2024-07-15
Il ruggito del leone insanguinato: «Non lasceremo che vinca il male»
L’ex presidente ferito ringrazia Dio e lancia anche messaggi di pace: «Ora è importante restare uniti». Elon Musk, che continua a finanziarlo, è tra i primi a esprimergli solidarietà: «Sono con lui, spero si riprenda».«Non permetteremo al male di vincere». Dopo la foto iconica col volto insanguinato, arriva la frase storica. Neppure il tempo di un controllo medico e Donald Trump è di nuovo per mare con il vento in poppa. Non c’è tempo per le lacrime e neppure per la paura. Il colpo di fucile di Butler (Pennsylvania) non tronca nulla, non rallenta nulla, anzi aumenta la sua voglia di imporsi. «Solo Dio ha impedito che l’impensabile accadesse», tuona il tycoon per caricare i suoi elettori e introdurre nel dibattito elettorale qualcosa di messianico. L’uomo è un istrione e non molla la presa: «In questo momento è più importante che mai rimanere uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati, e non permettendo al male di vincere». Una pausa per riprendersi nella sua Florida? Neanche per sogno. Lui punta dritto alla convention repubblicana di Milwaukee che lo incoronerà candidato alla Casa Bianca (comincia oggi), e chiama a raccolta il popolo del Grand Old Party: «Amo il nostro Paese, amo tutti voi. E non vedo l’ora di parlare alla nostra grande nazione questa settimana dal Wisconsin». L’attentatore Matthew Crooks gli ha dato un formidabile assist politico; da ora in poi Joe Biden sarà costretto a inseguire, con l’handicap di non sapere se sta entrando in una stanza o in un armadio. Un vantaggio competitivo arriva a Trump anche dall’assurda copertura della stampa americana mainstream che, nel nome di una polarizzazione ottusa, le ha tentate tutte per minimizzare l’attentato. E solo dopo qualche ora, con fastidio, ha ammesso la gravità dell’accaduto che già stava ottenendo un’eco planetaria. Trump indossa la corazza dell’uomo invincibile, descrive la scena in prima persona usando i social da maestro: «Mi hanno sparato un proiettile che mi ha perforato la parte superiore dell’orecchio destro». Ne dà un’interpretazione passionale: «Lottiamo, lottiamo, lottiamo». Prima di essere portato via ha la lucidità per preoccuparsi di un dettaglio: «Fatemi prendere le mie scarpe». Saranno state di coccodrillo. Lui ne esce da leone, ma chi gli è vicino ammette che in quei minuti la paura è stata palpabile. Egli stesso nei minuti successivi alla fucilata si è lasciato scappare: «È incredibile che un atto del genere avvenga negli Stati Uniti». Mica tanto, considerando i presidenti uccisi (Abraham Lincoln, James Garfield, William McKinley, John Kennedy) o feriti (Ronald Reagan) oppure i candidati vittime di attentati letali (George Wallace, Bob Kennedy). Un tiro al bersaglio. Le debolezze di The Donald finiscono qui. Subito dopo apre il computer e manda una mail ai suoi milioni di sostenitori con una frase molto americana, da foto con la bandiera a Guadalcanal: «Non mi arrenderò mai». Ad accompagnarla, immancabile, un suo ritratto. La reazione della famiglia è lievemente diversa. La moglie Melania Trump si fa viva dopo mesi di silenzio con una frase strana: «L’attentatore è un mostro che ha riconosciuto mio marito come una macchina politica disumana». La figlia Ivanka mostra legittime fragilità nel suo post su X: «Grazie alle vostre preghiere e al vostro amore per mio padre e per le altre vittime dell’insensata violenza di Butler. Continuo a pregare per il nostro Paese. Ti amo papà, oggi e sempre». E aggiunge: «Mamma dal cielo ha vegliato su papà». Il figlio Donald junior fa sapere: «Ho parlato al telefono con mio padre ed è di ottimo umore. Non smetterà mai di combattere per salvare l’America, qualunque cosa la sinistra radicale gli lancerà contro».In queste ore di «revenge» politica e di solidarietà, l’uomo che si muove con maggiore prontezza è Elon Musk, il re di X, social che più di tutti resta sul pezzo, aggiorna minuto dopo minuto, gestisce la vicenda con grinta e precisione dettando l’agenda a social pachidermici, giornali e tv. Mister Tesla ha colto l’attimo, e dopo l’endorsement per Trump lo affianca concretamente. È lui a fare da scudo a The Donald: «Sono totalmente con lui e spero che si riprenda presto», commenta a caldo. «I full endorse Donald Trump», non è semplice solidarietà umana, è discesa in campo, che si aggiunge al sostanzioso finanziamento per consentire (secondo Bloomberg) al candidato repubblicano di vincere negli Stati in bilico del Midwest.Musk paragona il tycoon a Theodore Roosvelt ed è molto duro con i Servizi di sicurezza, sotto accusa per non aver evitato la presenza del cecchino sul tetto davanti al palco del comizio di Butler. «Piccolo dettaglio: il capo dei Servizi segreti e della sua sicurezza dovrebbero dimettersi», scrive sul suo social. Due anni fa aveva fatto la scelta di campo con una dichiarazione inequivocabile: «I democratici sono il partito della divisione e dell’odio, non li posso più sostenere». Ora la simbiosi con Trump è totale e alla luce del sole. Il più ricco dei Big Tech sa che in caso di vittoria repubblicana potrebbe diventare il più influente braccio mediatico e finanziario della Casa Bianca. Con lui, in questi giorni, stanno guardando il Potomac altri miliardari come il finanziere Nelson Peltz e il ceo di Blackstone (gigante del private equity) Steve Schwarzman. Il colpo di fucile ha messo in moto la valanga.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.