2020-06-04
Infrastrutture, automotive e banche. Torna l’interesse sui corporate bond
L'emergenza Covid ha provocato un calo dei prezzi delle obbligazioni societarie. E ora le occasioni non mancano. Prestando però molta attenzione alla valuta e ai rischi legati ai rendimenti troppo alti.Le obbligazioni corporate, ovvero societarie, rappresentano quella categoria di obbligazioni emesse da società private, essenzialmente banche e società industriali. Negli anni passati hanno garantito ai sottoscrittori rendimenti mediamente superiori a quelli dei titoli governativi, ma la pandemia ha provocato una forte flessione di questo tipo di bond.«I corporate bond sono obbligazioni societarie (non governative) il cui rating è investment grade (ossia superiore a Ba1/BB+)», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti Soldiexpert Scf. «Fra i bond corporate, una suddivisione ulteriore è fra quelli emessi da società europee e quelle statunitensi. In quest'ultimo caso, un effetto da valutare è dato dalla valuta di emissione e rimborso che nel caso dei bond Usa è naturalmente il dollaro», spiega. «Chi punta su obbligazioni in dollari deve infatti considerare anche il rischio valutario che può giocare a favore o contro. In questi ultimi anni il dollaro Usa si è rafforzato sulla moneta unica e questo spiega parte del vantaggio che hanno preso i bond corporate Usa rispetto a quelli in euro».Va detto, però, che la pandemia ha avuto un effetto molto negativo per le obbligazioni corporate poiché i mercati finanziari hanno scontato sui prezzi, soprattutto nel mese di marzo, un aumento della possibilità di insolvenza di alcune imprese, ovvero di revisione in peggio del merito di credito.«Nella prima quindicina di marzo i bond corporate hanno visto le quotazioni scendere mediamente del 12% per i corporate Usa e del 6,5% per i corporate europei», dice Gaziano. «Il recupero successivo ha visto però i titoli corporate Usa risalire molto di più sia per effetto del dollaro Usa rafforzato che del programma massiccio di acquisto titoli corporate e anche ad alto rendimento da parte della Federal reserve, la banca centrale Usa».«L'andamento futuro dipenderà molto dallo scenario economico e dalle politiche monetarie con la Fed, che potrebbe ulteriormente abbassare i tassi d'interesse in caso di necessità», fa notare Giovanni Cuniberti, responsabile consulenza fee only di Gamma capital markets. «L'attenzione deve rimanere alta soprattutto sulle singole emissioni corporate in quanto sono presenti rendimenti interessanti. In Europa le occasioni non mancano», spiega Cuniberti. «Da inizio anno le singole emissioni dei colossi come Google, Amazon non si sono mosse molto di prezzo, mentre hanno sofferto le obbligazioni corporate dei settore auto con occasioni irripetibile su colossi come Fca, Volkswagen e Peugeot. Al momento troviamo ancora rendimenti interessanti su emissioni nel settore costruzioni come Salini Impregilo, infrastrutture come Abertis, auto come Daimler, bancari come Deutsche bank. Attenzione però, il mercato non regala mai i soldi, se non nei periodi di panico. Ora la situazione si sta stabilizzando quindi, a un rendimento superiore al 3% in orizzonte temporale fra i 5 e 10 anni, corrisponde un maggior rischio di sostenibilità della società stessa», conclude.