2024-01-18
Il sexy-gate del giudice che vuol processarlo spinge la corsa di Trump
La procuratrice della Georgia ha una tresca con il pm che sta indagando sul tycoon. Intanto il caucus del New Hampshire rischia di mettere fuori gioco Nikki Haley.Dopo il trionfo in Iowa, Donald Trump guarda alle primarie del New Hampshire del 23 gennaio. Incassato l’endorsement di un peso massimo del Partito repubblicano come il senatore Ted Cruz, l’ex presidente è tornato ad attaccare i rivali interni. Ieri, ha pubblicato su Instagram una foto che ritrae Nikki Haley con le fattezze di Hillary Clinton. Trump ha inoltre accusato l’ex ambasciatrice all’Onu di «fare affidamento sui dem» per farli «infiltrare» nelle primarie repubblicane. L’ex presidente sa bene che la Haley sta scommettendo moltissimo sul New Hampshire, dove -nel corso delle ultime settimane- ha guadagnato notevolmente terreno in termini sondaggistici. La Haley punta del resto a un risultato positivo nel cosiddetto Granite State, per presentarsi come competitiva e far decollare così la propria campagna elettorale. Per lei emergono tuttavia alcune incognite. Innanzitutto il deludente terzo posto in Iowa dietro Ron DeSantis rischia di zavorrare (almeno parzialmente) la sua prossima performance elettorale. In secondo luogo, è vero che è recentemente cresciuta molto in New Hampshire, ma è altrettanto vero che ieri è stato pubblicato un nuovo sondaggio, condotto dal Boston Globe in collaborazione con la Suffolk University: ebbene, tale rilevazione, dedicata alle primarie del Granite State, dà la Haley seconda al 34% e Trump al primo posto con il 50%, mentre DeSantis si piazzerebbe terzo con un misero 5%. Dati, questi, che -se fossero confermati nelle urne- rischierebbero di azzoppare l’ex ambasciatrice: quest’ultima può anche permettersi di arrivare seconda, ma, in caso, dovrebbe arrivarci a distanza ravvicinata rispetto all’ex presidente. Solo così potrebbe eventualmente trasmettere un’immagine di competitività. Un ultimo scoglio per l’ex ambasciatrice è che, essendo arrivata terza in Iowa, ha perso l’occasione per battere DeSantis e per estrometterlo definitivamente dalla corsa. Come abbiamo visto, il governatore della Florida non ha alcuna speranza di registrare una buona performance in New Hampshire: il punto però è un altro. Con DeSantis «tra i piedi», la Haley fa fatica a presentare sé stessa come l’unica vera alternativa a Trump in queste primarie. Un problema, questo, che potrebbe pesare anche sulla sua campagna in New Hampshire. D’altronde, che il team della Haley sia attraversato da un certo nervosismo emerge dal fatto che la diretta interessata ha appena annunciato di non voler prendere parte a un dibattito televisivo in programma oggi su Abc News. Infine attenzione. Il Granite State resta uno Stato importante perché organizza delle primarie semi-aperte: un sistema che permette di votare anche agli elettori non affiliati partiticamente e che quindi consente di testare la capacità del candidato di attrarre voti trasversali. Tuttavia, come suggerito di recente da Jonathan Martin su Politico, l’elettorato repubblicano del New Hampshire non è probabilmente più rappresentativo della maggioranza della base del Gop. In questo Stato, ci sono molti repubblicani tradizionali: tendenzialmente centristi, bianchi, laureati e benestanti, laddove il nuovo Partito repubblicano è maggiormente incentrato sulla working class e sulle minoranze etniche. Nel frattempo, l’ex presidente si sta rafforzando anche sul piano politico-giudiziario. È infatti finita nella bufera Fani Willis: la procuratrice distrettuale di Fulton County che lo ha incriminato per presunta interferenza nelle elezioni in Georgia. La diretta interessata è stata tacciata di aver avuto una relazione con il pubblico ministero da lei scelto per condurre il procedimento contro Trump. Ieri, The Hill riportava che finora «la Willis non ha negato le accuse e nemmeno il pubblico ministero in questione, Nathan Wade». La procuratrice non è d’altronde nuova a episodi controversi. Lanciò un sito web di raccolta fondi per la sua campagna di rielezione del 2024 pochi giorni prima di incriminare l’ex presidente. Inoltre, a luglio 2022, fu redarguita da un giudice, dopo che aveva ospitato un evento di fundraising a favore di un candidato locale dem in corsa contro un rivale repubblicano oggetto della sua stessa inchiesta. Trump tornerà prevedibilmente ad accusare la Willis di persecuzione politica per rafforzarsi in vista del New Hampshire. E intanto qualcuno sta alimentando dubbi sulla salute dell’ex presidente. Repubblica e il Daily Mail hanno puntato l’attenzione su un video di Trump che rientra in hotel a Des Moines, sostenendo che l’ex presidente fosse barcollante e fragile. Come riporta la stessa Repubblica, si tratta di un video, risalente al 14 gennaio, tratto dall’account X della giornalista del Washington Examiner, Samantha Jo-Roth. Ebbene, guardandolo, non pare che Trump «barcolli»: la stessa Jo-Roth su X non fa riferimento a problemi di salute o deambulazione nel suo post. Si vede l’ex presidente che entra un po’ stravolto, dicendo che fuori il tempo è brutto e che «fa molto freddo» (in Iowa si registrano da giorni temperature glaciali). Sia chiaro: l’età del settantasettenne Trump potrebbe senza dubbio diventare un tema della campagna elettorale. Il significato dato a questo video tuttavia sembra un tantino esagerato. Anche perché, se vogliamo parlare di dubbi su età e salute, forse bisognerebbe prima guardare all’attuale inquilino della Casa Bianca.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.