2019-01-25
In Aula il M5s sconfessa la Raggi sui partigiani narratori delle foibe
Una mozione, approvata anche dai grillini, stabilisce che i drammi del confine orientale siano raccontati nelle scuole dagli esuli. Il Comune di Roma aveva affidato il ricordo all'Anpi (negazionista) fra le polemiche.I partigiani non parlino di foibe nelle scuole: a raccontare l'eccidio di almeno 12.000 italiani e l'esodo di altri 350.000 dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia devono essere invece le associazioni degli esuli. È quanto stabilisce una mozione approvata dalla commissione Cultura della Camera, presentata da Fratelli d'Italia. Il testo, che vede come primi firmatari gli onorevoli Federico Mollicone e Paola Frassinetti, impegna il governo a «incrementare le iniziative» delle scuole sul tema, prevedendo che a parlarne però «siano i testimoni di quelle vicende, gli appartenenti ad associazioni di esuli istriano-giuliano-dalmati insieme agli storici che collaborano con le università».La mozione prende atto che da tempo nelle scuole a parlare delle foibe e dell'esodo sono associazioni che il più delle volte «tendono a minimizzare» o persino a «effettuare ricostruzioni negazioniste». Oltre tutto, proprio in molti testi scolastici quella delle foibe rimane una pagina strappata della storia patria, sebbene la legge del 2004 sul «Giorno del ricordo» stabilisca che le commemorazioni devono essere finalizzate a trasmettere la conoscenza di quei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado.L'atto parlamentare promuove infine, nel rispetto dell'autonomia scolastica, proiezioni di film relativi al tema, menzionando la pellicola Rosso Istria presentata all'ultimo festival di Venezia e uscita nelle sale lo scorso autunno.Vale la pena sottolineare che l'iniziativa di Fratelli d'Italia sia stata votata all'unanimità. Dunque anche la sinistra e i deputanti del Movimento 5 stelle hanno sconfessato l'operato del sindaco di Roma Virginia Raggi e della giunta capitolina pentastellata, che hanno inserito nel calendario degli incontri «Storia e memoria» per le scuole di Roma quello sui drammatici eventi sul confine orientale italiano, dal titolo «Italia e jugoslavia nella seconda guerra mondiale», promosso dall'Anpi, l'associazione dei partigiani italiani.Il caso è scoppiato martedì scorso, con una vera propria sollevazione delle associazioni degli esuli. «In questo modo si sposta di 180 gradi quello che è realmente accaduto, in quelle terre martoriate nel dopoguerra, alla popolazione civile tra foibe e conseguente esodo, dimenticando completamente la collaborazione documentata tra partigiani della Brigata Garibaldi e partigiani titini», ha scritto alla Raggi il presidente dell'Associazione giuliano dalmata nel cuore, Oliviero Zoia. Sulla stessa linea il direttore del dell'Archivio-Museo di Fiume a Roma, Marino Micich, che sentito dalla Verità ha ribadito che «le posizioni dell'Anpi su questi temi sono spesso giustificazioniste e riduzioniste rispetto a una tragedia umana senza pari in quelle terre di frontiera». Del resto è paradossale che a parlare dell'occupazione yugoslava dell'Istria e di città di secolare cultura italiana come Zara e Fiume sia un'associazione che riporta la stella a cinque punte nel suo simbolo, la stessa stella che era presente sui baschi dei partigiani titini che slavizzarono quelle regioni dopo il terrore portato con gli eccidi. Intanto il Blocco studentesco, l'associazione giovanile di CasaPound, ha minacciato di bloccare le conferenze nelle scuole: «In modo pacifico ma determinato impediremo l'oltraggiosa passerella dell'Anpi nei licei romani».«Ci ripensi», è invece il grido lanciato al primo cittadino di Roma dal presidente del Comitato familiari delle vittime giuliane, istriane, fiumane e dalmate, Piero Tarticchio, il quale in conferenza stampa al Senato ha spiegato che «sarebbe come chiedere ad un carceriere dei campi sterminio nazista di collaborare per la commemorazione della Shoah».Alla luce della mozione parlamentare i grillini dovranno ora sciogliere il pasticcio degli eventi già organizzati con i partigiani. Mollicone definisce «delirante fanatismo del sindaco Raggi» l'idea di affidare ai partigiani la narrazione delle foibe e ricorda che, anche grazie un suo quesito in commissione di Vigilanza Rai, sarà trasmesso il film Rosso Istria in prima serata alle 20.30 su Rai 3 il prossimo 8 febbraio. E proprio l'approssimarsi della Giornata del ricordo del 10 febbraio ricorda che questo Paese non riesce a dare dignità a una memoria condivisa sul dramma delle foibe, dell'esodo e della perdita di intere province del confine orientale italiano. Ogni anno in tutta Italia targhe imbrattate e convegni negazionisti accompagnano la ricorrenza. Ma che la memoria dell'eccidio comunista sia offeso da una iniziativa istituzionale è inacettabile.