2025-11-21
Il centrodestra Ue beffa Bruxelles: salta la missione in Italia sullo Stato di diritto
Si salda la maggioranza che aveva già affossato la legge green anti imprese. Ribaltati i rapporti di forza: sì ai controlli in Spagna.Un tentativo di imboscata non riuscito. Popolari, conservatori, patrioti e sovranisti si sono fatti trovare pronti e, costituendo una maggioranza in seno alla Conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera, hanno deciso di non autorizzare due missioni di eurodeputati in Italia proposte dal gruppo di monitoraggio sullo Stato di diritto della commissione Libertà civili del Parlamento europeo. La prima sarebbe stata della commissione Libertà civili, la seconda della commissione Occupazione e Affari sociali. Missioni che avrebbero dovuto essere calendarizzate prima della fine dell’anno ed erano state fissate intorno all’inizio di giugno. Tra i membri della Commissione Libe ci sono tre italiani: Alessandro Zan del Pd per i socialisti, Gaetano Pedullà del Movimento 5 stelle per Left e Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia per Ecr. Ogni gruppo avrebbe mandato un solo rappresentante. La missione era in fase preliminare autorizzativa, nulla di organizzato ancora, mancava l’approvazione, appunto. Lo scopo era quello di vigilare sullo Stato di diritto in Italia. Nel testo si specifica: indipendenza del sistema giudiziario, libertà di stampa, corruzione e discriminazione. Anche ambiti che lo Stato di diritto di per sé non dovrebbe includere ma che da qualche anno hanno preso il sopravvento costituendo un mezzo per bullizzare i governi non graditi alle sinistre europee. Pare che questa stagione possa essere archiviata. Non è la prima volta, infatti, che si forma tale maggioranza, una composizione che a Bruxelles cominciano a chiamare «maggioranza Giorgia». Non un patto chiuso tra gruppi parlamentari per la conquista e il mantenimento del potere, ma una maggioranza che si forma sui temi, come successo anche la scorsa settimana all’Europarlamento per tutelare le aziende europee dalle regole stringenti e asfissianti del green deal. «Oggi per le sinistre non è più facile come un tempo utilizzare le missioni parlamentari all’estero per fini politici», commenta Procaccini denunciando l’uso strumentale e politico delle missioni sullo Stato di diritto sino ad oggi condotto dalle sinistre. «Ora che le maggioranze sono cambiate la questione gli si è ribaltata contro», chiosa. Sì, perché mentre la missione in Italia è stata bloccata, quella prevista per la Spagna è stata autorizzata, sancendo la fine del bullismo socialista in Europa. Inevitabili e prevedibili le proteste del capogruppo socialista spagnolo Iratxe García Pérez, che ha detto: «Cosa nasconde l’Italia per rifiutare una missione del Parlamento europeo, con il sostegno del Ppe?». La verità è che, come riporta Politico, cresce il malcontento tra Socialisti e democratici, Renew e Verdi nei confronti del Partito popolare europeo (Ppe) dopo la scelta del gruppo guidato da Manfred Weber di votare insieme alle destre, malumori che stanno alimentando sospetti politici e nuove critiche alla leadership della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Criticata anche perché, dopo il voto, avrebbe spostato l’attenzione sostenendo che il Parlamento «ha troppe missioni» e che sarebbe necessaria una revisione complessiva. Secondo Politico, il malcontento è ormai così diffuso che ogni gesto della presidente viene scrutinato, anche quando rientra nella normalità istituzionale.Tra gli italiani si agita soprattutto Zan, che da tempo denuncia inesistenti derive autoritarie in Italia: «Le destre stanno cercando di insabbiare il nostro lavoro, e il Ppe si è alleato con l’estrema destra, venendo meno ai patti stipulati con i gruppi progressisti in un accordo già siglato. Questo comportamento irresponsabile mina la credibilità del Parlamento europeo e indebolisce le azioni a sostegno dello Stato di diritto, dei diritti fondamentali, della lotta alla corruzione, dell’indipendenza dalla magistratura, della stampa e dei diritti delle persone Lgbtqia+. I popolari si sono tirati indietro e ora le destre vogliono mettere tutto sotto il tappeto». Protesta anche Barbara Floridia (M5s): «La destra europea, con un blitz nella conferenza dei capigruppo, cancella la missione del Parlamento europeo in Italia che avrebbe dovuto monitorare lo Stato di diritto, compresa la libertà di stampa. Proprio mentre nel nostro Paese si discute delle querele contro i giornalisti, delle pressioni politiche e dell’attentato contro Sigfrido Ranucci. Proprio mentre si discute la riforma della Rai», commenta disperata per la mancata occasione. Occasione che si attendeva e probabilmente si preparava da tempo. Difficile dimenticare le parole dell’ex primo ministro francese Elisabeth Borne che, all’indomani della vittoria di Giorgia Meloni nel 2022, mostrando una grandissima mancanza di rispetto per l’Italia e la sovranità degli italiani, minacciava: «Vigileremo sul rispetto di diritti umani e aborto in Italia».Sintesi perfetta quella di Maurizio Lupi di Noi moderati: «È grave che qualcuno al Parlamento europeo abbia proposto una missione in Italia per verificare lo Stato di diritto, la libertà di stampa e la giustizia, peraltro a ridosso di un referendum, non che la missione sia stata bloccata. Quello di screditare l’Italia all’estero è un antico vizio della sinistra, che pur di attaccare il governo non esita a danneggiare il nostro Paese: il Partito popolare europeo ha fatto benissimo ad opporsi».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ansa)