2019-12-25
Il vero arcobaleno è quello tra uomo e donna
Al di là della retorica esaltazione della diversità, le relazioni omo sono sempre incomplete: in realtà mancano dell'apertura a ciò che è altro da sé stessi. Ma un'autentica maturazione psicologica può nascere soltanto dal confronto con la differenza.Nel libro Dalla sodomia all'omosessualità. Storia di una normalizzazione (Edizioni Solfanelli), Rodolfo De Mattei spiega che la (cosiddetta) omosessualità è un'invenzione moderna che ha due parti. La prima è la teoria che il comportamento omoerotico appartenga all'identità dell'individuo, qualcosa di congenito e di immodificabile. La seconda è il processo di normalizzazione di un comportamento che non è fisiologico, perché la fisiologia della sessualità è di essere vissuta tra sessi diversi con lo scopo, o almeno la possibilità, di creare la vita. E, in tutti i casi, con il completamento di due essere diversi e complementari. La parola «omosessualità» ha poco senso: la sessualità è tra maschio e femmina, crea un'illusione di simmetria con l'altro neologismo che è eterosessualità, altra parola senza senso.Domanda: ma a noi cosa importa? A me, a Rodolfo De Mattei, a tutti gli altri? Se la gente vive come vuole, facendo una cosa che a noi sembra strana e non faremmo, che cosa ci cambia? Perché non siamo tolleranti? Perché non ci facciamo i fatti nostri?Noi siamo tolleranti. Tollerare vuol dire tollerare. Ma su nessun dizionario dei sinonimi e contrari troverete scritto che tollerare è sinonimo di approvare, finanziare, mentire. In un rapporto tra due tizi uguali manca il confronto con l'altro, con il diverso, manca la capacità di accettare e amare un corpo dell'altro sesso, quindi manca la crescita psicologica che, inevitabilmente, nasce dal confronto con il diverso.Gli «omo» usano e abusano delle parole «accettazione del diverso», mentre manca al loro rapporto qualsiasi tolleranza alla diversità. L'ampolloso termine «arcobaleno» indica a torto coppie e relazioni che sono, al contrario, appiattite sul monocromatico assoluto: tutti hanno lo stesso tipo di cervello, la stessa struttura endocrina, gli stessi organi sessuali. E qui si arriva al punto.Educazione sessuale per principianti: gli organi sessuali sono caratterizzati da 3 caratteristiche.1 Producono gameti, rispettivamente spermatozoi e ovuli. E perché fanno questa buffa attività? Chi glielo fa fare? A che cosa serve? Serve a quella che dovrebbe essere la funzione della sessualità: far nascere la vita. Tutti noi, anche gli attivisti Lgbt, siamo nati dall'incontro di gamete maschile e femminile. La sessualità per funzionare deve avere una parte maschile e una femminile, deve essere vissuta con maturità e affettività potenti perché, almeno teoricamente, può generare la vita. Senza queste prerogative non è sessualità ma strofinio, uno strofinio abbastanza noioso.2 Sono diversi, anzi complementari: un bellissimo gioco a incastro.3 Sono dotati della capacità di generare l'orgasmo, un piacere intenso accompagnato da fenomeni neuromuscolari che culmina per l'uomo nell'eiaculazione - che produce plotoni di spermatozoi - e per la donna in contrazioni peri vaginali e fenomeni motori e secretori, tali da facilitare la marcia del plotone di spermatozoi.Quando tutti hanno lo stesso sesso, non c'è niente che si incastri e bisogna ricorrere all'apparato digerente. L'apparato digerente non è in grado di generare orgasmo, ovviamente, e subisce l'azione citotossica degli spermatozoi. Se il sesso è fatto come da tradizione, gli spermatozoi finiscono in luoghi dove non fanno danni. Gli spermatozoi al di fuori dell'apparato genitale femminile nel tubo digerente fanno danni, causando l'aumento di malattie sessualmente trasmissibili.La teoria della normalità della cosiddetta omosessualità inevitabilmente porta - come è ovvio che sia - alla normalizzazione della sodomia, termine biblico con cui si indica un rapporto anale, sia con un uomo sia con una donna. Quindi, smettiamo di parlare di omosessualità anche perché sicuramente non tutti praticano la sodomia, mentre la subiscono molte donne.E qui si arriva alla domanda: a te che cosa importa, e soprattutto che cosa importa a voi che state leggendo questo articolo: siamo certi che non ce ne importi un fico?Ci importa, perché la normalizzazione della sodomia viene fatta attraverso le lezioni di educazione sessuale somministrate ai nostri figli e nipoti nelle scuole. Vengono date informazioni false sulla normalità e sulla non pericolosità del rapporto anale a bambine di 10 - 14 anni come, per esempio, in Gioco da ragazze. Quello che devi sapere sull'adolescenza, (edito da Erickson), testo pubblicato con l'approvazione dell'Associazione medica americana. Qui le due autrici, Amy Middleman e Kate Gruenwald Pfeifer, forniscono particolari istruzioni. Anche su Vogue Teen, l'inserto per adolescenti del giornale più glamour al mondo, compariva un lungo inserto per spiegare alle ragazzine i particolari della sodomia, inclusi quelli per evitare di sporcare le lenzuola.La domanda è: siamo impazziti? Ci rendiamo contro che, una volta accettata la falsa informazione della normalizzazione della sodomia, l'ovvia e inevitabile conseguenza è che stiamo permettendo che i nostri bambini e le nostre bambine vengano inondati di (false) informazioni? Se nelle nostre scuole spiegassero come si fuma, lo tollereremmo? Eppure anche fumare è un comportamento «disfunzionale». Tollereremmo se nelle nostre scuole si insegnasse a mangiare e vomitare? Mangiare e vomitare si possono definire «libertà alimentari» e si possono insegnare a scuola? Quindi, è tutto qui: abbiamo mentito e la menzogna sta facendo disastri.Attenzione anche alla comunicazione del mondo attorno a noi: l'intellettuale cool, il professore depresso, il cantante rock strafatto, l'attorucolo che ha fatto una parte in un film di successo e perciò si ritiene un maestro di pensiero. Frasi come «è tutto uno schifo», «ma tanto poi, figurati, è tutto uguale», se dette con regolare stillicidio nella testa degli adolescenti, potrebbero essere un importante incoraggiamento a intraprendere la difficilissima carriera del fallito. Si tratta di una carriera del tutto innaturale, perché il nostro istinto ci spinge a batterci e affermarci. Per essere un fallito di qualità appena passabile, occorre aver subito un addestramento ininterrotto e cominciato in tenera età. Se tutto fa schifo, se i giochi in realtà sono già stati fatti, perché battersi? Perché anche solo iniziare il percorso?Ricordiamoci di segnalare ai nostri figli, in continuazione, la verità. E la verità è questa: i media fanno vedere l'eccezione, non la norma: perché la norma, essendo appunto normale, non fa notizia. I media fanno vedere solo il male, perché il male è l'eccezione, e non fanno vedere il bene, perché è la norma. Il telegiornale fa vedere la minoranza di persone che hanno fatto la rapina, non l'infinita maggioranza che non l'ha fatta. Tutti mostrano l'incidente aereo. Chi segnala la notizia comparsa per la prima volta nel 2007: due anni filati senza nemmeno un incidente aereo? Chi segnala che la sicurezza aerea è aumentata a dismisura negli ultimi anni? La verità ce la dicono i numeri. Per tutta la storia dell'umanità, quelli che non soffrivano la fame sono stati meno numerosi di quanti la soffrivano: oggi questo dato si è invertito. Su sette miliardi di esseri umani, sei mangiano regolarmente. Se calcolate il numero di chi vive in guerra e la percentuale sul totale, scoprirete che questa è l'epoca meno violenta dall'inizio della storia. Non c'è più la peste, la mamma di Cecilia non dovrà più mettere la sua bambina sul carro dei monatti.Ci sono altri problemi, certo. E ci sono uomini di buona volontà che li affronteranno. Non ci hanno promesso un mondo perfetto, ci hanno promesso un mondo per cui valga la pena battersi: il nostro lo è.