2025-03-18
Il no ai soldati italiani in Ucraina compatta tutto il centrodestra
Maggioranza al lavoro per formulare una mozione unitaria che preveda di rafforzare la sicurezza dell’Unione, ma nell’ottica di un’alleanza Nato. Salvini: «Niente soldi nostri per carri armati stranieri».«Si troverà, come si è sempre trovato, un accordo su una risoluzione unica» ha detto sicuro il vicepremier Antonio Tajani alla vigilia delle comunicazioni in Parlamento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo. «Stanno lavorando i capigruppo, valutando un documento unitario. Quindi sono ottimista. Se ne facciano una ragione, le divisioni sono all’interno del Pd, non ci sono problemi all’interno della maggioranza». In serata sono circolate le prime bozze. Il voto differenziato del centrodestra a Strasburgo non avrà ripercussioni in Italia secondo il ministro degli Esteri: «È un voto anche di partiti che fanno parte di famiglie politiche diverse», spiega, «ma per quanto riguarda il Consiglio europeo, come su quello informale, c’è stata la scelta del presidente del Consiglio che era condivisa dal governo. E così anche al prossimo Consiglio ci sarà un’unità di posizioni». Fiducia anche all’interno degli ambienti Lega anche se hanno dimostrato sensibilità diverse rispetto a quelle degli altri colleghi di maggioranza. Fin qui la Lega e il suo leader Matteo Salvini hanno mostrato una posizione allineata a quella di Donald Trump in Ucraina e nettamente contraria al piano «Rearm Eu» presentato dal commissario Ursula von der Leyen che è stato anche direttamente attaccato per la gestione dell’acquisto dei vaccini Covid e non solo. «Dopo aver mandato a gambe all’aria il settore auto tedesco con le eco-follie del Green Deal, ora vogliono riconvertire l’industria per produrre armi? Più chiaro di così…», ha ribadito ieri Salvini. «Qualcuno a Bruxelles forse pensa di usare soldi dei contribuenti italiani - con la scusa del ReArm Europe - per finanziare carri armati stranieri? No, grazie». In ogni caso all’interno della maggioranza nessuno mette in conto l’ipotesi di una rottura. «Io penso che siamo a buon punto. La sintesi si sta trovando. Alla fine, siamo un po’ tutti d’accordo sulla sicurezza interna, per le frontiere esterne, rafforzando quello che è il pilastro delle nazioni europee all’interno della Nato. Quello su cui, invece, abbiamo dei dubbi seri è il roboante piano ReArm Europe portato avanti dalla von der Leyen senza negoziarlo con nessuno», ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. «Dobbiamo indirizzare le politiche europee verso la sicurezza interna, la sicurezza delle frontiere esterne e rafforzare i pilastri delle nazioni europee. È un’altra cosa? È quello che vogliamo noi», ha aggiunto. «Meno carri armati e più tecnologia avanzata e soprattutto, ovviamente, senza fare debito», spiega Romeo. «Non esiste che non potevamo fare debito fino a ieri e adesso improvvisamente lo facciamo per comprare le armi. Senza intaccare le spese importanti per i nostri cittadini su settori fondamentali come sanità e scuola. Servono tutti quei soldi? Adesso che andiamo verso una tregua del conflitto Ucraina-Russia che senso ha che improvvisamente ci dobbiamo armare? La corsa agli armamenti che senso ha? Un conto è garantire la deterrenza, noi l’abbiamo detto alla von der Leyen». Sulle armi la linea di Forza Italia la detta Tajani: «Noi siamo contrari all’invio di militari in missioni Nato o Ue. Un eventuale coinvolgimento italiano potrebbe avvenire solo nell’ambito di una missione Onu, con una decisione del Consiglio di sicurezza che coinvolga anche Russia e Cina. In ogni caso, una volta finita la guerra, la sicurezza dell’Ucraina e dell’intera Europa dovrà essere garantita. Pensiamo a un meccanismo simile all’Articolo 5 della Nato, con un impegno internazionale concreto». Sulla possibilità di destinare altri fondi all’Ucraina, il vicepremier ha sottolineato l’importanza di valutare la situazione nel suo complesso: «Molti Paesi vogliono approfondire questa proposta. Noi stiamo già investendo nella difesa e nella sicurezza, e le spese per la Nato devono restare fuori dai vincoli del Patto di stabilità. Prima di ogni decisione, vediamo cosa accade nelle trattative». Secondo le indiscrezioni, il testo della maggioranza prevederà di rafforzare la sicurezza interna ed esterna dell’Unione, ma nell’ottica di un’alleanza Nato dalla quale non si può prescindere. E stando ben attenti a non mettere a repentaglio le finanze pubbliche. A Strasburgo, Fdi si è astenuta sulla mozione di sostegno a Kiev perché troppo sbilanciata su toni anti-Usa. «Ma domani (oggi, ndr) la musica sarà diversa...», fanno sapere dalla maggioranza. «Avremo certamente una risoluzione unitaria. I giornali parlano di riunioni che in realtà non ci sono e il documento riguarderà l’ordine del giorno del Consiglio europeo di giovedì, che non include il piano dell’Inghilterra. Dobbiamo concentrarci su una risoluzione che riguardi, tra le altre cose, l’Ucraina, la competitività e altre questioni. Abbiamo sempre votato a favore di tutti i provvedimenti per l’Ucraina e continueremo a farlo», assicura il capo dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri che precisa anche: «Il testo della mozione unitaria già c’è. Una bozza di risoluzione che riguarda l’ordine del giorno del Consiglio europeo di giovedì, che reca: Ucraina, Medio Oriente, competitività, quadro finanziario pluriennale, migrazioni e oceani. Non c’è il piano sulla difesa europea». Per Fratelli d’Italia ha parlato il deputato Giovanni Donzelli: «La maggioranza è d’accordo. Ci sono in Europa posizioni non collimanti perché apparteniamo a famiglie europee diverse ma in Italia la politica estera è sempre stata compatta».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.