2021-08-25
Il governo adesso passa ai diktat. «80% di immuni o scatta l’obbligo»
La puntura coatta divide il centrodestra nella maggioranza: favorevoli Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, no della Lega. Pressing da Comitato di biosicurezza e Consulta di bioetica. Francesco Figliuolo: «A settembre, inoculati 8 italiani su 10».«L'obbligo vaccinale non è un'eresia, esiste già per alcune malattie. Se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell'80% della popolazione non vedrei alternative». L'asso di picche viene calato dal ministro Mariastella Gelmini (Affari regionali) e l'ipotesi del vaccino obbligatorio comincia a prendere forma sul tavolo del governo. Con un numero che diventa improvvisamente un totem: l'80% degli italiani con due dosi in corpo entro fine settembre. In caso contrario arriverà l'obbligo. Lo conferma con spirito proattivo il generale Francesco Figliuolo: «L'obiettivo dell'80% sarà raggiunto». Ma se non lo fosse, addio immunità di gregge per l'inverno. E quell'80% fallito sarebbe il simbolo di un allarme.È lo spartiacque fra la moral suasion e una legge difficile, divisiva. L'esecutivo di Mario Draghi va in quella direzione; hanno visto tutti le Olimpiadi di Tokyo e pongono l'asticella lassù, neanche fosse quella di Gimbo Tamberi. Ad oggi 36,5 milioni di italiani over 12 anni sono completamente coperti dal vaccino (è il 67,6% della popolazione). Significa che gli oltre 7 milioni rimanenti al raggiungimento dell'80% hanno poco più di un mese per accelerare i tempi di elaborazione della profilassi. E non costringere Palazzo Chigi a battere due record imbarazzanti: far diventare l'Italia il primo paese occidentale che costringe i cittadini a vaccinarsi contro il Covid e rimangiarsi l'articolo 32 della Costituzione («Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge»).Alla fine la legge arriverebbe, ma potrebbe trasformarsi nella Stalingrado del governo e soprattutto del centrodestra. Forza Italia è allineata alle pulsioni autoritarie dell'esecutivo, lo ha confermato anche il ministro Renato Brunetta (Pubblica amministrazione): «C'è sempre una quota di bastian contrari, fisiologica, che ci auguriamo non siano più del 2-3% in questa situazione. Se sono di più rischiano di mettere in crisi il sistema di immunizzazione. Se non si dovesse raggiungere una copertura vaccinale pari almeno all'80% occorrerebbe passare all'obbligatorietà. È un atto di libertà, di rispetto della Costituzione, di rispetto della comunità». Gelmini e Brunetta auspicano che i primi a essere toccati dall'obbligo siano proprio i dipendenti pubblici: «Il vaccino sarebbe indispensabile per chi fa front office nella Pa e per chi lavora nei servizi pubblici», precisa la ministra. «Una decisione del genere spetta al Parlamento e la mia opinione è che occorra attendere i dati: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell'80% non vedrei alternative». Una posizione che fa letteralmente a pugni con quella di Matteo Salvini. Qualche minuto dopo aver letto le dichiarazioni di Gelmini e Brunetta, il leader della Lega risponde dal meeting di Rimini: «Faccio appello agli over 50 a fare il vaccino per mettersi in sicurezza e non rischiare la loro vita. Ma un obbligo vaccinale troverà in nostro no. La Lega chiede tamponi salivari gratuiti per tutti: se passa questo concetto non ci sono problemi. Ma sono contrario a qualsiasi tipo di obbligo, di multa, di costrizione; sono sempre per la libertà, anche per la libertà di cura». Difficile conciliare posizioni così contrapposte. Forse per questo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa (Noi per l'Italia), spera nel miracolo settembrino: «In questa fase dobbiamo continuare ad avere fiducia nei nostri concittadini che hanno dimostrato senso di responsabilità. Io ho sempre detto che sull'obbligo non sono contrario a priori, però i problemi vanno affrontati quando si presentano. Dobbiamo continuare a veicolare un messaggio di fiducia nei confronti dei vaccini. Non credo che la radicalizzazione del confronto possa portare a risultati positivi».Le grandi manovre sono in ogni caso cominciate. Lo si intuisce da un singolare e coordinato movimento di truppe: le sinistre postcomunista e liberal sono pronte a reintestarsi Draghi sull'obbligo, il Movimento 5 stelle seguirà docile e la cavalleria di virologi di complemento e sigle bioetiche hanno preso a inondare i media di «via libera all'obbligo». L'infettivologo ed esperto televisivo Matteo Bassetti (quello favorevole ai vaccini anche ai neonati) è già in trincea. «Ormai siamo in zona Cesarini per introdurre l'obbligo vaccinale, corriamo dei rischi enormi se arriviamo con il 15% della popolazione italiana non vaccinata, parliamo di 50-60enni che rischiano di finire in ospedale tra pochi mesi. Non so cosa stia facendo il governo, io faccio il medico e quelli seri, ovvero chi ha visto l'infezione da vicino, chiedono fortemente l'obbligo vaccinale. Non ascoltarci sarebbe grave e porrebbe il governo quasi in antitesi al mondo della scienza. Tutti gli esperti dicono di intervenire».Si dimentica di aggiungere «gli esperti italiani», visto che nel resto del globo la dialettica sul tema è molto meno sovietica e nelle altre democrazie occidentali nessuno si azzarda a utilizzare la parola «obbligo» senza correre il rischio di ricevere pernacchie. Nel gruppo dei tifosi del vaccino obbligatorio - capitanato dal Comitato tecnico scientifico (che venerdì potrebbe allungare da 9 a 12 mesi il green pass) e dall'Istituto superiore di sanità -, ieri sono entrati non a caso anche il Comitato nazionale di biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita, un'emanazione scientifica di Palazzo Chigi, e la Consulta bioetica. Il Cnbbsv (non ci facciamo mancare niente) auspica «l'obbligatorietà della vaccinazione con specifico riferimento a coloro che svolgono funzioni pubbliche e attività lavorative a stretto contatto con il cittadino». La Consulta, per bocca del presidente Maurizio Mori, sottolinea di essere «favorevole all'obbligo per tutti, anzi lo riteniamo un diritto del cittadino. È un servizio che le persone di tutto il mondo dovrebbero chiedere agli Stati». Molta suasion poco moral in attesa dell'80% a settembre. Le tempeste di fine estate sono le peggiori.