Da domani, il pellegrinaggio Lgbt a Roma con messa («profetica», dice lui) di monsignor Savino. Prevost, però, non riceverà i fedeli omosex, anche se il loro ideologo, il gesuita Martin, giura: «Prevost è come Francesco». Mentre Zuppi lo tira per la stola sui migranti.
La sala stampa non si rassegna e chiede la solita kermesse a tinte green e arcobaleno. Per ora deve accontentarsi di «Bella ciao». Ultima generazione? «Non c’è spazio».
Io sostengo che gli atti omoerotici siano sbagliati, ma riconosco che sono un fatto privato, per cui nessuno deve essere perseguitato. Invece i gruppi Lgbt (che rappresentano una minoranza di quel mondo) aprono le braccia all’islam, che gli omosessuali li uccide.