2019-05-22
Il governo tiri fuori i voli di tutti i ministri
«Repubblica» si scandalizza per i (pochi) viaggi a spese nostre di Matteo Salvini. Eppure Angelino Alfano e Marco Minniti hanno usato velivoli di Stato più spesso del leghista. E, guarda caso, molti di questi avevano come meta le rispettive zone d'origine degli inquilini del Viminale.A Repubblica hanno suscitato grande scandalo i viaggi di Matteo Salvini a bordo dell'aereo della Polizia di Stato. Che un ministro dell'Interno partecipi a un comitato per la sicurezza, oppure a una riunione prefettizia in zona ad alta intensità mafiosa, raggiungendo la località con i mezzi del Viminale, è infatti ritenuto un grave abuso dai colleghi del quotidiano radical chic. I quali hanno messo nel mirino «il ministro volante», accusandolo di uso privato di voli pubblici, avendo egli associato gli incontri istituzionali a quelli politici. Da notare che gli appuntamenti non erano fissati a Milano, città dove il leader leghista ha casa e anche il grosso degli elettori, ma a Platì, Catania o Afragola, dunque non proprio feudi leghisti. Che cosa c'è di strano se un ministro dell'Interno presiede un comitato per l'ordine pubblico in zone a rischio e dopo la riunione istituzionale partecipa anche a un evento di partito? Qual è il reato se in quasi un anno di attività utilizza 19 volte un mezzo a disposizione della Polizia essendo il ministro che comanda la Polizia? A nostro parere non c'è nulla di strano o censurabile, e le accuse andrebbero liquidate con una sonora risata, così come l'annuncio di un'indagine della Corte dei conti. Però, visto che i segugi del quotidiano caro alla sinistra hanno scavato alla ricerca di qualche cosa di anomalo nei voli di Stato presi da Salvini, suggeriamo loro di dare un'occhiata anche ai viaggi di altri ministri dell'Interno, ossia di coloro che occupavano la poltrona del Viminale prima del capitano leghista. Lo studio dei viaggi sarebbe interessante, perché per esempio si potrebbe scoprire che Marco Minniti, cioè l'idolo dei giornalisti di Repubblica - i quali lo avrebbero voluto segretario del Pd al posto di Nicola Zingaretti - ha viaggiato a bordo degli aerei del 31esimo stormo dell'Aeronautica ben 77 volte in un anno e mezzo, dunque con una media assai più elevata dei trasferimenti di Salvini. Sì, Minniti era proprio un ministro con la valigia, sempre con il piede sulla scaletta di un aereo. Ma dove andava con tale frequenza l'allora inquilino del Viminale? Beh, a leggere i resoconti pubblicati dalla Presidenza del Consiglio, l'uomo a cui era affidata la sicurezza dello Stato faceva su e giù da Reggio Calabria. Zona ad alta densità criminale, segnalano le statistiche e le indagini. Sì, ma anche la zona dove Minniti ha casa e il suo regno elettorale. I viaggi avevano una frequenza quasi settimanale: Roma-Reggio Calabria andata e ritorno. In un mese il ministro ci andava anche quattro volte. In altre occasioni, atterrava di là dallo Stretto. Altre ancora raggiungeva Firenze, altra località interessata dai voli di Matteo Renzi. Naturalmente noi siamo certi che Minniti, ogni qual volta si sia recato a Reggio Calabria oppure a Lamezia Terme, lo abbia fatto per importanti impegni istituzionali e non di partito. Tantomeno pensiamo che il suo fosse un ritorno a casa dopo una settimana di duro lavoro. Certo, consultando gli elenchi, balza spesso all'occhio la coincidenza del volo di Stato con il weekend, ma siamo certi che il fatto debba essere considerato puramente casuale e se in agosto (2017) il ministro ha fatto avanti e indietro più volte da Reggio Calabria è stato solo per svolgere al meglio il proprio compito.Ma a viaggiare molto su e giù per la penisola non era solo Minniti. Un assiduo della cabina di volo era anche Angelino Alfano, il quale però non s'imbarcava per la cittadina calabrese, ma volava spesso in Sicilia, a volte atterrando a Palermo, altre a Catania, altre ancora a Trapani. Che il fondatore del Nuovo centrodestra sia di Agrigento è anche quella - come per Minniti - una pura coincidenza, tanto è vero che i voli sul sito della Presidenza del Consiglio sono classificati tutti con la motivazione «Istituzionale/sicurezza».Se citiamo i viaggi aerei dei predecessori di Salvini, non lo facciamo per il gusto di mostrare il rovescio della medaglia, cioè in questo caso i numerosi voli blu quando a Palazzo Chigi c'era Matteo Renzi, ma allo scopo di fare un po' di chiarezza sull'uso di questo servizio e soprattutto per scoprire chi accompagnava i ministri nelle trasferte. L'altro giorno abbiamo scoperto che in almeno un caso a bordo c'erano proprio dei giornalisti di Repubblica, cioè i colleghi di coloro che l'altroieri si scandalizzavano per i viaggi di Salvini. Sarebbe interessante dunque rendere pubblica la lista. Addirittura, si potrebbero fare delle classifiche sui frequent flyer di Stato, con un punteggio per ogni singolo globetrotter ministeriale. Anzi, suggerisco al Viminale e alla Presidenza del Consiglio di dirci anche quanto sono costati questi viaggi. Allora sì che ne scopriremmo delle belle.
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