2020-03-12
Il contagio sbarca in Sicilia. Musumeci: «Li curo sulle navi»
Dopo 83 casi, l'isola prepara il piano B. Mentre l'Italia arriva a 12.462. Angelo Borrelli: «Autocertificazione anche per chi passeggia».La bomba con innesco Covid-19 ieri è scoppiata in Sicilia: 21 casi positivi in più rispetto a martedì, per un totale di 83 contagiati, con cinque nuovi ricoveri. In terapia intensiva c'è un solo paziente le cui condizioni non sono ritenute gravi. Sono i dati comunicati dalla Regione Sicilia all'unità di crisi nazionale. I ricoverati sono 24 (9 a Palermo, 7 a Catania, 3 a Messina, 1 a Caltanissetta, 3 ad Agrigento e 1 a Enna), mentre 57 contagiati sono in isolamento domiciliare. I guariti siciliani sono due. L'apprensione per i contagi, però, in alcuni casi si è trasformata in psicosi: all'ospedale Cervello di Palermo, per esempio, si è innescato un fuggi fuggi dal pronto soccorso dopo l'arrivo di un uomo di 60 anni proveniente dalla Lombardia (poi risultato positivo) e giunto in ospedale con problemi respiratori e febbre. Il governatore, Nello Musumeci, se la situazione dovesse precipitare, ha pensato a un piano B: «L'Autorità portuale di Palermo mi conferma esserci un armatore disposto a mettere al molo una nave crociera con un centinaio di posti letto e personale sanitario a bordo». E rivendica: «Non c'è stato in Sicilia alcun decesso e quindi continuiamo a sperare». Nel frattempo la Regione ha predisposto altri 200 posti letto, in aggiunta ai 411 già a disposizione.L'ospedale civico di Palermo ha trasferito tutti i pazienti di malattie infettive in altri reparti per far posto ai contagiati da coronavirus, ai quali sono destinati 13 posti letto e sei indicati in gergo con la definizione «a pressione negativa», che verranno recuperati entro 15 giorni. L'unica area regionale in difficoltà è quella occidentale, dove sono carenti i posti letto di isolamento e di terapia intensiva. Il virus, nel frattempo, ha colpito anche due carabinieri del comando provinciale di Palermo, uno dei quali è a Cefalù. Ma la Sicilia non è l'unica regione a essere piombata nell'incubo coronavirus. I contagi aumentano. «Sono 10.590 i casi di positivi al coronavirus in Italia», ha confermato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, durante la consueta conferenza stampa quotidiana delle 18.30. «Oggi registriamo 196 decessi, il 2 per cento tra 50 e 60 anni, il resto in età più avanzata. Il 78 per cento presentava patologie pregresse». Il totale dei deceduti arriva a quota 827, «ma questo numero», ha precisato Borrelli, «potrà essere confermato solo dopo che l'Istituto superiore di sanità avrà stabilito la causa effettiva della morte». I pazienti in terapia intensiva risultano essere 1.028. E 5.838 i ricoverati con sintomi. Ma la crescita apparentemente esponenziale di ieri per numero di contagi è dovuta all'arrivo in ritardo dei dati della Lombardia: «Quelli di martedì», ha spiegato Borrelli, «erano parziali e oggi abbiamo avuto quelli mancanti sulle persone in isolamento domiciliare». Questo ha fatto sì che «i dati sui contagiati totali diano un numero elevato ma», aggiunge il numero uno della Protezione civile, «in realtà la crescita è nel trend degli ultimi giorni». I nuovi guariti sono 41, da sommare ai 1.003 di martedì. Tra questi c'è l'uomo indicato come il «paziente uno»: il manager dell'Unilever trentottenne di Codogno, da lunedì scorso, giorno in cui è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva del San Matteo di Pavia in quanto respira in modo autonomo, ha cominciato anche a parlare. Una delle prime cose che ha chiesto è se si trovasse all'ospedale di Lodi. Sua moglie, incinta all'ottavo mese, è tornata a casa da qualche giorno, dopo essere stata ricoverata al Sacco ed è in procinto di partorire. Ma nonostante qualche buona notizia, il livello delle limitazioni non è cambiato. «Credo che ci debba essere un rispetto della cautele e delle prescrizioni di tipo volontario», ha precisato il capo della Protezione civile, aggiungendo anche che «C'è la denuncia, vi sono delle sanzioni per chi non rispetta le regole e ci sono i controlli delle forze dell'ordine e delle polizie locali, ma quello che conta è il comportamento responsabile di ognuno di noi». E, infine, ha chiarito: «L'autocertificazione vale anche per chi va a fare una passaggiata o un giro in bicicletta». La situazione più grave resta in Lombardia, dove i contagiati ricoverati sono 3.852. «Abbiamo aperto altri 43 posti in terapia intensiva, arrivando a 910 e stiamo valutando anche la possibilità di adibire grandi strutture a Milano a reparti per malati di coronavirus», ha annunciato l'assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera. I contagiati sono in totale 7.280, «ben 1.489 in più rispetto a ieri», afferma Gallera. In alcuni ospedali la situazione è drammatica: il primario di rianimazione dell'ospedale di Desenzano, Nicola Petrucci, ha spiegato: «I contagiati arrivano a frotte e abbiamo dovuto destinare due piani del nostro ospedale ai positivi». E anche in Veneto la situazione si aggrava: i contagiati ricoverati sono 262, dei quali 68 in terapia intensiva (su un totale di 1.023 positivi al coronavirus). Tra loro ci sono anche quattro frati del convento francescano di Lendinara, in provincia di Rovigo, anche loro risultati positivi al tampone. Ora tutti e 20 i religiosi della comunità sono stati messi in isolamento fiduciario.