Il settore, che da 30 anni favorisce il dialogo Usa-Russia, rallenta. A causa di sanzioni e problemi tecnici. Con ripercussioni anche sull’Italia. Mentre la Cina si sfrega le mani.
La segretaria fa marcia indietro dopo il caos al Nazareno, ma così mette nei guai gli unici big alleati: Bonaccini e Boccia. Imbarazzo per la presenza in lista di Tarquinio, ex direttore di «Avvenire». De Luca molla la Annunziata: nessun appoggio.
Secondo i magistrati contabili, per rendere le auto «verdi» alla portata di tutti i prezzi dovrebbero dimezzarsi. Il vero problema è nelle batterie e nel mercato dominato dalla Cina: «L’industria Ue non sta al passo senza sussidi e Pechino è pronta a invaderci».
Chery può diventare il secondo produttore. Contratti di solidarietà a Mirafiori fino a settembre.
Il prezzo dei due metalli, fondamentali per lo sviluppo dell’elettrico, si impenna in seguito alle politiche di Pechino, che riempie le sue scorte e contingenta l’export del prodotto raffinato. Rincara pure il nichel.