2020-01-04
Indagati gli organizzatori del veglione gay
Nel mirino degli inquirenti Andrea «Tarzan» Alzetta, Paolo Perrini, Tommaso Salaroli e i loro conti correnti. Sono responsabili di aver violato la diffida organizzando il Capodanno abusivo a Roma. E sul sito del Comune spuntano anche gli elogi a Spin time.C'è un'indagine della Procura che la coinvolge: «Facessero l'indagine». Ma nel mirino c'è il conto corrente dove sono finiti i soldi dell'incasso del megarave di Capodanno? «Scusa devo prendere un treno. Ciao». Tarzan, al secolo Andrea Alzetta, leader di Action, non mostra preoccupazione ma non vuole dire di più sulle conseguenze del festone abusivo ed esentasse nel palazzo occupato di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, dove il 31 dicembre si sono riunite circa 5.000 persone nella completa illegalità. Dopo una prima ricognizione della Digos, sul tavolo degli inquirenti sono finiti i nomi dei tre responsabili dell'organizzazione della festa malgrado la diffida della questura di Roma. Si tratta di Andrea Alzetta, appunto, Paolo Perrini, a capo dello Spin time labs, il centro sociale che gestisce la cultura dell'occupazione (discoteca, ristorante e pub all'interno dello stabile), e Tommaso Salaroli, a capo del mensile studentesco Scomodo, sponsor dell'iniziativa.Su loro tre grava la completa responsabilità di aver violato la diffida del questore, Carmine Esposito, notificata la mattina del 31 dicembre e di aver organizzato nel palazzo occupato dal 2013 una notte di follia, con migliaia di persone rimaste fuori dai cancelli tra urla, spaccio, risse, malori e disagi per i cittadini residenti, senza un servizio d'ordine ma soprattutto senza rispettare alcuna norma di sicurezza. E anche se le infrazioni ipotizzate sarebbero di carattere amministrativo, sembra che il procuratore facente funzioni Michele Prestipino voglia affidare il fascicolo alla supervisione del procuratore aggiunto Francesco Caporale, coordinatore del pool antiterrorismo di piazzale Clodio. «Non c'era nessun tipo di pericolo a farla. Era una festa conviviale, allegra con quattro cucine etniche, sale da ballo e laboratori per bambini», aveva già detto Tarzan. Eppure proprio chi non è riuscito a entrare pur avendo un biglietto acquistato online, ha denunciato di essere stato truffato. Due le tipologie di biglietti venduti sulla piattaforma americana Eventbrite: a 20 euro, quelli che davano l'accesso al cenone; 10 euro, per chi, invece, voleva solo ballare. È la vendita di questi biglietti, che pare non saranno rimborsati, a essere oggetto delle indagini della Digos che sta indagando sui conti correnti degli organizzatori. Un business, pare, di circa 80.000 euro a cui vanno aggiunti gli incassi, senza alcun scontrino fiscale, dei fiumi di alcolici consumati durante «L'ultimo nel grattacielo»: «Sette piani», spiegavano gli organizzatori, «18.000 metri quadrati e un sogno comune: finalmente a Roma c'è un Capodanno giovane, frocio, libero e ribelle». Malgrado l'inchiesta della Procura, nessun intervento si registra da parte del sindaco pentastellato, Virginia Raggi, attaccato dagli esponenti di Fratelli d'Italia per il «silenzio inaccettabile». Stesso silenzio anche da parte del Pd, «sempre vicino ai centri sociali» come denuncia Andrea De Priamo, consigliere capitolino di Fdi. Non solo. La leader di Fdi, Giorgia Meloni, su Twitter attacca il Campidoglio perché «è assurdo che il Comune di Roma pubblicizzi i centri sociali che occupano iillegalmente. Solo io lo ritengo scandaloso? Fdi è dalla parte della legalità e intende fare luce su questa vergogna». Infatti, lo Spin time labs è anche tra i luoghi di interesse turistico segnalati sul sito del Comune, curato dal Dipartimento turismo, formazione professionale e Lavoro e gestito da Zetema, che lo definisce: «un bene comune, cantiere di rigenerazione urbana, una nuova dimensione dell'abitare e un centro culturale polifunzionale. Un tetto per più di 150 famiglie, una sala concerti ed eventi e un auditorium per orchestre, conferenze e assemblee. Organizziamo corsi, spettacoli e laboratori teatro, iniziative per bambini e attività di assistenza sociale. Spin time è anche un'osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi». Un sito così interessante quasi non fosse il palazzo ex Inpdap, da sei anni occupato e controllato da Action, «movimento di lotta per la casa» abitato da 450 persone, non solo immigrati, che non pagano la luce ma anzi hanno incatenato i contatori dopo che don Bolletta, l'Elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, ruppe i sigilli messi dall'Acea. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato romano di Fdi, chiederà la «liberazione dei locali in via Santa Croce in Gerusalemme e congiuntamente presenteremo un esposto alla Corte dei conti per il danno erariale causato alla comunità dalla mancata messa a reddito delle migliaia di locali espropriati da organizzazioni di sinistra radicale, spesso legate al circuito della delinquenza e del racket criminale. Non si tratta soltanto di generica illegalità diffusa ma di centinaia di milioni di euro che qualcuno dovrà rifondere ai cittadini italiani». Anche Forza Italia interviene sul caso con i senatori Maurizio Gasparri ed Erica Mazzetti, che hanno presentato due interrogazioni al ministro dell'Interno, al Senato e alla Camera: «Sono state violate tutte le norme di sicurezza, sono state realizzate autentiche truffe (denunciate da persone che hanno pagato e non hanno potuto accedere all'immobile), ci sono stati tafferugli con problemi di ordine pubblico. Spintoni, proteste, vere e proprie risse hanno determinato un caos nella notte dell'ultimo dell'anno. Sarà il caso di ricordare che è lo stesso immobile per il quale il Papa mandò un suo incaricato a pagare le bollette. Evidentemente quei soldi sono serviti per organizzare speculazioni, feste illegali, eventi per i quali nessuno paga regolari tasse. Abbiamo chiesto al ministro di procedere con immediatezza allo sgombero dell'immobile».
Nucleare sì, nucleare no? Ne parliamo con Giovanni Brussato, ingegnere esperto di energia e materiali critici che ci spiega come il nucleare risolverebbe tutti i problemi dell'approvvigionamento energetico. Ma adesso serve la volontà politica per ripartire.