
Le mutazioni della pelle ci ricordano di godere di ogni istante. Sono l'ultimo avviso: basta, non avete più tempo da perdere.Dal punto di vista biochimico si parla di morte quando il nostro organismo non riesce più a mantenere la propria auto-organizzazione e il livello di entropia raggiunge livelli irreversibili. Questa è la definizione ufficiale della morte. È falsa. È sbagliata. La morte, come le rughe non sono una forma di entropia, cioè di perdita di ordine, ma al contrario, una prova che il sistema sta aumentando la propria complessità. Le rughe che sono? Come la morte sono la prova certa dell'esistenza di Dio o, perlomeno, la prova certa dell'esistenza di un'intelligenza che regola e ha regolato la presenza della vita. Le rughe dimostrano che l'evoluzione non è stata regolata solo dal caso e dalla necessità. Il cuoio vecchio ha delle rughe. Quelle rughe sono un segno di entropia, termine ampolloso che dovrebbe misurare la tendenza al disordine dell'universo; in realtà indica che «tutto scorre» e nulla è mai come prima. Il termine disordine è errato, perché il suffisso «dis» implica un giudizio di valore, è un peggiorativo. Che la carne marcia sia peggiore e più disordinata della carne fresca, è opinione non condivisa dai batteri della putrefazione che se la stanno sbafando. Vero è che è impossibile tornare allo stato originario, tutto scorre, ma il suffisso «dis» indica che lo stato attuale è peggiore di quello passato. Il concetto di entropia, spostato arbitrariamente dalle macchine termiche a spiegazione dell'universo, conclude con la teoria indimostrata e indimostrabile della morte termica dell'Universo. Anche le molecole di cibo che smettono di essere cibo e diventano parte del nostro corpo sono un esempio di entropia, visto che non possono essere mai più riportate allo stato originale. Anche le molecole di cibo che smettono di essere cibo e diventano il figlio unico e irripetibile che portiamo in grembo, sono un esempio di entropia, secondo questi poveri scienziati tristi. In realtà le rughe e la morte aumentano la complessità del sistema e quindi sono un esempio di extropia. Le rughe sono extropia e la morte è extropia, aumenta la complessità del sistema oltre a fornire pietanze e allegria ai batteri saprofagi e a noi se a morire è stato il pollo o il cinghiale. La vecchia borsa di cuoio piena di rughe ha venti anni. La mia pelle ne ha sempre solo tre. La borsa di cuoio è costituita da venti anni sempre dalle stesse molecole. A ogni urto qualche molecola salta, non c'è più, qualche altra si irrigidisce, perde di elasticità e si spacca, si forma la ruga. tante grazie pecora dollyLa mia pelle è giovanissima, ha solo tre anni. Ogni tre anni tutte le molecole della mia pelle, come quelle del mio cuore, delle ossa, del cervello, sono sostituite. Il mio corpo è un continuo fare e disfare e rifare. Le rughe sulla pelle, la colonna vertebrale che perde di elasticità non sono un segno di vecchiaia, cioè di molecole che si sono usurate, ma che è arrivato un ordine dal cuore del sistema, i cromosomi. Fino a una certa età l'ordine è: costruite in maniera corretta. Da una certa età in poi l'ordine è: costruite in maniera sbagliata, non fabbricate più elastina, deve avere le rughe, deve morire. Per dare ordini diversi, il sistema deve aumentare di complessità. Pensate a due neonati, un bimbo e un cagnolino. Ambedue hanno muscoli e ossa sane, ma dopo quattordici anni il neonato umano è un adolescente nel pieno della sua forza, il cane sta agonizzando. Non è che in origine i muscoli, le ossa, il cuore del cane fossero di qualità scadente e si sono usurate prima. Il cuore del sistema, i cromosomi, contenevano l'ordine di morte mediante invecchiamento in un tempo massimo di 15 anni. La morte non è il fallimento della vita, è un suo ordine. È più facile mettere nei cromosomi l'ordine «costruisci sempre uguale» che l'ordine «costruisci fino a un certo punto bene e poi sbaglia il montaggio». È più facile, ci vogliono meno cromosomi a fare un cuore che batta sempre, che non un cuore che dopo i primi decenni sbagli colpi e si fermi. Un essere immortale è biologicamente più facile da costruire di un essere mortale. E ha anche più figli. Eppure, durante l'evoluzione, non si sono mai formati degli immortali. Ringraziamo la pecora Dolly, visto che, senza la sua clonazione, questo non l'avremmo capito. Quando cloniamo un individuo otteniamo un neonato, che, adulto, ha la stessa età del soggetto clonato. Immaginiamo di clonare un uomo di trent'anni, Piero. Intanto che il bambino, Piero 1, cresce e arriva a vent'anni, Piero ne ha cinquanta. Piero e Piero 1 hanno entrambi, biologicamente, cinquant'anni, e moriranno di vecchiaia insieme, con le stesse rughe. un grande donoLe rughe mi servono per guardarmi allo specchio e sapere che il meraviglioso tempo della mia vita è in parte passato. Mi ricorda di godere ogni istante. Mi ricorda che il tempo della mia morte si sta avvicinando. Il momento della gioia è ogni istante. È molto più facile essere felici da vecchi che non da giovani. La vecchiaia è il penultimo dono, quello che ci costringe a trovare la felicità dov'è. Finché siamo giovani, pieni di energia, sprechiamo il tempo a cercare la felicità dove noi vorremmo che fosse, dove pensiamo che possa stare, nel successo, nella bellezza, magrezza, strafigaggine, nei viaggi in capo al mondo, invece è nel giardinetto sotto casa. Invece è dentro di noi. Nella capacità di essere grati di quello che abbiamo. Del fatto di essere vivi. Del fatto di morire. La vecchiaia ci prepara all'ultimo grandissimo dono. La morte. Quello che dà senso a tutto. Quello che dimostra che l'evoluzione e la vita non possono essere ammassi casuali di atomi. Come è già stato detto: quando si paga caro qualcosa che non ha prezzo, abbiamo comunque fatto un affare.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






