2022-07-28
Il tribunale mette in freezer l’Opa su Carige
Vittorio Malacalza (Ansa)
Prima vittoria dei Malacalza nella battaglia legale. Sospese le delibere del 15 giugno con la nomina del cda e la rinuncia alle azioni di responsabilità: si rischia di rifare tutto. Fino all’udienza la banca, vicina alle nozze con Bper, resta sospesa. Bilancio compreso.Primo round per la famiglia Malacalza: il tribunale di Genova ha disposto la sospensione dell’esecuzione delle delibere dell’assemblea di Carige che lo scorso 15 giugno ha nominato il cda e rinunciato con una transazione alle azioni di responsabilità nei confronti dell’ex presidente, Cesare Castelbarco Albani, e dell’ex ad Piero Luigi Montani, ora al timone di Bper, acquirente dell’istituto ligure. Il decreto «è stato adottato inaudita altera parte - ai sensi dell’articolo 2378, comma 3, del Codice civile, che consente la sospensione in caso “di eccezionale e motivata urgenza”», comunica l’istituto ligure in una nota. Il giudice ha quindi preso sul serio le obiezioni della holding Malacalza investimenti, ex azionista dell’istituto, che aveva sostenuto le azioni di responsabilità e impugnato le delibere. Ora bisogna però aspettare l’udienza per la conferma, la modifica o revoca del decreto, che è stata fissata per la mattina del 9 agosto. Carige e Bper, dal canto loro, ribadiscono «la legittimità delle decisioni assunte da quest’ultima e stanno valutando le azioni da intraprendere al riguardo», si legge in una nota. Bper si riserva quindi «ulteriori comunicazioni in merito alla tempistica di approvazione del progetto di fusione per incorporazione» della banca genovese ed eventualmente, della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022». È quindi possibile il rinvio dell’ok alla semestrale, attualmente previsto per il 4 agosto, dato che al momento Carige non ha un cda che può approvare i propri dati di bilancio.Lo stop deciso dal tribunale, quindi, ha come primo effetto quello di interferire con il calendario finanziario della banca oggi controllata da Bper e destinata a fondersi con il gruppo di Modena entro fine novembre. Nel merito della questione si entrerà tra poco più di dieci giorni, ma quali sono gli scenari che potrebbero aprirsi il prossimo 9 agosto? In quel giorno si andrà in camera di consiglio e poi ci sarà la decisione dei giudici dopo aver ascoltato le parti, a meno che non venga preso altro tempo, ipotesi al momento poco probabile. Il decreto di sospensione può essere confermato accogliendo così l’istanza dell’ex primo azionista, e allora in questo caso ci sarà da rifare l’assemblea. Se invece il decreto verrà revocato - e il ricorso dei Malacalza rigettato - entrambe le parti possono presentare reclamo (idem se il decreto verrà confermato). Nel frattempo, il consiglio di amministrazione presieduto da Gianni Franco Papa è di fatto congelato. E poiché in discussione c’è la validità della sua nomina non può fare come il governo di Mario Draghi, ovvero occuparsi della gestione degli affari correnti. Tradotto: fino a martedì 9 l’attività di Carige resta sospesa. Ingolfando anche l’ultimo passaggio dell’acquisizione da parte di Modena, ovvero l’Opa obbligatoria, che a cavallo dell’estate dovrebbe portare al delisting. Resta, inoltre, da capire se sull’uscita dalla Borsa verrà raggiunta la quota necessaria del 95% del capitale costituito in voto o se invece arriveranno sorprese. Nell’ultima assemblea del 15 giugno circa l’8,8% del capitale si era astenuto o aveva votato contro la rinuncia transattiva alle azioni di responsabilità nei confronti degli ex amministratori Castelbarco Albani e Montani. Una piccola compagine, che comprende anche i Malacalza, che potrebbe alzare la voce sull’addio a Piazza Affari. A fine giugno i Malacalza avevano ricevuto un assist importante anche per un’altra battaglia legale, quella aperta per accedere agli atti con cui Carige è stata posta in amministrazione straordinaria. Secondo i giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea, infatti, la Bce ha sbagliato a negare l’accesso ai documenti e dovrà pagare le spese legali del ricorso di Francesca Corneli, consulente legale degli ex piccoli azionisti dell’istituto ligure. La Corneli aveva presentato il ricorso contro la Bce presso il Tribunale della Ue nell’estate 2019 per chiedere la pubblicazione del provvedimento con cui il 2 gennaio dello stesso anno Francoforte aveva disposto il commissariamento della banca ligure e per chiederne l’annullamento. Il 29 maggio, infatti, la Bce aveva negato l’accesso al documento, richiamandosi a un generale principio di riservatezza su tutte le attività di vigilanza e affermando che «la Bce ha l’obbligo di rendere conto del proprio operato principalmente al Parlamento europeo [...] e di riferire regolarmente anche al Consiglio dell’Unione».
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