2021-04-06
        Il modello Puglia è una sagra di paese
    
 
        Michele Emiliano (D.Fasano/Getty Images)
    
Convocazioni improvvisate via social, corsie preferenziali per i gruppi che contano ed esplosione dei caregiver. Michele Emiliano attacca Roma per coprire numeri da incubo«Questa mattina è possibile vaccinare i caregiver di persone con legge 104. Ci sono molti vaccini disponibili e l'affluenza è bassa, si rischia di non poter utilizzare le fiale disponibili. Avvisate chi fosse interessato, è sufficiente recarsi presso la caserma dell'esercito a Lecce comunicando di avere il requisito per essere vaccinati». Il messaggio è stato inviato ieri dalla caserma Zappalà di Lecce e diffuso sui social network. Mentre il governatore, Michele Emiliano, e l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, continuavano a ripetere «non ci sono i vaccini», a Lecce son rimasti a corto di vaccinandi. Nella stessa Regione, ad Altamura, domenica decine di persone si sono accalcate - senza distanziamento - in attesa di vaccini ormai esauriti. E questo è solo un esempio di quello che sta succedendo in Puglia, dove la campagna è nel caos, senza un piano e senza rispettare le priorità raccomandate dal governo. La Regione ha tenuto bloccata per un mese la programmazione delle somministrazioni. La Puglia avrebbe dovuto iniziare il 12 aprile con gli under 80, i cosiddetti fragili e i domiciliari. Tenendo tutto il resto bloccato, perché il personale scolastico è stato già vaccinato con Astrazeneca. In quest'ultimo mese sono state somministrate dosi alle categorie più disparate: dai dipendenti dell'Arpa ai sacerdoti e al personale della diocesi di Taranto. La confusione aumenta con chiamate improvvisate e alimentate dal tam tam sui social. L'ultima, appunto, quella ai caregiver organizzata per Pasqua e Pasquetta. Per domenica scorsa e per ieri sono state previste le vaccinazioni ai cosiddetti caregiver dei ragazzi e delle ragazze disabili fino a 16 anni. L'avviso è arrivato venerdì, quindi con un solo giorno di anticipo. Ma non è finita. Perché qualche sindaco, come quello di Fasano e quello di Mesagne, il giorno di Pasqua ha annunciato su Facebook l'ampliamento anche per caregiver e accompagnatori di persone con grave disabilità, ex articolo 3 comma 3 della legge 104 del 199, anche con età superiore ai 16 anni, inclusi gli anziani. Così, in corso d'opera, e con un post sui social inviato anche da alcuni consiglieri regionali ai loro contatti. «Tutti i parenti possono venire qui a vaccinarsi, basta portare un documento di riconoscimento e uno che attesti la condizione del familiare», dice il sindaco di Mesagne, Antonio Matarelli. Senza prenotazione, senza preavviso e con interi nuclei familiari del disabile che si sono presentati a vaccinarsi. E tutto mentre gli anziani under 80 sono ancora in attesa dal 12 aprile, data che era stata fissata da Emiliano con la solita giustificazione del «non abbiamo le dosi». Intanto, dai dati pubblicati sul contatore Github del ministero della Salute si vede che questa domenica in Puglia sono state vaccinate complessivamente 5.429 persone, in aumento rispetto alle 3.269 di domenica 28 marzo. E mentre i sindaci della sua Regione cambiavano le priorità vaccinali su Facebook, lo stesso governatore su Facebook dava la colpa a Roma perché «non è facile rispettare piani vaccinali governativi cambiati in corsa mentre già erano stati dati appuntamenti alle categorie dei servizi essenziali che in Italia, lo abbiamo capito in questa occasione, nessun ministero sa elencare». Emiliano ha intanto firmato un'ordinanza che consente alle famiglie pugliesi che lo desiderano di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dal 7 al 30 aprile. Una sorta di autogestione, insomma. In una Regione in cui gran parte delle scuole sono in Dad da ottobre. Nel frattempo, ieri in Puglia sono stati registrati 677 nuovi casi positivi e 20 decessi. Le terapie intensive sono già in affanno; ieri una paziente di 37 di Brindisi, affetta da grave polmonite bilaterale, è stata trasferita con un Hercules dell'Aeronautica militare all'Ismett di Palermo.
        Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)
    
        La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
    
        Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
    
        Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
    
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico. 
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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