2022-12-04
In Qatar si rispettano tutte le religioni, ma ci si dimentica di quella cristiana
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La nazionale tedesca in Qatar (Ansa)
Il Paese è al diciottesimo posto tra quelli in cui i cristiani sono più perseguitati. E mentre la Fifa presta attenzione a non offendere musulmani, chi si interessa alle altre minoranze?«Oggi mi sento qatarino. Oggi mi sento arabo. Oggi mi sento africano. Oggi mi sento gay. Oggi mi sento un lavoratore migrante». La frase di Gianni Infantino, presidente Fifa, ormai è arcinota, un po’ perché ha fatto il giro del web un po’ per l’incoerenza di Infantino stesso che pochi giorni prima si era invece pronunciato dicendo «concentratevi sul calcio», come a dire «lasciate perdere le polemiche sugli oltre 6.500 lavoratori che hanno perso la vita per costruire cattedrali nel deserto e lasciate perdere i diritti negati in Qatar».Al netto di questo, nell’esternazione di Infantino e nelle proteste di media e social, una classe non è mai rappresentata: i cristiani. Si è scatenato un putiferio per l’imposizione delle birre analcoliche durante le partite. E giustamente. Chi se la guarda una partita in curva senza birra? Ma non una parola è stata spesa per i cristiani in Qatar. Perché anche i cristiani sono una minoranza, ma non essendo il cristianesimo così di moda, raccontare le loro persecuzioni lascia il tempo che trova.Non lo dicono pericolose suggestioni conservatrici: ne parla la World Watch List di Open doors che ogni anno offre uno sguardo sui 50 luoghi del mondo in cui costa di più essere cristiani. Nel mondo i cristiani perseguitati sono 360 milioni. In un solo anno il Qatar ha fatto un balzo in avanti di undici posizioni nella classifica, diventando, nel 2022, il diciottesimo Paese per i cristiani perseguitati nel mondo. Si potrebbe obiettare che 20 anni fa i governanti del Qatar hanno persino donato ai cristiani un appezzamento di terreno. Vero, ma questo è rimasto l’unico terreno destinato alla costruzione di chiese e la legge del Qatar limita il culto pubblico per le fedi non islamiche. Al momento ben 90 chiese domestiche non registrate, a cui è stato vietato il culto, stanno ancora aspettando il permesso dal governo. I cristiani in Qatar sono 372.000 su una popolazione di circa 2,9 milioni. I simboli religiosi non possono essere chiaramente esposti e i convertiti dall’islam al cristianesimo rischiano sul serio: l’apostasia è punibile con la morte. Nei casi migliori si rischiano controllo della polizia, intimidazioni, perdita di lavoro, esclusione dalla società o perdita della custodia dei propri figli. Inoltre, il Codice penale evidenzia un’altra serie di altri reati, come l'errata interpretazione del Corano, l'offesa all'Islam o l'insulto ai profeti.Sempre Open doors riporta una frase allucinante di un cittadino qatarino che racconta cosa accadrebbe se un nativo si convertisse: «Se ha dieci anni, suo padre gli mostrerà dei versetti del Corano. Se ha 20 anni, un cugino lo ucciderà o la famiglia assumerà qualcun altro per ucciderlo».Un report del think thank Henry Jackson Society testimonia come i giovani qatarini vengano educati con il risentimento e il rifiuto per cristiani ed ebrei. La narrativa a scuola si concentra sugli attacchi del cristianesimo all’islam nella storia, partendo dalle crociate, seguite dall’opera missionaria e più recentemente dall’assalto democratico-secolare da parte dell’Occidente. Questi tentativi di distruggere la religione musulmana sono inoltre aggravati dall’aver concesso pari diritti alle donne.Non stupirà allora che la Fifa abbia proibito di indossare costumi crociati perché reputato offensivo per i musulmani. Da anni i tifosi dell'Inghilterra sostengono la squadra vestendo i panni di San Giorgio, il santo patrono spesso raffigurato come un cavaliere crociato a cavallo. Due uomini travestiti come il santo, si sono presentati allo stadio per vedere la partita Inghilterra-Iran. Hanno dichiarato di aver ricevuto l'ordine di togliersi le cotte di maglia e gli scudi di San Giorgio fuori dalla prima partita dell'Inghilterra contro l'Iran e portati via dalla sicurezza è stato chiesto loro se fossero degli assassini di musulmani. I due inglesi, che vivono a Doha da diversi anni, hanno addirittura dichiarato di temere rappresaglie da parte delle autorità del Qatar.Sapete se per caso la nazionale tedesca si coprirà la bocca anche per i cristiani?