2020-09-06
Il mistero delle nomine in Pop Bari. Bocciate dalla politica o dalla Bce?
La nuova assemblea per nominare cda e presidente sarà a ottobre. Secondo alcune indiscrezioni, i nomi dei candidati erano già pronti, ma sarebbero stati stoppati. Intanto a fine mese ci saranno le regionali.Certi grovigli tra politica e finanza non muoiono mai. Soprattutto a ridosso delle elezioni regionali e quando in ballo c'è il rilancio di un istituto assai radicato sul territorio. Che però è stato salvato dal tracollo con 1,6 miliardi di aumento di capitale, di cui circa 400 milioni di fondi pubblici.A lanciare l'allarme rosso è stato nei giorni scorsi il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che attorno al rilancio della Popolare di Bari sente «puzza di bruciato» perché come se non fosse accaduto nulla «si stanno rivitalizzando, nell'ombra, i vecchi meccanismi di controllo della politica partitica sulla banca». Dietro lo stallo al vertice del gruppo Sileoni vede manovre di mero stampo politico e si dichiara pronto a denunciare tutto, con un dossier pubblico, alla commissione di vigilanza della Bce. Quella che sembrava una partita ormai risolta a giugno con l'uscita di scena della famiglia Jacobini, il passaggio delle azioni dal Fondo interbancario per la tutela dei depositi a Mcc (controllata da Invitalia) e il via libera dei soci alla trasformazione in spa dell'istituto pugliese, nel giro di due mesi è tornata una mina da disinnescare. A fine agosto, infatti, è stata revocata la convocazione dell'assemblea ordinaria degli azionisti fissata per il 16 settembre «non essendo state presentate proposte di deliberazione nei termini fissati», ovvero entro il 28 agosto. All'ordine del giorno c'è una decisione non di poco conto: la determinazione del numero e la nomina dei componenti del cda e del suo presidente, oltre che dei componenti del collegio sindacale, con relativa durata in carica. Insomma, quello che a Piazza Affari chiamano governance e che nel gergo della politica si traduce in una parola: poltrone. Nel frattempo, il 31 agosto è pure scaduto il contratto di lavoro del direttore generale Paolo Alberto De Angelis.Ma il diavolo si nasconde in quelle liste non presentate. Ed ecco la puzza di bruciato avvertita anche da Sileoni. Che apre a tutta una serie di domande: perché convocare un'assemblea così importante - il nuovo board dovrà predisporre il piano industriale di rilancio - senza avere in tasca le liste di nomi? L'ipotesi pare talmente peregrina da far sorgere il sospetto che l'elenco dei candidati fosse stato definito eccome: qualcuno della Vigilanza lo ha stoppato ritenendolo troppo farcito di manager sponsorizzati dalle «corporazioni» locali? In un articolo apparso ieri sulle colonne del Sole 24 Ore si legge che sono state individuate «sette candidature», tra le quali il presidente e l'amministratore delegato, che la Banca d'Italia le ha vagliate, «valutando la compatibilità dei curriculum con i requisiti di onorabilità e le competenze» e che anche il governo era stato messo al corrente. Quindi in Via Nazionale sarebbe stato acceso il semaforo verde. E par di capire, come sottolinea più volte l'articolo, che le nomine fossero già fatte. Perché allora non presentarle? Per aspettare l'esito delle elezioni regionali? O perché alla Bce di Francoforte sono arrivate obiezioni nonostante il nullaosta di Bankitalia? Chissà.Sempre sul Sole 24 Ore ieri è apparsa un'intervista di Carla Ruocco (M5s), presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario che, oltre a opporsi alla «svendita» del Montepaschi (quando il salvataggio di Mps ha già prodotto per il Tesoro una minusvalenza del 90% sull'investimento pari a circa 7,5 miliardi) è intervenuta anche sulla Pop Bari. «La procedura per le nomine va immediatamente avviata, deve essere scollegata dagli esiti delle regionali con il solo obiettivo di assicurare alla banca il miglior vertice aziendale possibile. Vedrei peraltro con molto favore la nomina di manager lontani dal circuito territoriale per essere immuni dall'effetto “cattura" che ha, purtroppo, caratterizzato la scellerata gestione Jacobini», ha commentato l'esponente dei 5 stelle. Di certo, lo zampino della politica c'entra in un modo o nell'altro. Ma la Vigilanza di Bankitalia e la Bce di Christine Lagarde non possono essere rimaste mere spettatrici. Per sapere se qualcuno ha bocciato quelle liste, e per quali motivi, sarebbe opportuno conoscere prima i nomi inseriti. Intanto il tempo si consuma: una nuova assemblea potrebbe essere convocata verso metà ottobre, fissato il nuovo termine per la presentazione dei candidati dopo il 20-21 settembre. Quando i pugliesi avranno scelto il loro governatore tra lo sfidante di centrodestra Raffaele Fitto e l'uscente di centrosinistra Michele Emiliano.