2019-05-31
Il generale Camporini non partecipa alla parata del 2 giugno. «Vuoto pacifismo e governo disattento sulla Difesa»
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Dura presa di posizione dell'ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica. Il mondo militare è in subbuglio, di mezzo anche il riordino delle carriere su cui l'esecutivo dovrà intervenire entro settembre. Il Cocer: «Se non giungesse agli obiettivi minimi costituirebbe elemento di forte demotivazione per tutto il personale».Fa rumore nel mondo militare il post su Facebook del generale Vincenzo Camporini in vista della parata del 2 giugno, festa della Repubblica Italiana. «Comunico a tutti gli amici che quest'anno ho deciso di non accettare l'invito ad assistere alle celebrazioni del 2 giugno in via dei Fori imperiali: troppe le disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con una ipocrita enfasi sul 'dual use', a partire dalla perdurante mancata presentazione del 'decreto missioni', dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l'ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del presidente del Consiglio e potrei continuare». Si legge sulla pagina dell'ex capo di Stato maggiore della Difesa e dell'Aeronautica militare, tra i più stimati generali nel nostro mondo militare. «Sono assolutamente certo che nessuno sarà sconvolto dalla mia assenza, ma personalmente non me la sento di avallare ipocritamente con la mia presenza una gestione che sta minando un'istituzione di cui il Paese deve essere orgoglioso». L'assenza del generale Camporini rischia di rendere ancora più incandescente una situazione sempre più difficile, a nemmeno ventiquattro ore dalle dimissioni del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo che aveva criticato la linea del ministro Emanuela Trenta. Ma non c'è solo questo. Entro il 30 settembre di quest'anno, infatti, il governo dovrà esercitare la «delega tendente all'emanazione di decreti correttivi al "riordino delle carriere". In pratica c'è da risolvere un tema molto delicato per tutto il comparto, con adeguamenti contrattuali e nuovi stanziamenti di spesa. Non a caso sul sito Forzearmate.org è stata pubblicata una lettera del sindacato Cocer Interforze indirizzata al capo di Stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli, dove si legge che «tale provvedimento è da anni fortemente sentito e se non giungesse agli obiettivi minimi costituirebbe elemento di forte demotivazione per tutto il personale» militare. Perché «è evidente» prosegue la missiva «che, con questo livello di risorse, il correttivo potrà limitarsi solo a operazioni di maquillage in netta controtendenza a quanto richiesto da questo Consiglio ed auspicato da parte di tutto il personale militare». Lo stesso Cocer aveva chiesto mesi fa al ministro Trenta, il ritiro della delega ai rapporti con la Rappresentanza militare proprio a Tofalo. D'altra parte da tempo Camporini cerca di tutelare il mondo militare muovendo pesanti critiche al governo. In un'ultima intervista sul Giornale ha spiegato che in politica estera questo governo guarda solo al suo ombelico. In particolare, denuncia lo storico generale dell'Aeronautica, è il caos in Libia quello che l'Italia non starebbe gestendo. «Dimenticare quel che succede al di fuori dalle nostre frontiere ha conseguenze dirette ed immediate sugli affari interni. La tendenza a guardare al proprio ombelico tipica della politica italiana si è accentuata con l'ultimo governo». E aveva anche ammonito l'esecutivo sul fronte immigrazione come su una possibile cabina di regia con gli Stati uniti. «Con gli americani abbiamo molti conti aperti. Gli accordi commerciali con la Cina, assai poco graditi a Washington, sono solo il caso più recente. Prima ancora c'è la questione degli accordi sugli F35 che ci siamo rimangiati. Per non parlare della riduzione delle spese degli armamenti. Abbiamo promesso di arrivare al 2 per cento entro il 2024 e invece siamo fermi all'1,1». Per di più a pochi giorni dalla parata non possono mancare anche i problemi a livello di governo, con il ministro dell'Interno Matteo Salvini che, forte del risultato alle europee, vorrebbe un rimpasto: tra i nomi da sostituire c'è anche quello della Trenta. Il 2 giugno insomma rischia di diventare una resa dei conti. Del resto già il tema della parata, «Inclusione», ha creato non poche polemiche tra una parte del Movimento 5 Stelle e la Lega. L'obiettivo a quanto pare è quello di «evidenziare la volontà di non lasciare indietro nessuno, di combattere contro le emarginazioni sociali. Un segno di attenzione agli ultimi per un evento che ha di per sé un carattere inclusivo proprio perché si svolge in occasione della Festa della Repubblica, ricorrenza che unisce tutti gli Italiani». La sfilata si svolgerà a partire dalle 10 nella consueta cornice di via dei Fori Imperiali a Roma.