2023-06-17
Inps, c’è la firma. Barricate del M5s
I grillini (orfani di Pasquale Tridico) attaccano il nuovo commissario dell’Istituto, Micaela Gelera. Si inizia a lavorare alla riforma del Reddito. All’Inail arriva invece Fabrizio D’Ascenzo.A più di un mese dal commissariamento di Inps e Inail, si insediano i due nuovi commissari Micaela Gelera e Fabrizio D’Ascenzo. La firma è arrivata nella serata tra giovedì e venerdì, mentre il nostro giornale era già in stampa. Per questo ieri, dando per assodato la nomina dei due commissari, abbiamo scritto che mancava ancora la firma del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La firma è poi arrivata. E finalmente la stagione di Pasquale Tridico, ex amministratore delegato di Inps nonché uomo di punta dei 5 Stelle è stata archiviata. «Buon lavoro a Micaela Gelera e Fabrizio D’Ascenzo, nuovi commissari per Inps e Inail» ha detto ieri il ministro del Lavoro Marina Calderone. «Figure di alto profilo che sapranno dare il loro prezioso contributo e affrontare le sfide con competenza». Lo stesso ente di previdenza sociale ha comunicato tramite una nota «le più sincere congratulazioni per la nomina a Commissario straordinario dell’Istituto e gli auguri di un proficuo lavoro» a Micaela Gelera. A scriverlo è il presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, Roberto Ghiselli. Ma tra i grillini, orfani di Tridico, è iniziato subito il tiro al bersaglio contro il nuovo commissario Inps. «Il dpcm con cui ieri la premier Meloni ha nominato Micaela Gelera commissaria dell’Inps dice molto del doppiopesismo della destra», sostengono i capigruppo del M5S nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato Valentina Barzotti e Orfeo Mazzella. «Stando all’art. 2 del decreto, difatti, al commissario è corrisposta un’indennità annua pari al compenso spettante al presidente dell’Istituto di previdenza, ossia 150.000 euro lordi. Quando, a marzo 2019, si insediò come commissario, Pasquale Tridico si vide inizialmente riconoscere una somma di 62000 euro lordi. Nell’aprile 2020, quando Tridico divenne a tutti gli effetti capo dell’Istituto e il suo stipendio venne innalzato, FdI, Lega e Forza Italia scatenarono un fuoco di fila contro di lui, gridando allo scandalo. Oggi invece tacciono». A fronte di polemiche inevitabili dopo 4 anni di governo grillino all’Inps e soprattutto dopo l’abolizione dell’Anpal (carrozzone che fu creato dal governo di Matteo Renzi nel 2015 e che ha già scatenato le polemiche del Partito democratico), si avvicina il cambio di passo del governo Meloni sul reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione, per esempio, che dal prossimo primo gennaio sostituirà il Reddito di cittadinanza, «è tagliato per essere vicino e di sostegno a chi è in condizione di difficoltà. Mettiamo in protezione le fragilità», ha spiegato il ministro Calderone su Rai1, parlando poi anche della salute e sicurezza sul lavoro. «E’ importante lavorare ancora intensamente per garantire la salute e sicurezza e che il tema diventi un tema culturale». Nel frattempo, da giovedì, è possibile fare le richieste all’Inps per la cig emergenziale e l’una tantum per i professionisti e gli autonomi. Per Calderone, «l’obiettivo è essere tempestivi e far arrivare i 900 milioni stanziati il prima possibile» per sostenere i lavoratori e le popolazioni colpiti dalle alluvioni. Ma intanto i sindacati iniziano a farsi sentire. Ieri la Fiom Cgil ha battuto un colpo per la situazione dell’ex Gkn di Firenze. A quanto pare i lavoratori, a un mese dalla cassa integrazione in deroga, non hanno ancora ricevuto «un centesimo. È emerso un problema di natura burocratica in capo all’Inps, che necessita di un codice informatico per inserire il pagamento, senza il quale la cassa integrazione resta bloccata» spiegano i sindacati. «Su nostra sollecitazione i ministeri competenti sono intervenuti per risolvere tale procedura, pertanto le spettanze dovrebbero essere in pagamento la prossima settimana. Dare una risposta al forte disagio economico e sociale dei lavoratori che non riscuotono da 8 mesi è una priorità. Ulteriori ritardi sono per noi inammissibili». Nel mondo previdenziale è iniziata la nuova stagione del governo Meloni.