previste (anche se non c'è ancora l'ufficialità) per il 26 maggio, dunque in contemporanea con le europee. Qui il presidente uscente, Sergio Chiamparino, del Pd, si ricandida. Il centrodestra da parte sua ha chiuso l'accordo per candidare alla presidenza l'eurodeputato Alberto Cirio, di Forza Italia. Nelle ultime ore, dopo la visita di Matteo Salvini al cantiere della Tav di Chiomonte, alcune indiscrezioni segnalano la possibilità che la Lega rimetta in discussione l'accordo, rivendicando un proprio candidato per la guida del Piemonte.Oltre alle europee e alle regionali, la primavera-estate 2019 ha in serbo anche il voto in 3.836 su 7.919 Comuni italiani (il 48,4%) ai quali potrebbero aggiungersene altri, considerato che faranno in tempo a tornare alle urne nella prossima tornata elettorale anche i Comuni i cui consigli dovessero essere sciolti entro il prossimo 24 febbraio.Si vota tra il 15 aprile e il 15 giugno: i Comuni superiori a 15.000 abitanti (si vota a doppio turno) sono 231, quelli con meno di 15.000 abitanti (turno unico) sono invece 3.605. Rinnovano sindaco e consiglio comunale 5 capoluoghi di regione e 22 capoluoghi di provincia.Per quel che riguarda i capoluoghi di regione, a Bari il sindaco uscente è Antonio Decaro del Pd, presidente dell'Anci; a Campobasso è Antonio Battista (Pd); a Firenze il renzianissimo Dario Nardella (Pd); a Perugia l'uscente è Andrea Romizi (Forza Italia); a Potenza, Dario De Luca (Fdi). Per i capoluoghi di provincia, i sindaci uscenti sono: a Pescara, Marco Alessandrini (Pd); ad Avellino c'è un commissario prefettizio, dopo le dimissioni del sindaco del M5s, Vincenzo Ciampi; a Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà (Pd); a Ferrara, Tiziano Tagliani (Pd); a Forlì, Davide Drei (Pd); a Modena, Gian Carlo Muzzarelli (Pd); a Reggio Emilia, Luca Vecchi (Pd); a Bergamo, Giorgio Gori (Pd); a Cremona, Gianluca Galimberti (Pd); a Pavia, Massimo Depaoli (Pd); ad Ascoli Piceno, Guido Castelli (Fi); a Pesaro, Matteo Ricci (Pd); a Urbino, Maurizio Gambini (indipendente); a Biella, Marco Cavicchioli (Pd); a Verbania, Silvia Marchionini (Pd); a Vercelli, Maura Forte (Pd); a Foggia, Franco Landella (Fi); Lecce è amministrata da un commissario prefettizio; a Sassari l'uscente è Nicola Sanna (Pd); a Caltanissetta, Giovanni Ruvolo (indipendente); a Livorno, Filippo Nogarin (M5s); a Prato, Matteo Biffoni (Pd). In totale, 18 uscenti sono del Pd, 3 di Forza Italia, uno di Fratelli d'Italia, uno del M5s e due indipendenti.
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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