2019-10-11
Il tribunale minorile non assolve Bibbiano ma la politica fa finta che vada tutto bene
Il presidente bolognese parla chiaro: il sistema degli assistenti sociali va rivisto. Però gli amministratori pensano solo a negare.Dunque è tutto a posto. «Il sistema Bibbiano» non esiste, titola La Stampa. «Il caso Bibbiano si sgonfia un po'», ci fa sapere Il Post. Repubblica, poi, ci assicura che «il sistema è sano» e non c'è «nessuna anomalia». Infatti gli esponenti del Pd sono già partiti alla carica: «Qualcuno chiederà scusa al Partito democratico per mesi e mesi di calunnie?», dice il dem Ubaldo Pagano. È stato semplicemente un gigantesco abbaglio, una montatura degli orrendi sovranisti per screditare l'incolpevole avversario politico. Del resto, persino il Movimento 5 stelle - sulle prime feroce fino all'eccesso - ha smesso di citare i fatti della Val d'Enza. Su che cosa si basano le affermazioni di alcuni dei principali quotidiani italiani? Su ciò che emerso da una riunione tenutasi il 13 settembre scorso e voluta dal presidente del Tribunale dei minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, a cui hanno preso parte i rappresentanti dei servizi sociali della Provincia di Reggio Emilia . Spadaro ha illustrato il lavoro condotto nel corso dell'estate assieme ai suoi collaboratori. Un'opera minuziosa – di cui per altro il nostro giornale ha dato più volte conto - di indagine su tantissimi casi di bambini seguiti dai servizi sociali. «Su 100 fascicoli esaminati non abbiamo riscontrato alcuna anomalia», ha detto Spadaro. «C'è voluta tutta l'estate ma abbiamo letteralmente passato allo scanner le richieste di provvedimenti che hanno riguardato i minori della Val d'Enza negli ultimi due anni». Il presidente è sceso nei dettagli: «I numeri dicono che su un centinaio di segnalazioni dei servizi di Bibbiano, con i quali si prospettava l'allontanamento dei bambini dalle famiglie, in 85 casi il Tribunale ha deciso diversamente. Ossia di lasciare i ragazzini tra le mura domestiche. Solo nei casi più controversi, una trentina, i giudici hanno deciso per “l'affido esplorativo"», ha spiegato. «Su 100, solo in 15 casi i giudici hanno accolto la richiesta di allontanamento, non prima tuttavia di aver incaricato propri consulenti con il compito di verificare situazione per situazione. La bontà delle decisioni assunte dal Tribunale dei minori è dimostrata dal fatto che in 8 casi i genitori non hanno fatto ricorso in appello, accettando così di fatto la decisione. Mentre i ricorsi contro le sentenze (che sono stati 7) sono stati tutti respinti dalla sezione minori della Corte d'Appello». Ottime nuove, dunque: su 100 fascicoli esaminati, nessuna anomalia. «I 9 “episodi" contestati dalla Procura di Reggio Emilia sono ormai in via di definizione», ha aggiunto Spadaro. «7 dei 9 bambini citati nell'ordinanza di giugno scorso erano già stati restituiti alla famiglia - contrariamente a quanto in un primo momento riferito da fonti giornalistiche - ben prima che scattassero le 17 misure cautelari. Mentre per altri due bambini sono in corso ulteriori accertamenti svolti da un nuovo consulente». Del resto, la posizione del presidente Spadaro è nota: «Io sono certo che il sistema sia sano e solido», ha detto. Ecco, ora diteci: che cosa dimostra tutto ciò? Forse che il «caso Bibbiano» si è sgonfiato? Che il «sistema Bibbiano» non esiste? Affatto. I casi di cui si è occupata la Procura di Reggio Emilia esistono eccome, e sono anche parecchio gravi. Il coinvolgimento degli esponenti del Pd in quelle vicende, per altro, resta completamente. Le dichiarazioni di Spadaro dimostrano una cosa sola: che alla guida del Tribunale di Bologna c'è un giudice molto scrupoloso, il quale - già prima dell'inchiesta «Angeli e demoni» e a maggior ragione dopo - non si è dato pace finché non ha esaminato a fondo le storie dei bambini in difficoltà. Il «sistema Bibbiano» esisteva eccome. Se il Tribunale dei minori di Bologna è riuscito a mettergli un argine, gliene va reso merito. Ma ciò non significa che il meccanismo di gestione dei minori in Italia funzioni bene anzi benissimo. Tanto per cominciare, non ci si può aspettare che tutto ricada sul singolo presidente di tribunale. Va bene, Spadaro ha esaminato 100 fascicoli: ma è stata una sua iniziativa. Questo non è il «sistema», è il singolo che si dà da fare. Non solo. Di fronte a servizi sociali «infedeli» o male intenzionati, che cosa può fare un tribunale, specie se i giudici non sono esattamente un esercito? E infatti sentite che cosa ha detto Spadaro: «Occorrerà però apportare modifiche normative per consentire un maggior controllo sull'operato dei servizi, rendere obbligatoria ad esempio la nomina di avvocati come curatori speciali, migliorare il contraddittorio tra le parti, rivedere il vostro autonomo potere di allontanare in via temporanea ed urgente con provvedimento amministrativo minori dalle famiglie, ma questo è compito del legislatore, è forse questo sarà il momento storico giusto». Ah, ma allora non ha dichiarato che i problemi non esistono e che va tutto bene… Con garbo, il presidente ha fatto presente che di problemi ce ne sono eccome. Problemi da risolvere urgentemente, riguardanti soprattutto il modo in cui vengono gestiti i servizi sociali. Che qualcosa non funzioni lo dimostra anche quanto accaduto a Salerno. Rosaria Capacchione, su Fanpage, racconta che «anche nella città campana alcuni bambini sarebbero stati plagiati e costretti a confessare abusi sessuali inesistenti e strappati così alle proprie famiglie di origine, o a uno solo dei due genitori. Violenze presunte perché tutti i processi si sono conclusi con il proscioglimento da tutte le accuse a carico degli imputati. A Salerno, tutta la vicenda ruota intorno al Not, il Nucleo anti abusi dell'Asl». Pure in questa inchiesta troviamo nomi che già sono rimbalzati nell'inchiesta Veleno, troviamo bimbi (compresi disabili) a cui sarebbero state estorte «confessioni» sugli abusi subiti. Se qualche forza politica si vuole lavare la coscienza approfittando del lavoro fatto a Bologna, faccia pure. Ma forse - per il bene di tutti - sarebbe il caso di ascoltare davvero ciò che ha detto Spadaro: è il momento di cambiare le cose. E tocca alla politica farlo.