2019-10-11
Il ras Oliverio non molla la cadrega. La Calabria sarà il prossimo Vietnam
Mentre i democratici aprono a un civico per accontentare il Movimento, la base vicina al governatore in carica sfila in protesta al Nazareno. Nicola Zingaretti avrà una gatta da pelare. E anche tra i pentastellati volano gli stracciClamorosa protesta di tanti dem calabresi dinanzi la sede nazionale del loro partito. La manifestazione andata in scena ieri mattina al Nazareno a Roma sancisce definitivamente la frattura all'interno del Partito democratico calabrese, mettendo da una parte i sostenitori dell'attuale governatore Mario Oliverio - che vorrebbe ricandidarsi alle elezioni regionali che si terranno a breve - e sul lato opposto la dirigenza del Pd calabrese (commissariato), che sta puntando, invece, su un candidato civico che favorisca l'accordo col Movimento 5 stelle.Ma c'è una spaccatura anche sul fronte pentastellato, con molti segnali che arrivano sia dalla base grillina, che dai rappresentanti calabresi del Movimento. Procediamo per ordine, ritornando alla manifestazione di protesta dei piddini calabresi. I sostenitori del governatore uscente Mario Oliverio, proprio non ci stanno ad appoggiare candidature imposte dall'alto, chiedendo con forza che in Calabria vengano svolte le primarie per scegliere il candidato governatore del Partito democratico, certi che Oliverio abbia delle chance di superare tale selezione interna. Questa richiesta, però, alcuni giorni fa, è stata perentoriamente respinta dagli attuali commissari calabresi del partito, che stanno apertamente lavorando per un'alleanza con i 5 stelle, in sintonia con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Da ciò la decisione dei supporter di Oliverio recarsi a Roma a protestare. Una folta delegazione dem è partita dalla Calabria, guidata da Giuseppe Dell'Acquila, segretario organizzativo della Federazione provinciale di Crotone. Una petizione con 4.500 firme favorevoli a Oliverio è stata consegnata a Nicola Oddati, responsabile Pd per il Sud. La raccolta di firme è stata portata avanti da ben 61 circoli dem presenti in Calabria. «Si tratta» si legge sulla petizione «della rivendicazione del diritto degli iscritti a essere parte attiva di una discussione di merito nella costruzione del programma, nella definizione delle alleanze e nella scelta del candidato presidente della Regione Calabria. Il protagonismo attivo dei militanti, dei simpatizzanti e degli elettori del centrosinistra è un fattore importante per pervenire» si puntualizza «a scelte credibili, convincenti e competitive per attrarre la fiducia della maggioranza dei calabresi. In questo senso, riteniamo sia un errore non svolgere le elezioni primarie». I firmatari del documento chiedono con forza il «rispetto dello statuto» ed evidenziano di essere «stati costretti a questa iniziativa di carattere eccezionale». «Siamo in presenza» affermano i militanti calabresi del Partito democratico «di una violazione di regole e di diritti sanciti dallo statuto. Al contrario di quanto sta accadendo» si chiede alla segreteria nazionale «equilibrio e responsabilità nell'azione di direzione politica che tenga conto della specificità e del necessario coinvolgimento dei territori». In Calabria è sempre più insistente la voce secondo cui Pd e M5s starebbero trattando su alcuni nomi per pervenire ad un'intesa in vista delle elezioni regionali. Si fa avanti la possibile candidatura dell'imprenditore del tonno Pippo Callipo o, in alternativa, quella dell'ex prefetto Giuseppe Gualtieri. Entrambi candidati civici che potrebbero mettere d'accordo dem e grillini, copiando il modello Umbria. Ma c'è un'incognita, vale a dire la data delle elezioni, che in Calabria non è stata ancora fissata. E tale incognita potrebbe aver un peso, se davvero, come sospetta qualche maligno, il governatore Oliverio dovesse decidere di mandare i calabresi al voto già il prossimo 15 dicembre, con liste da presentare entro il 9 novembre. Accorciare i tempi della data delle elezioni regionali potrebbe portare un vantaggio al governatore uscente che vuole ricandidarsi ed uno svantaggio a coloro i quali, trovandosi su due imbarcazioni diverse, stanno ancora navigando in alto mare per trovare un accordo. E se in Pd calabrese è diviso sulla strategia per le prossime regionali, si può dire lo stesso per il Movimento 5 stelle: la base grillina in Calabria in più occasioni sta manifestando il proprio disappunto quando si parla di una possibile alleanza con il Partito democratico. Ma non solo i militanti M5s stanno esprimendo il proprio dissenso rispetto a tale eventualità. Pure diversi parlamentari grillini, infatti, in queste ultime settimane, stanno palesando in Calabria la loro contrarietà ad ipotesi d'intesa con i dem per le regionali. Proprio in questi giorni, si è inserita in questa polemica, l'ex ministro Barbara Lezzi, che ha pubblicamente contestato la linea di Luigi Di Maio. «Regionali, l'ex ministro per il Sud attacca Di Maio» hanno titolato i giornali calabresi, riportando un post della Lezzi, molto critico nei confronti del capo politico del Movimento. Non di meno sono state le critiche del senatore calabrese Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia: l'esponente pentastellato in più occasioni si è detto decisamente contrario ad un possibile accordo con il Pd calabrese.
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Ll’Assemblea nazionale francese (Ansa)