2020-03-25
Il morbo ferma i Giochi: Tokyo rinvia al 2021
I contagi obbligano il Giappone a spostare le Olimpiadi di un anno. L'Oms indica gli Stati Uniti come «nuovo epicentro del virus» anche se Donald Trump scommette: «Riapriremo entro Pasqua». Boris Johnson sposa il modello Italia: «Restare a casa è l'unica soluzione».Resiste soltanto il Tour de France. Almeno per ora. Dopo gli Europei di calcio e la Coppa America, anche le Olimpiadi di Tokyo sono state posticipate di un anno, all'estate del 2021. L'annuncio è arrivato ieri dopo una conference call tra il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, e il presidente del Cio, Thomas Bach, a cui hanno partecipato anche il governatore di Tokyo, Yuriko Koike, il presidente del comitato organizzatore, Yoshiro Mori, e il ministro giapponese dei Giochi, Seiko Hashimoto. «Le Olimpiadi non si terranno in estate ma nel 2021», hanno spiegato. Nonostante lo slittamento di un anno l'edizione si chiamerà Tokyo 2020, per non perdere l'investimento sul merchandising e il marchio. La fiaccola resterà in Giappone, ma non partirà domani da Fukushima per arrivare il 24 luglio nella capitale.Come riportava ieri Il Sole 24 Ore, il rinvio potrebbe costare tra i 5,4 e i 5,6 miliardi di euro, secondo la stima di Katsuhiro Miyamoto, professore emerito all'università Kansai di Osaka ed esperto di economia dello sport. Una cancellazione, invece, avrebbe comportato una perdita di oltre 38 miliardi di euro che salirebbero a 65,9, secondo uno studio della finanziaria giapponese Nikko securities.Il Comitato internazionale preferiva uno slittamento in autunno per rispettare termini contrattuali e consegne. Ma alla fine ha avuto la meglio il governo giapponese. Ora però, visto che il rinvio rappresenta una novità assoluta, il Cio è posto davanti a una sfida inedita sul da farsi: si pensa al congelamento delle qualifiche già effettuate, mentre le altre si svolgeranno regolarmente appena sarà permesso dalle condizioni di salute.Ma se l'Est sta tornando a una certa normalità, la pandemia da coronavirus si sta spostando sempre più a Ovest. Ora, infatti, il problema sono gli Stati Uniti che potrebbero superare l'Europa e diventare il nuovo epicentro della pandemia, ha spiegato ieri la portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Harris, sottolineando la preoccupazione per l'accelerazione nella diffusione del virus negli Usa, ormai da alcuni giorni terzo Paese al mondo, dietro Cina e Italia, per numero di contagi. Ieri abbiamo superato quota 400.000 per i casi e 18.000 per le vittime, ma anche 100.000 per i guariti.La città di New York è considerata il nuovo epicentro del Covid-19. «Il numero dei contagi sa raddoppiando ogni tre giorni», ha detto il governatore Andrew Cuomo, sottolineando che saranno necessari 140.000 posti letto, 400.000 in terapia intensiva, a fronte degli attuali 53.000. «Rovescerò l'intero Stato per avere i posti letto necessari, ma abbiamo bisogno di personale medico», ha aggiunto spiegando che sono al vaglio anche le possibilità di usare dormitori delle università e alberghi e di richiamare gli addetti sanitari in pensione.Nonostante le difficoltà (negli Usa i casi sono oltre 50.000 e le vittime più di 600), il presidente Donald Trump è apparso ottimista ieri all'emittente Fox News. «Dobbiamo aprire questo Paese», ha detto auspicando una riapertura entro Pasqua, che cade il 12 aprile. Una «grave recessione», ha aggiunto il presidente, potrebbe fare più vittime del coronavirus: «Gli Usa non sono fatti per essere chiusi» e «un isolamento prolungato potrebbe distruggere il Paese», ha spiegato. Ma un'apertura in tempi record non basta. Serve un piano di stimoli da 2.000 miliardi, ha detto Trump che ieri ha incassato via Twitter i complimenti per il lavoro svolto contro il virus da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms. «Dobbiamo aiutare aziende come Boeing, e poi serve dare una spinta all'economia. Comunque quando ripartirà volerà».Nel Regno Unito lunedì sera il premier, Boris Johnson, ha completato il suo passo indietro annunciando tutti a casa e negozi chiusi. Il modello italiano ha vinto anche laddove si puntava all'immunità di gregge dopo che la prima giravolta, quella della social distancing - non aveva funzionato. Il governo britannico sta inviando messaggi ai suoi cittadini, inclusi sms, per intimare di «stare in casa», dopo il lockdown. «Stai in casa, proteggi il sistema sanitario», si legge con il rimando al sito del governo. Come il Regno Unito, anche l'Olanda ha deciso di annullare gli esami di fine anno, l'equivalente dell'esame di maturità in Italia, a causa del coronavirus.Continua a preoccupare la Spagna, dove sono saliti a 5.400 gli operatori sanitari contagiati, 2.000 in più negli ultimi due giorni. Secondo Fernando Simon, direttore del centro di coordinamento delle emergenze del ministero della Salute, è possibile che «i primi due o tre focolai negli ospedali abbiano colpito maggiormente il personale sanitario» a causa della mancanza di protezioni perché «i problemi di accesso al mercato si stanno verificando a livello globale, non c'è una facile disponibilità, stiamo lavorando per risolvere la situazione». Mentre uno dei primi Paesi colpiti, la Corea del Sud, mostra un leggero rialzo della curva e l'India da mezzanotte è in lockdown totale, la situazione in Iran, epicentro del Medio Oriente, è sempre più grave. La situazione è «incontrollabile», negli ospedali «manca tutto», perfino le mascherine, i morti sono «più di 7.000», 5.000 in più rispetto ai 2.000 dichiarati da Teheran. A sostenerlo è l'attivista Taher Djafarizad, presidente dell'Ong Neda Day, in un'intervista all'Adnkronos: «Nessuno può rivelare quante siano le vittime e quale sia la situazione reale perché chi parla viene arrestato, messo in galera e rischia fino a tre anni di carcere».
Simona Marchini (Getty Images)