2024-07-06
L’ex procuratore di Genova sentito dai colleghi sui legami con Spinelli
Giovanni Cozzi, in pensione dal 2021, incontrò sciù Aldo al porto sul suo yacht. L’imprenditore indagato con Toti offrì alla toga una consulenza da 160.000 euro, poi scesi a 15.000.Sulla barca degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli non c’è salito solo il governatore della Liguria Giovanni Toti. Anche l’ex capo della Procura Francesco Cozzi, andato in pensione nel luglio 2021, ha ammesso davanti ai pm che si occupano dell’inchiesta sugli intrecci affaristici nel porto genovese che l’avevano convocato, il 10 giugno scorso, per assumere informazioni, di aver partecipato a un incontro nel settembre di quello stesso anno: «Parlammo in azienda e di sfuggita sull’imbarcazione di Spinelli», afferma l’ex toga. Quell’incontro, per un’ampia ma generica consulenza da spalmare su due anni, avrebbe potuto fruttargli 160.000 euro. Ma l’ex magistrato ha raccontato di aver rifiutato: «Trovai la proposta in conflitto con il mio senso di indipendenza e professionalità. Non volevo essere al servizio di nessuno. Risposi che sarei stato disponibile a dare un parere su un tema specifico». E accetta, quindi, solo pochi giorni dopo, ovvero il 6 ottobre, un incarico più contenuto, da 15.000 euro (l’unico fatturato da quando si è iscritto all’ordine degli avvocati di Piacenza), su una questione specifica, della quale non c’è traccia perché, ha spiegato l’ex magistrato, lo avrebbe portato a compimento «oralmente». La preoccupazione degli Spinelli? Un presunto complotto orchestrato contro la loro azienda per favorire altri operatori portuali. I due imprenditori, stando al racconto dell’ex toga ai suoi colleghi, si sarebbero sentiti vittime di un sistema che, secondo loro, voleva revocare la concessione del loro terminal portuale, potenzialmente per favorire Msc di Gianluigi Aponte, loro socio di minoranza. «Ricordo che Aldo aveva un atteggiamento vittimistico, mentre Roberto mi pareva avesse delle rimostranze legittime», ha raccontato Cozzi. Gli Spinelli avrebbero quindi posto Cozzi di fronte a un quesito preciso: la possibilità di valutare un esposto in sede penale (ma le questioni apparivano già come di natura civilistica, tant’è che si sono chiuse con degli accordi). E lui, pur non essendo ancora avvocato in quel momento (si è iscritto il 5 luglio 2022), però, decide di mantenere una porta aperta per il futuro. E infatti spiega: «Non intendevo esprimere alcun parere anche perché in quel momento non svolgevo la professione di avvocato. Rifiutai lasciando aperta una possibilità laddove mi fossi iscritto all’ordine». E quando assume l’incarico le intercettazioni dell’inchiesta raccolgono un passaggio nel quale proprio lo sciù Aldo, parlando con Rino Canavese, membro del board del porto, si lascia scappare: «Te lo dico in amicizia, noi abbiamo preso un consulente, il procuratore capo di Genova. Tienitelo per te». Nel mentre Cozzi accetta una nomina, sempre a ottobre, dall’ateneo genovese in qualità di Garante. E solo pochi mesi dopo due docenti vengono arrestati e tre vengono interdetti per presunti concorsi truccati nel dipartimento di Giurisprudenza. L’anno seguente diventa Difensore civico della Regione Liguria e nel nuovo ruolo, quando ormai però la consulenza degli Spinelli è conclusa, si occupa di uno dei cavalli di battaglia del suo cliente, Spinelli, quello per la trasformazione della spiaggia di Punta dell’Olmo da pubblica a privata. Questione, peraltro, trattata dai due imprenditori con Toti sulla loro barca l’1 settembre 2021 (i primi provvedimenti di iscrizione risalgono al 14 aprile 2021, quando Cozzi era ancora a capo dell’ufficio). È il giorno della telefonata all’ex sindaco di Varazze ora consigliere regionale, Alessandro Bozzano, e delle parole di Toti: «Bisogna trovare una soluzione [...], razionalizziamo, accorpiamo, spostiamo». Una soluzione non era possibile. Ma Cozzi, messa da parte la toga da avvocato ed entrato nel ruolo da Difensore civico, tratta proprio l’argomento. E lo fa anche pubblicamente, inviando una lettera alla stampa locale. Ma c’è un altro colpo di scena. Nel pieno degli avvenimenti sotto la lente della Procura, il Csm, nell’ottobre 2022, lo chiama alla Scuola di formazione per partecipare, in qualità di esperto, alla progettazione dei programmi dei corsi per i magistrati aspiranti a incarichi direttivi o semidirettivi. «Il gruppo di cui feci parte», afferma orgoglioso in una memoria allegata al suo verbale, «elaborò i programmi dei corsi per oltre 200 magistrati, che ebbero luogo da marzo a fine maggio 2023 e richiesero un forte e severo impegno». Ed è questa la giustificazione: «Fu anche per questo che per l’incarico svolto per la Spinelli srl formulai esclusivamente specifici pareri verbali». Ma questa dei pareri orali non è l’unica stranezza. Cozzi è presente a un solo incontro informale sulla barca di Spinelli, ma rifiuta di intervenire a una riunione presso l’Autorità portuale: «Una volta mi fu richiesto da Aldo Spinelli di partecipare a una riunione presso l’Autorità portuale ma io declinai». Niente riunioni e pareri solo orali. I magistrati a quel punto gli chiedono se alla fine ha fatturato la prestazione. E lui spiega: «Sì, in data 31 maggio 2023, dopo aver rendicontato la mia prestazione in data 8 maggio». La fattura inviata è la numero 1 del 2023. Fino a quel momento, quindi, la partita Iva di Cozzi non aveva mai emesso fatture. Spinelli è, insomma, l’unico cliente da quando nel luglio 2022 si è iscritto all’ordine degli avvocati. I rapporti con gli Spinelli, cominciati tramite il presidente del comitato ligure della Federazione italiana scherma, compagno d’armi del fratello di Cozzi, «si sono interrotti», afferma la toga, «il 2 agosto 2023». Il giorno in cui l’ex procuratore è diventato Difensore civico.
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