2022-03-11
Il conflitto gela l’attività nello Spazio
Samantha Cristoforetti (Ansa)
Il settore, che da 30 anni favorisce il dialogo Usa-Russia, rallenta. A causa di sanzioni e problemi tecnici. Con ripercussioni anche sull’Italia. Mentre la Cina si sfrega le mani.Ai tempi della Guerra fredda lo Spazio fu uno dei campi della sfida tra Usa e Mosca. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non riporta le lancette agli anni Settanta, ma di sicuro rischia di rimescolare il settore aerospaziale dove da 30 anni russi e americani avevano iniziato a collaborare. Lo Spazio ha sempre dimostrato di essere un settore di cooperazione, smorzando le tensioni. In realtà potrebbe servire ancora in futuro come strumento diplomatico, ma ci vorrà tempo. Nel frattempo la guerra avrà ricadute sul breve e sul lungo periodo. E ad approfittarne potrebbe essere la Cina di Xi Jinping, che già dagli anni Sessanta insegue il primato nel settore. Sono aspetti su cui anche l’Italia, alle prese con gli investimenti del Pnnr, dovrà confrontarsi presto. La guerra di Putin avrà di sicuro effetti nel breve periodo. Si dovranno infatti decidere sospensioni di attività sia con la Russia per le sanzioni, che con Ucraina per ragioni tecniche. Il 25 febbraio, infatti, sono state introdotte nuove misure contro Mosca, come il divieto di fornire beni, tecnologie, servizi di assicurazione, di revisione e riparazione a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia o per un uso in Russia. C’è anche il divieto di vendita di aerei, pezzi di ricambio ed equipaggiamenti. Ma di problemi ne hanno anche gli ucraini. Dall’Ucraina viene il motore del quarto stadio di Vega, ma la situazione potrebbe diventare critica, anche per un problema di costi. Nelle scorse settimane, all’inizio dei bombardamenti, era circolata anche la notizia della distruzione degli impianti industriali di Yuzhnoye design office e della ex Yuzhmash, responsabili della produzione e assemblaggio di lanciatori spaziali e componenti per la propulsione missilistica. Poi è stata smentita, ma dà comunque la tara sul clima di tensione e incertezza che circola intorno alla filiera industriale dell’aerospazio italiano per quanto sta accadendo in Ucraina. Di sicuro la stazione spaziale internazionale (Iss) non si ferma. Le operazioni in corso, che hanno un carattere di sicurezza umana come il rientro con Soyuz e il lancio di nuovi equipaggio verso Iss, sono mantenuti, a meno che la situazione complessiva non degeneri. Per ora non ci sono variazioni nel calendario della Iss anche se, per esempio, si è determinato un riaggiustamento della composizione e dei ruoli dell’equipaggio che vedeva Samantha Cristoforetti come comandante, retrocessa invece a responsabile di una linea operativa nella stazione. La stessa Nasa lo ha confermato ufficialmente nei giorni scorsi. Lo ha detto la responsabile della divisione di Operazioni umane nei voli spaziali della Nasa, Kathy Lueders, che ha confermato il programma di avvicendamento degli equipaggi a bordo della stazione orbitale. «Non stiamo ricevendo alcuna indicazione a livello operativo che le nostre controparti non siano impegnate nelle operazioni in corso della Iss», ha detto Lueders in una conferenza stampa. «I nostri tecnici del centro di controllo stanno ancora parlando, ci stiamo ancora addestrando e lavorando insieme», ha aggiunto. Di sicuro la Nasa dovrò applicare le sanzioni Usa. Al momento sono autorizzate con la Russia solo le operazioni Iss, in quanto necessarie. Non sono autorizzati nuovi impegni. In ogni caso, con il nuovo scenario, si dovranno rivalutare tutte le cooperazioni a lungo termine con la Russia.
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