2020-03-28
Il giorno più nero: quasi mille i morti. Si fanno più tamponi e i contagi frenano
I decessi sono 969, tra i quali 5 medici. Silvio Brusaferro (Iss): «Non si allentino le misure». Al Sud sistema sanitario già in affanno.Ancora una volta il record è negativo: la nera mietitrice travestita da coronavirus si è portata via altri 969 italiani in un giorno solo, facendo balzare il numero totale dei caduti a 9.134. Giovedì erano aumentati di 662. E anche se nel calcolo di ieri sono rientrate 50 vittime che giovedì erano sfuggite al conteggio, resta il dato più alto dall'inizio dell'emergenza. Rimpolpato per l'ennesima volta dalla Lombardia, dove i morti registrati ieri ammontano a 541, per un totale di 5.402 dall'inizio della pandemia. Che frena, ma non si arresta. E con i 4.401 contagiati di ieri il conto arriva a 66.414 malati di coronavirus in Italia. Giovedì l'incremento era stato di 4.492. I pazienti ricoverati con sintomi sono 26.029, 36.653 quelli in isolamento domiciliare. Mentre i guariti hanno raggiunto quota 10.950, 589 in più di giovedì. Con i 120 pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva, il dato sale a 3.732, 1.292 dei quali sono in Lombardia, regione dalla quale ieri sono stati trasferiti 65 malati verso altre regioni con più disponibilità di posti. «Nei nostri ospedali», ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, «si inizia leggermente a tirare il fiato». Sono 11.137 gli ospedalizzati, cresciuti nelle ultime 24 ore di meno di 456 unità. Aumenta anche il numero di pazienti dimessi, saliti a 8.001, contro i 7.800 di ieri. Ma la situazione a Bergamo torna a preoccupare: ieri il numero di contagiati è salito di 602 casi. Stabile Brescia (374). Cremona ha dimezzato il numero di contagiati rispetto a giovedì: 126. Con i 2.409 tamponi positivi lombardi di ieri, il numero complessivo sale a 37.298. Va sottolineato, però, che anche il numero di tamponi è cresciuto in modo esponenziale: rispetto agli 87.713 di giovedì, ieri ne sono stati processati 8.147 in più, portando il numero complessivo a 95.860. «A fronte di un numero superiore di tamponi, assistiamo a una riduzione del numero dei contagi», ha affermato il governatore lombardo Attilio Fontana, «ci stiamo consolidando e la linea dei contagi non sta crescendo». Il dato nazionale complessivo sui tamponi è di 394.079, dei quali quasi 227.000 sono stati fatti tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il sistema sanitario del Veneto è arrivato a effettuare 84.000 tamponi (numero record nel mondo in rapporto agli abitanti), con una media regionale di positivi pari al 9,6 per cento. «Non dobbiamo illuderci che un rallentamento nella diffusione possa portarci ad allentare le misure di distanziamento sociale che abbiamo adottato», ha precisato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Concetto ribadito dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri nel corso del consueto bollettino delle 18 della Protezione civile: «Senza il sacrificio dei cittadini è molto più lungo il tempo in cui riusciremo a sconfiggere questo nemico». E anche ieri 1.515 incoscienti sono usciti di casa senza una giusta causa e sono stati denunciati. Sono 69, invece, quelli che hanno mentito alle autorità. In 129 hanno addirittura violato la quarantena. E più il virus si diffonde a Sud, più crescono le preoccupazioni. «Cerchiamo di fare ogni sforzo per auspicare che la crisi non si diffonda con la stessa forza nelle regioni meridionali», ha detto Arcuri. In Campania il sistema sanitario è già in affanno. E con i 123 positivi di ieri il numero di pazienti è salito a 1.292. È quasi un testa a testa con la Puglia, dove con i 141 contagiati nelle ultime 24 ore, il dato complessivo è salito a 1.236. L'Abruzzo sfonda i mille casi con i 71 di ieri. Mentre più a Sud continuano a crescere le misure di prevenzione. In Molise il presidente Donato Toma ha chiuso il quinto Comune: Cercemaggiore, in provincia di Campobasso, che va ad aggiungersi a Montenero di Bisaccia, Riccia, Venafro e Pozzilli. A Cercemaggiore sono stati accertati casi di contagio tra gli ospiti di una Casa di riposo, soprattutto anziani (uno è deceduto) e operatori sociosanitari. Anche a Sassari ci sono 73 contagiati in una casa di riposo. Altri 16 positivi sono a Mergo, in provincia di Ancona. E sono decine i tamponi positivi in una casa di cura per anziani a Chiaravalle Centrale (Catanzaro). Segno che tra i focolai c'è proprio questo tipo di strutture. In Basilicata, regione in cui il governatore di centrodestra Vito Bardi è stato il primo a disporre la quarantena obbligatoria per chiunque rientrasse da fuori, altri due Comuni, Tricarico e Irsina, sono stati dichiarati zona rossa. I medici, intanto, continuano a morire: ieri ne sono morti altri cinque. In totale i camici bianchi caduti sul campo sono ora 51.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Flaminia Camilletti
Charlie Kirk (Getty Images)