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Il capolavoro di Speranza. Il green pass resta, i medici no

Il capolavoro di Speranza. Il green pass resta, i medici no
Roberto Speranza (Ansa)
  • L’ultimo decreto prevede l’assunzione a tempo indeterminato di dirigenti e tecnici: si occuperanno di lotta alle epidemie e approvvigionamento di farmaci e vaccini. Ma le task force lievitano: un’altra sarà alla Difesa.
  • Il 31 marzo scadono i contratti dei sanitari reclutati per il Covid. Poche deroghe, ospedali in allarme. Solo il Veneto non licenzia.

Lo speciale contiene due articoli

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Parte il coro di chi minimizza la persecuzione. Ma i dati sono chiari: nel 2025, l’82% dei fedeli uccisi o rapiti era in Nigeria.

Pur di non darla vinta a Donald Trump, quasi quasi fanno diventare la Nigeria un Paese sicuro. «Nessuna prova che i cristiani siano uccisi più dei musulmani», titolava ieri l’Ansa, citando le analisi dei «gruppi che monitorano la violenza» nel Paese centrafricano. «Ma i cattolici sono davvero nel mirino?», si domandava il Corriere, rispolverando un pezzo del 27 novembre che riprendeva l’agenzia Dire («I sequestri non sarebbero legati a ostilità di carattere religioso», si leggeva, semmai «aumentano le persone che aderiscono alle bande armate per ragioni economiche») e il Financial Times, secondo cui il governo di Nairobi «non riesce a proteggere nessuno, a prescindere dalla fede».

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«Il governo nigeriano sapeva dei raid ed è pronto a cooperare con gli Usa»
Il ministro degli Esteri della Nigeria Yusuf Maitama Tuggar (Getty Images)
Il ministro degli Esteri nigeriano Yusuf Maitama Tuggar: «Gli States sono un nostro alleato e insieme vogliamo distruggere il terrorismo islamico. Non abbiamo abbandonato i cristiani, tutti i cittadini sono uguali e sotto la protezione dello Stato».

Le minacce di Donald Trump alla Nigeria sono diventate realtà quando una serie di raid aerei hanno colpito il nord-ovest della grande nazione africana. Il tycoon americano ha definito quest’operazione come un potente e mortale attacco contro le forze dello Stato islamico in Nigeria, un’azione resasi necessaria per difendere le popolazioni cristiane perseguitate e uccise nelle regioni settentrionali. Questo raid è stata pianificata dal Pentagono per circa un mese, identificando alcune zone specifiche dove si troverebbero i centri di comando delle cellule dello Stato islamico in questa parte d’Africa.

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Il dialogo tra Russia e Francia riparte dal politologo prigioniero
Laurent Vinatier (Ansa)
Laurent Vinatier è in cella a Mosca dal 2024. La sua vicenda sul tavolo dei negoziati con Parigi.

Il presidente francese Emmanuel Macron è «pienamente mobilitato» per ottenere il rilascio di Laurent Vinatier «il più rapidamente possibile», in quanto è detenuto ingiustamente e la «propaganda» contro di lui «non corrisponde alla realtà», fa sapere l’Eliseo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha dichiarato ai giornalisti che la Russia ha fatto «un’offerta ai francesi» riguardo al politologo, arrestato a Mosca l’anno scorso e condannato per aver raccolto informazioni militari, e che «ora la palla è nel campo della Francia». Peskov si è rifiutato di fornire dettagli, citando la delicatezza della questione.

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Referendum sul piano Trump, Zelensky è disponibile. Il Cremlino: accordo vicino
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Domani in Florida il bilaterale tra il leader ucraino e il presidente statunitense. Putin apre a concessioni su alcune aree già conquistate, ma vuole tutto il Donbass.

A distanza di una settimana dall’ultimo round di negoziati, la Florida torna a essere la sede dei colloqui sulla pace in Ucraina, ma questa volta il faccia a faccia sarà direttamente tra leader. Domani a Mar-a-Lago è atteso l’incontro tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e l’omologo americano, Donald Trump.

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