2018-07-21
Sta per concludersi l'era di Marchionne in Fca
John Elkann ha convocato oggi d'urgenza i cda anche di Ferrari e Cnh per ridistribuire le competenze dell'ad. Le indiscrezioni spinte dalla prolungata assenza da impegni pubblici da parte del manager, che sarebbe in Svizzera per motivi di salute. Il gruppo smentisce con forza.È giallo sulla salute di Sergio Marchionne. Dal 26 giugno scorso il numero uno del gruppo Fca sarebbe assente dai radar. Indiscrezioni rilasciate dal sito Lettera43 riferiscono che il manager avrebbe subito un'operazione in Svizzera. Marchionne si sarebbe preso una pausa per curare un problema alla spalla destra, riporta il sito, anche se al momento non si sa quale sia la gravità dell'intervento subito. Ieri il gruppo Fca ha diffuso una nota secca. Ha smentito con forza i problemi di salute del manager. Anche se i rumor non scemano e sono sostenuti dal fatto che sono ormai 20 giorni che non viene visto partecipare a eventi pubblici.Oggi sono stati convocati d'urgenza i cda di Fca, Ferrari e Cnh industrial per esaminare il nodo della successione a Marchionne, visto il prolungarsi della degenza per l'intervento chirurgico. Indiscrezioni in tal senso sono state riportate nella notte anche dal sito specializzato Automotive News. Fonti del gruppo interpellate in merito rispondono: «nessun commento».Le voci insistono sul fatto che i vertici potrebbero decidere il nome del sostituto del dirigente simbolo del matrimonio tra Fiat e Chrysler. I nomi in lizza sarebbero tre: Richard Palmer, l'attuale direttore finanziario, Michael Manley, responsabile a livello mondiale per i marchi Ram e Jeep, e Alfredo Altavilla, responsabile operativo per Europa, Africa e Medio Oriente.D'altronde, proprio su questo tema Elkann ha smentito che il nome del prossimo condottiero del gruppo possa arrivare dall'esterno. «L'avvicendamento avverrà a tempo debito, con una soluzione interna», aveva detto smentendo chi ipotizzava l'arrivo di professionisti esterni. Tra i candidati ipotizzati c'è chi aveva fatto il nome di Monica Mondardini, da poco vicepresidente di Gedi, la casa editrice che pubblica i quotidiani La Repubblica e La Stampa e ad di Cir. Indiscrezioni non confermate davano in lizza anche Vittorio Colao, ex ad di Vodafone. Ma Fca ha smentito anche questo ipotesi. Sarà, invece, Louis Carey Camilleri, membro del board Ferrari formatosi in Philip Morris International, il successore di Sergio Marchionne nella carica di amministratore delegato della casa di Maranello. Il presidente sarà John Elkann. Lo scrive Automotive News Europe.Del resto, si tratterebbe solo di anticipare di qualche mese la sostituzione dell'uomo che guiderà il gruppo nei prossimi anni. Già da tempo Marchionne aveva reso nota l'intenzione di lasciare Fca nel 2019. Il problema è che la sua assenza a livello pubblico arriva in un momento di eventi importanti per il gruppo. Il 25 luglio prossimo sarà la volta dei dati trimestrali e semestrali del Lingotto, il giorno successivo arriveranno i conti di Cnh industrial. Il primo agosto sarà invece il turno di Ferrari e subito dopo, il 6 quello della capogruppo Exor. Se Marchionne non partecipasse a questi momenti cruciali per la comunità finanziaria, a rispondere alle domande degli analisti toccherà dunque Richard Palmer. L'ultima volta che il manager si è fatto vedere in pubblico, è stato a fine giugno, quando consegnò ai carabinieri le chiavi di una Jeep wrangler con la tipica livrea blu scuro dell'Arma. Già pochi giorni dopo, il 29 giugno, Marchionne avrebbe disdetto all'ultimo una riunione a cui erano stati invitati molti manager dagli Stati Uniti e dall'Asia. Lo stesso è successo il 6 luglio ad Atessa, in provincia di Chieti, alla Sevel, joint venture tra Fca e il gruppo francese Psa.Viste queste premesse, dunque, sono in molti a ritenere che l'annuncio ufficiale del prossimo ad del gruppo potrebbe non tardare ad arrivare. Lo scorso primo giugno il gruppo ha presentato un piano industriale imponente (45 miliardi di investimenti, di cui 9 destinati all'elettrificazione di vari modelli) e mai come ora il Lingotto non può permettersi di non avere un capitano. Intanto ieri gli investitori, intimoriti, hanno iniziato a vendere le azioni del gruppo in portafoglio. Il titolo di Fca ha fermato le contrattazioni in calo del 2,31% a 16,42 euro. E tutto fa pensare che anche per la giornata di oggi le azioni rimarranno sull'ottovolante. Ma non bisogna disperare: a breve Fca dovrà dare maggiori informazioni per evitare che il titolo scenda ancora. Fino ad allora il giallo rimarrà senza soluzione.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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