
Negli anni Settanta il sessuologo John Money «trasformò» il piccolo Bruce in Brenda, rovinando lui e la sua povera famiglia. È l'inevitabile risultato di un'ideologia che concepisce l'identità di una persona basandosi non sui dati di realtà, ma sul genere.Sesso / 5L'altro gigante cui dobbiamo la nostra idea di sessualità, essendo il primo l'entomologo stupratore Alfred Charles Kinsey, è il pedofilo John William Money, che ha distrutto un bambino e la sua famiglia, che ha fatto castrare un bimbo sano, ha abusato di lui e del fratello ancora piccoli, li ha spinti entrambi al suicidio.Memorizzate questo nome, non è difficile, basta pensare a denaro, perché Money è presentato come un eroe del pensiero e della libertà umana sui testi attualmente usati in molte facoltà di sociologia, antropologia, psicologia e pedagogia, o forse tutte. John William Money (Morrinsville, 8 luglio 1921 - Towson, 7 luglio 2006) è stato uno psicologo e sessuologo neozelandese, specializzato nella ricerca nell'ambito dell'identità di genere. In effetti l'ambito dell'identità di genere lo ha inventato lui, quindi, forse specializzato è un termine riduttivo. Money era il sessuologo, o meglio un fuckologist, per usare il suo memorabile termine, che ha rivoluzionato la sessuologia: insieme a Kinsey ne è il padre fondatore. Ne ha rifondato anche il linguaggio, come è ovvio che sia, perché dove non esistono le parole, non possono esistere i concetti. I concetti assurdi non hanno parole che li indichino, quindi chiunque stravolga la realtà deve creare un linguaggio: quello che George Orwell definisce neolingua. Sempre di Money è il termine fuckology, la scienza dello scopare, per indicare la sessuologia, termine che purtroppo non ha avuto successo ed è un peccato: la sessuologia non ha mai studiato il sesso, che è il più grande dono di Dio, crescete e moltiplicatevi, grazie al quale la vita nasce e dalla passione nasce la tenerezza. La cosiddetta sessuologia è fuckology, come affermato dal suo stesso fondatore, osannato come un eroe del pensiero in tutte le facoltà di sessuologia del mondo e su tutti i siti politicamente corretti.Money vivacchiò in ambiente accademico, giocherellando con le sue strampalate idee, secondo cui il concetto di «sesso» si riferisce esclusivamente alle caratteristiche biologiche che differenziano gli uomini e le donne, mentre il «genere» si riferisce a una costruzione sociale slegata dal sesso. La bizzarra teoria secondo la quale l'identità di una persona non si basa sul sesso biologico, ma sugli influssi dell'ambiente in cui cresce, compare già nel saggio di Simone de Beauvoir Il secondo sesso, con l'affermazione che «non si nasce femmina, lo si diventa», e degli studi antropologici di Margaret Mead.il delirante interventoFinalmente per lui, e purtroppo per Bruce e Brian, ebbe l'occasione della sua vita. Il 22 agosto 1965 nacquero a Winnipeg, in Canada i gemelli Bruce e Brian Reimer. Erano identici e avevano entrambi la fimosi, un restringimento del prepuzio del pene. Per risolvere il problema i genitori diedero il consenso all'intervento di circoncisione. Un intervento semplice, ma per un incidente all'elettrobisturi il pene di Bruce subì un'ustione di quarto grado e dovette essere amputato. L'episodio fu riportato sui giornali e così anche Money ne venne a sapere. Salì su un aereo e si precipitò. I genitori erano disperati e le persone disperate sono dannatamente manipolabili. La soluzione era: non fare nulla. Quando il ragazzo fosse stato adulto, sarebbe stato un uomo con un pene cortissimo, forse allungabile con la chirurgia plastica. Sarebbe comunque stato un uomo, un uomo sano, con ossa e muscoli sani e, sia pure con qualche aiuto, in grado di riprodursi.Money propose ai genitori di castrare Bruce, amputare i suoi testicoli sani e «trasformarlo in femmina», secondo l'idea delirante che una donna sia un eunuco. Noi siamo donne, il nostro corpo è in grado di accogliere una creatura vivente tra le viscere, la nostra mente è strutturata su questo. Bruce era l'occasione che Money aspettava, un maschio privo di pene da trasformare in femmina. Ron e Janet, i genitori di Bruce, ne furono affascinati e diedero la loro piena collaborazione. Una squadra di chirurghi e anestesisti, cui va la mia più totale disistima, violando l'ordine cardine della medicina che è «non nuocere», accettò di eseguire il delirante intervento che ha privato Bruce del pene. Poi lo vestirono con abiti da femmina, lasciandogli crescere i capelli e trattandolo in tutto e per tutto come una bambina. Fu un esperimento. Un esperimento su un corpo vero, massacrato perché potessero essere dimostrate teorie folli. Il 3 luglio 1967 Bruce fu castrato e divenne Brenda. Nonostante l'impegno di Ron e Janet, le cose non andavano come sperato. Brenda rifiutava le bambole, faceva a botte con i compagni di scuola e orinava in piedi. A scuola manifestava comportamenti violenti e fu bocciata. Intanto il dottor Money presentava il caso come la prova definitiva che non si nasce maschi e femmine ma lo si diventa. Chi espresse riserve sul caso, come il dottor Milton Diamond, fu ignorato. La metodica di Money per il cambio di sesso si estese negli altri ospedali.campi nudistiBrenda e Brian dovevano sottoporsi periodicamente a sedute in cui ai bambini di sei anni venivano mostrate immagini di sesso ed erano obbligati a mimare atti sessuali. I genitori dovevano girare nudi per casa e frequentare campi nudisti. Janet tentò il suicidio e Ron divenne un alcolizzato. Brenda a 11 anni iniziò a sviluppare tendenze suicide. Il dottor Money affermò che Brenda stava attraversando felicemente l'infanzia come una vera femmina. Scrisse un libro, Uomo, donna, ragazzo, ragazza (1972), che è diventato un testo universitario e ha contribuito a fondare quella che si chiama chirurgia di riassegnazione sessuale per individui transgender, ampolloso termine con cui si indica la castrazione accompagnata da una dolorosissima chirurgia seguita da una convalescenza infinita per l'intervento necessario a creare l'aspetto del sesso opposto. Se una persona non accetta il proprio corpo, non ne accetta il sesso, va curata la mente. I medici e gli assistenti sociali si resero conto che qualcosa non andava, ma la fama del dottor Money era troppo vasta. Nel 1980 Ron rivelò a Brenda la verità e questo la sollevò perché si rese conto di non essere pazza come aveva creduto fino a quel momento. Brenda decise di chiamarsi David e di tornare a essere maschio, si sottopose a cure ormonali e alla ricostruzione chirurgica del pene, ma non aveva l'erezione e tentò altre due volte il suicidio. In seguito ad un altro intervento chirurgico riuscì ad avere il suo primo rapporto sessuale. Conobbe Jane, una ragazza madre di due figli e la sposò. Il dottor Diamond, dopo aver incontrato David, scrisse un articolo in cui raccontava come fosse andato a finire il caso dei due gemelli che il dottor Money continuava a rappresentare come un successo e grazie al quale continuava a ricevere cospicui finanziamenti, anche pubblici. Ci vollero due anni per trovare qualcuno che lo pubblicasse. La fama del dottor Money iniziò a tramontare. Un'indagine su cinquanta transessuali curati nella clinica Johns Hopkins dimostrò che nessuno ne aveva tratto beneficio. La clinica fu chiusa nonostante le proteste delle femministe. Della famiglia di David, solo il padre riuscì a riprendersi dopo un passato da alcolista, la madre di David continuò a soffrire di depressione, il fratello si suicidò nel 2002, David fu devastato dalla morte del fratello, il 4 maggio 2004 si sparò alla testa con un fucile, in un parcheggio deserto.Sdegno e coraggio Dopo l'approvazione del ddl Zan-Scalfarotto questo articolo potrebbe essere punito con una detenzione fino a quattro anni. Il fatto che dica la verità è irrilevante. In nome di Bruce, del suo dolore, della sua vita annientata, combattete per lui: se sui vostri testi è scritto che la distruzione della sua virilità e della sua vita è stato un magnifico esperimento riuscito, alzatevi e protestate. La speranza è una delle virtù teologali, come carità e fede. Ci ricorda sant'Agostino che la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





