2019-05-31
Il luna park dove la morte diventa attrazione
True
In Tennessee il National Enquirer Live! racconta circa 100 fatti di cronaca. Si viene catapultati tra le pagine più famose del tabloid scandalistico Usa: dai dubbi sulla morte di lady Diana a quelli sulla fine di Michael Jackson, passando per un finto sbarco sulla Luna.All'interno alcuni dei parchi a tema più strani al mondo.In America gli occhi sono tutti puntati sull'apertura della prima area tematica all'interno di un parco di divertimenti dedicata a Star Wars. Ma a chi serve avere la trasposizione di «una galassia lontana lontana» a Disneyland in California quando, in Tennessee si è inaugurato da pochi giorni niente di meno che un parco dedicato a presunti complotti, morti famose, fatti di gossip succulenti e chi più ne ha più ne metta? L'idea strampalata, che ovviamente non ha mancato di far storcere in naso agli anti fake news e ai puritani doc, si chiama National Enquirer Live!, è situato nei pressi di Pigeon Forge, ai piedi delle Smoky mountains e a pochi chilometri da una delle attrazioni turistiche più famose dello Stato, Dollywood, il ranch di proprietà della cantante country e attrice Dolly Parton. Seppur venga chiamato parco divertimenti, il National Enquirer Live! ricorda più uno dei musei diffusi e immersivi che stanno spopolando un po' un tutto il mondo negli ultimi anni. All'interno dei 1.900 metri quadri di spazio dedicati al parco vengono raccontati circa 100 fatti di cronaca (bianca, nera o rosa). I visitatori, dopo aver pagato circa 20 euro di biglietto d'ingresso, saranno invitati a percorrere un red carpet prima di venire catapultati tra le pagine più famose del tabloid statunitense. «Il tentativo è quello di riportare l'attenzione su morti celebri, omicidi o fatti di cronaca ormai caduti nel dimenticatoio» spiega Robin Turner, uno degli impresari e dei maggiori azionisti del parco «e soprattutto di instillare il dubbio del complotto mediatico nella mente dei visitatori». Sono molte le domande che, stanza dopo stanza, i cronisti del National Enquirer pongono ai turisti. Lo sbarco sulla Luna è davvero avvenuto? Oj Simpson è davvero colpevole di aver ucciso la sua ex moglie? E Michael Jackson è davvero morto o è rinchiuso in una camera iperbarica in attesa di venire risvegliato in un futuro prossimo? Tra le attrazioni più contestate vi è senza dubbio quella che ripercorre la morte di lady Diana e Dodi Al Fayed. Era il 1997 quando a Parigi, la principessa del Galles perse la vita durante una corsa in auto per sfuggire dai paparazzi. Da allora mille domande continuano a rimbalzare sui tabloid di tutto il mondo. Lady Diana e il suo compagno sono morti per mano dei reali inglesi? È vero che la principessa era incinta al momento dello schianto? E se non fosse davvero stato un incidente ma un suicidio programmato? «L'attrazione di Diana è forse una delle più affascinanti» racconta Turner «con il 3d abbiamo ricreato nel dettaglio il percorso da quando Diana ha lasciato l'hotel Ritz fino al Pont de l'Alma. Tutto è studiato nel dettaglio per mostrare le effettive distanze, la presunta velocità a cui viaggiava l'auto della principessa e come i paparazzi che la inseguivano con i loro flash abbiano abbagliato l'autista». Niente sangue, niente corpi esanimi, niente eccessi. «Quello che raccontiamo in questa attrazione, che siamo certi attirerà pubblico da tutto il mondo, è una delle versioni della storia», spiega Turner. «Al termine della corsa lasciamo dei dubbi, delle domande, e ci aspettiamo che siano proprio i visitatori a dare le loro risposte su quel fatidico 31 agosto». National Enquirer Live! gioca con la realtà, ma anche con la fantasia. E soprattutto con la vena complottista nascosta in ognuno di noi. Così, al fianco della foresta in cui presumibilmente abiterebbe Bigfoot e gli alieni di Roosevelt, compare una stazione lunare con un cartello: «qui si cammina sulla Luna». All'interno della stanza, in cui si cammina e si nuota tra palline trasparenti che, secondo gli esperti, simulerebbero la mancanza di gravità (senza effetti collaterali) si ripercorre la storia del primo sbarco senza lesinare su dettagli e accentuando i dubbi che hanno reso questo storico avvenimento una delle presunte bufale più chiacchierate del mondo. Nel grande circo degli orrori di questo parco, che si stima attirerà 450.000 persone paganti solo nel primo anno di apertura, manca solo una cosa: una giostra che mostri come la Terra, in realtà, sia piatta come una piadina.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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