2020-07-21
Il negozio automatico cancella i commessi
Il colosso tedesco Würth lancia in Italia la prima bottega per artigiani senza addetti alle vendite: si compra on line o su un tablet fissato all'esterno. Si parte da Verona, poi altri 200 container. La corsa verso la smaterializzazione, con il virus, è accelerata.Assistente virtuale, influencer, specialista Seo, sviluppatore di app, autista Uber, progettista di auto senza conducente, produttore di podcast, operatore di droni. Sono solo alcuni dei lavori più ricercati oggi e che non esistevano dieci anni fa. E la maggior parte verranno svolti da lavoratori autonomi con contratti di consulenza. Il governo continua a far finta di non vedere, se ne infischia delle partite Iva, mentre la realtà sta già prendendo il sopravvento con una rivoluzione accelerata dalla «nuova normalità» post Covid 19. L'ultimo esempio? La divisione italiana del colosso tedesco Würth, specializzato nella vendita di prodotto per il fissaggio, ha lanciato il suo primo punto vendita completamente automatizzato, pensato per andare incontro alle esigenze di sicurezza di clienti e personale durante la pandemia ed estendere il servizio di acquisto per tecnici e imprese. Il «Würth automatic store», è stato presentato ieri presso il «Würth store», a Egna (Bolzano). Il funzionamento prevede diverse modalità di acquisto: con ordine tramite shop online, attraverso applicazione per smartphone, oppure l'ordine diretto sul negozio digitale, mediante uno schermo touch all'esterno ed il pagamento immediato con carta. Il primo negozio - delle dimensioni di un container - verrà posizionato a Verona a settembre, nel quartiere Zai. Il gruppo è in crescita da diversi anni e registra un fatturato di 14,5 miliardi di euro all'anno (di cui 600 milioni solo in Italia). Il 40% delle vendite avvengono attraverso tecnici commerciali, il 30% nei negozi fisici e il restante mediante le piattaforme «online». «Nel corso degli ultimi anni, l'azienda ha investito moltissimo in innovazione allo scopo di integrare il più possibile le tecnologie digitali con l'attività ordinaria, così da rispondere il più possibile alle esigenze dei nostri clienti, protagonisti e non», ha detto l'amministratore delegato di Würth Italia, Nicola Piazza. Il negozio automatizzato di Egna è il primo su una serie di 200 store che verranno distribuiti, entro il 2025, in tutta Italia. «L'innovazione verrà lanciata in via sperimentale nel nostro Paese. Se avrà successo verrà estesa in tutto il mondo», ha aggiunto Piazza. Che brinda alle vendite di giugno di Würth Italia, riprese a livello pre crisi, «nonostante rimangano criticità in alcuni settori dell'artigianato particolarmente colpiti dalla pandemia, quali il settore fieristico e la manutenzione nel comparto ricettivo». Secondo gli esperti, gli effetti del Covid sono così dirompenti sulla società che possono essere paragonati a quanto successo negli anni Ottanta, epoca in cui avviene la vera informatizzazione del mondo e l'entrata in massa del computer e di tutta l'elettronica di consumo nelle nostre case. Il futuro è collassato all'indietro e si è fatto presente. Una ricerca di Kpmg conferma che le nuove abitudini dei consumatori, dopo il lockdown, hanno spostato la domanda verso i canali online ed hanno determinato un'inversione di ruoli dei due canali. Solo nel mese di marzo il 75% delle persone che hanno acquistato sulla Rete lo ha fatto per la prima volta nella propria vita. Sempre nel mese di marzo, il ricorso al canale digitale ha sperimentato una crescita senza precedenti: nel segmento Gdo, la percentuale di acquisti effettuati tramite e-commerce rispetto al totale è passata dall'1% al 5% e in un mese si è registrato un incremento che era atteso per i prossimi cinque anni. Il risultato? La tradizionale dicotomia propria del nostro sistema giuslavoristico tra lavoro autonomo e subordinato, già messa in crisi dalle attuali esperienze di smart working, è destinata di fatto ad affievolirsi fino ad annullarsi a favore del «lavoro» tout court: inserito nell'organizzazione dell'impresa sempre più virtuale quale lavoro eterodiretto, ma non per questo subordinato.La strada era comunque già segnata prima della pandemia. Soprattutto nel retail dove il futuro dello shopping è «phygital». Significa unire la spesa online e digitale con quella reale e fisica. Ha cominciato per prima Amazon lanciando il primo supermercato automatizzato dove far la spesa senza passare tornelli o casse. Il colosso dell'e-commerce ha comunque bisogno di dipendenti per la logistica, comparto sempre più strategico nel «nuovo mondo». Non a caso ieri proprio Amazon ha annunciato la creazione per quest'anno di 1.600 posti di lavoro in Italia a tempo indeterminato. La forza lavoro di Amazon in Italia salirà, si legge nella nota dell'azienda, «a un totale di 8.500 dipendenti, rispetto ai 6.900 di fine 2019, in più di 25 sedi in tutta Italia». Le assunzioni andranno a rafforzare gli organici nei vari punti Amazon presenti nel Paese, da Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, il primo centro logistico aperto in Italia nel 2011, a Passo Corese, in provincia di Rieti, passando per Vercelli. Lo scorso anno l'azienda ha inaugurato un quarto centro di distribuzione, in provincia di Torino, a Torrazza Piemonte. E per il 2020 è stato già pianificato un investimento di più di 140 milioni per la costruzione del quinto e del sesto centro di distribuzione in Veneto nel Lazio.
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