2019-12-20
Il programma flop di Renzi venduto a soli 20.000 euro
Al Bullo andò mezzo milione per il documentario su Firenze. Ora L'Espresso rivela che Discovery lo comprò a una cifra irrisoria.L'Espresso ieri ha scoperto con un mese di ritardo rispetto alla Verità che Matteo Renzi ha restituito i soldi ricevuti in prestito dalla famiglia Maestrelli in gran parte grazie ai pagamenti ricevuti dal manager televisivo Lucio Presta. Per poterlo asserire, il 28 novembre scorso avevamo citato un documento investigativo in cui era riportato il contenuto di una segnalazione dell'Unità di informazione finanziaria di Banca d'Italia: «I fondi (restituiti dall'ex premier, ndr) derivano dall'accredito di bonifici quali compensi provenienti da varie società site in Italia e all'estero per la sua attività di conferenziere (119.000 euro da Celebrity speakers e minds agency) e di personaggio televisivo (454.000 dalla Arcobaleno 3 srl), oltre che da alcuni pagamenti disposti dal fondo Algebris Uk, riconducibile a Davide Serra». Nell'articolo spiegavamo che i soldi della «Arcobaleno 3 di Lucio Presta» erano stati erogati «per la serie, in onda nel dicembre scorso sul Nove, dal titolo Firenze secondo me» e avevamo aggiunto che si era trattato di «un fiasco in technicolor inchiodato al 2 per cento di share». Ma i colleghi dell'Espresso una notizia l'hanno in effetti scovata (è stata anticipata ieri dal sito del settimanale), sostenendo che Discovery, la società che controlla il canale Nove, per quella serie avrebbe pagato meno di 20.000 euro. Dunque l'operazione sarebbe stata un vero bagno di sangue per il povero Presta, renziano e leopoldino fuori tempo massimo, il quale, per il ghiribizzo di inserire Renzi nella propria scuderia di star, gli ha fatto firmare un contratto da nababbo, di un valore 22 volte superiore rispetto a quanto incassato per la vendita del prodotto tv. A questa buco bisogna aggiungere tutte le spese di produzione per l'imperdibile capolavoro. Nel 2018 avevamo seguito le contrattazioni di Presta con Mediaset e avevamo annotato che la trattativa «si era bruscamente arenata a inizio luglio» quando Presta «aveva chiesto a Mediaset tra i 3 e i 4 milioni di euro per otto puntate di programma, cioè, nell'ipotesi più costosa, 500.000 euro a serata. A Cologno Monzese hanno considerato la somma richiesta uno sproposito». Oggi scopriamo che alla fine Presta si sarebbe accontentato di meno di 20.000 euro. La morale che si ricava da questa storia è banale: scommettere su Renzi è molto rischioso. In politica, come in tv.
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