2020-07-31
«Il Paese ha urgentemente bisogno di ponti, strade, scuole e ospedali sicuri»
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Il presidente di Confindustria Federbeton, Roberto Callieri, espone le proprie considerazioni e proposte all'esecutivo, in vista della conversione in legge del dl semplificazioni.Federbeton, rappresentante delle imprese italiane del cemento e del calcestruzzo, ha scelto di avanzare una serie di proposte per la canalizzazione delle risorse europea, in vista dell'avvio dell'iter di conversione del dl Semplificazione in legge. Abbiamo chiesto al presidente di Confindustria Federbeton, Roberto Callieri, di illustrarci i punti salienti della lettera indirizzata al governo Conte.Come ha affrontato l'emergenza il settore del cemento e del calcestruzzo?«Il comparto ha risposto tempestivamente alla decisione del Governo di attivare il lockdown, chiudendo gli impianti e interrompendo le attività. Uno stop di questo tipo non si verificava dall'ultimo conflitto bellico. Ottocento imprese della filiera e 8.000 posti di lavoro hanno rischiato di scomparire, con un forte impatto sociale. Il default è stato evitato grazie alla resilienza delle nostre aziende e alle misure governative a sostegno dell'industria, che sono state anche oggetto del dialogo di Federbeton con l'Esecutivo. Le difficoltà connesse al quadro di grave recessione nazionale ed internazionale pongono però tutt'ora la filiera, insieme all'intero mondo delle costruzioni, di fronte a una “prova di tenuta" improvvisa e senza precedenti».Per quale motivo avete deciso di inviare una lettera al Governo e quali risultati auspicate?«Il nostro obiettivo è quello di regolare dialogo con le istituzioni che Federbeton ha ovviamente intensificato sin dall'inizio dell'emergenza. La filiera è in grado di generare un impatto positivo su molteplici ambiti economici e produttivi e grazie al suo ruolo chiave nel mondo delle costruzioni può contribuire ad accelerare sensibilmente l'uscita dalla crisi. Alla luce di un decreto che mira a riportare gli investimenti in infrastrutture al centro dell'azione di Governo, la Federazione ha ritenuto utile formalizzare alcune proposte. L'obiettivo è quello di rendere più efficace il provvedimento con misure di supporto che consentano al settore di esprimere le proprie potenzialità a favore della ripartenza».Il primo punto del Dl Semplificazioni affronta il tema dei tempi di pagamento. Che proposte avete avanzato in merito? «La direzione del dl è quella auspicata da Federbeton ma alcune criticità rischiano, a nostro avviso, di limitarne gli effetti. Una di esse è lo stress finanziario che devono sopportare gli operatori a valle dell'impresa aggiudicataria. I fornitori di materiali e prodotti, infatti, sostengono e indirettamente finanziano la realizzazione di grandi e piccole opere ma non godono del trattamento riservato a chi ha un rapporto diretto con la Pubblica Amministrazione. Federbeton propone, dunque, misure a favore della liquidità delle imprese, come l'esclusione della possibilità di negoziare dilazioni di pagamento superiori a 60 giorni, per tutte le transazioni sottoposte a tracciabilità nelle opere pubbliche. In aggiunta a ciò sarebbe utile stabilizzare alcuni elementi già inseriti nell'attuale Codice degli Appalti quali il pagamento diretto da parte delle stazioni appaltanti in caso di inadempimento e la verifica dei pagamenti delle fatture in occasione della liquidazione degli stati avanzamento lavori». Roberto Callieri (Federbeton)Nella vostra lettera chiedete un rilancio degli investimenti pubblici. Cosa propone la filiera?«Investire nelle costruzioni, universalmente riconosciute come volano per lo sviluppo economico e sociale, significa dare al nostro Paese ciò di cui ha urgente bisogno: strade, ponti, reti ferroviarie, scuole, ospedali sicuri. In questo momento cruciale, la filiera del cemento e del calcestruzzo è pronta a esprimere con maggiore impegno il suo ruolo, con materiali sostenibili e innovativi, applicazioni sicure e durabili, soluzioni alle criticità più attuali in tema di infrastrutture, come la manutenzione. Le pavimentazioni in calcestruzzo nelle gallerie stradali, che fanno parte delle proposte di Federbeton, sono solo un esempio. Scegliere il calcestruzzo in opere come le gallerie, così diffuse in un Paese come l'Italia, significherebbe aumentarne la sicurezza, dato che il calcestruzzo è ignifugo e atossico, e la sostenibilità, perché il colore chiaro riduce notevolmente i consumi di energia per l'illuminazione».Tra le vostre idee appare evidente l'attenzione al tema della sostenibilità. Ci potete illustrare il vostro piano per l'utilizzo di combustibili alternativi?«La sostenibilità è da sempre un obiettivo fondamentale per il settore. Con investimenti sempre crescenti, la filiera è costantemente impegnata a minimizzare gli impatti dei processi produttivi e ottimizzare la sostenibilità delle costruzioni con i propri materiali. Una delle sfide che il settore affronta con maggiore impegno è quella della decarbonizzazione, in linea con l'obiettivo comunitario della neutralità climatica al 2050. L'utilizzo di combustibili alternativi contenenti biomassa in sostituzione delle fonti fossili, come il CSS (Combustibile Solido Secondario, ndr), è uno degli strumenti più efficaci che l'industria ha a disposizione. Purtroppo, i livelli di sostituzione dei combustibili fossili raggiunti dall'Italia (nel 2018 il tasso di sostituzione calorica è stato pari al 19,7%) sono ancora lontani dalla media europea (46%) a causa di ostacoli burocratici e legati al mancato consenso sociale e a una scarsa informazione. Da qui la richiesta di Federbeton al Governo di introdurre misure di semplificazione che consentano all'industria di esprimere le proprie potenzialità a favore dell'ambiente».