2022-06-19
«Il centrodestra è unito e compatto. Lo dimostrerà anche a Verona»
Il capo organizzazione di Fdi: «Apparentamento o sostegno sono soltanto questioni tecniche. Non appassionano i cittadini».Donzelli, a Verona si rischia un suicidio politico?«Sarebbe stato un suicidio se Forza Italia non avesse dato il sostegno a Sboarina, ma così non è stato. Sboarina ha fatto una scelta come hanno fatto altri candidati sindaco che andranno al ballottaggio, come accade a Catanzaro per esempio dove noi pur non avendo ottenuto l’apparentamento sosteniamo con convinzione Donato, il candidato che al primo turno sostenevano Forza Italia e Lega», spiega Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia.Ma apparentamento e sostegno non sono proprio la stessa cosa.«Sono solo questioni tecniche che non appassionano i cittadini. La sostanza è che il centrodestra è compatto e credo con serenità che sarà vincente ai ballottaggi».Eppure si parlava di apparentamento perché in ballo c’erano i seggi in giunta, gli assessorati, le persone che avrebbero ricoperto gli incarichi…«Ripeto sono questioni tecniche che portano anche conseguenze sui numeri di seggi e spettano per legge e per politica ai candidati sindaco. Cose da addetti ai lavori. Nel caso di Verona spetta a Sboarina decidere. Tutti quelli che sostengono Sboarina al ballottaggio saranno coinvolti nella guida della città, a partire da Tosi che in un’intervista a Rai news ha già detto che lo sosterrà. Così come noi confidiamo di essere coinvolti nelle prossime giunte di centrodestra a Catanzaro e Parma dove sosteniamo senza apparentamento sindaci che non abbiamo sostenuto al primo turno».Lei dice che la scelta è di Sboarina, però Tosi sostiene che la leader del partito, cioè «la Meloni dovrebbe controllare un suo candidato sindaco che non dovrebbe muoversi autonomamente».«Certo che Sboarina parla con la Meloni, ma le sue sono scelte politiche indipendenti, lui avrà fatto le sue ponderazioni dopodiché ha deciso, spetta a lui».Salvini ha detto: «Dividere il centrodestra è un errore madornale. Spero che gli amici di Fratelli d’Italia ci ripensino».«Non mi permetto di giudicare quello che dice Salvini né di gettare la croce sulle scelte dei candidati sindaco, ma concordo che sarebbe un errore dividere il centrodestra. E infatti, la buona notizia è che il centrodestra è compatto non soltanto a Verona ma anche a Carrara, Parma e Catanzaro».Sempre Salvini dice però che a Como, dove al ballottaggio vanno due di sinistra, qualcuno ha fatto scelte sbagliate. Un inciampo per la coalizione?«Sicuramente nelle città in cui il centrodestra governava e dopo il voto non governerà più, come ad esempio Como e Lodi, qualcosa è andato storto durante gli anni di amministrazione cittadina. Le valutazioni le faremo successivamente. Di sicuro Fdi ha dato il maggior contributo anche se questo non è il momento di fare i conti dei voti. Sarebbe ingeneroso da parte nostra far pesare le perdite di voti dei partiti alleati».Tosi sostiene che comunque al ballottaggio nessun elettore di centrodestra dovrà astenersi perché a sinistra, sull’onda dell’entusiasmo, andranno di nuovo a votare e quindi non mancherà il sostegno a Tommasi.«Io spero che nessun nostro elettore manchi all’appello, anche perché non credo che i cittadini di centrodestra vogliano dare Verona alla sinistra e credo che siano fedeli ai partiti e agli impegni che i partiti hanno preso».E la vicenda Musumeci come andrà? In Sicilia si vota ad ottobre ma qualcuno ci vede un legame addirittura con Verona…«Un po’ curioso come ragionamento, non mi sembra ci sia continuità tra le due votazioni, piuttosto la continuità è tra Verona e le altre città che il centrodestra unito sta sostenendo ai ballottaggi. In Sicilia c’è un buon governatore uscente e per ora non c’è nessuna alternativa più unificante di Musumeci».Insomma, il centrodestra gode di ottima salute?«In queste ore sembrerebbe di sì. Ai ballottaggi andremo tutti insieme, poi ognuno farà la propria analisi, il commento sui sindaci uscenti, su cosa dobbiamo cambiare, senza fare polemiche ma con le dovute riflessioni. Parlano per noi gli importanti risultati ottenuti con le vittorie al primo turno dei sindaci. Risultati storici come quello di Pieluigi Biondi a L’Aquila o Alessandro Tomasi a Pistoia e Daniele Sinibaldi a Rieti che hanno ottenuto percentuali mai raggiunte dal centrodestra. O quella di Roberto Lagalla a Palermo, arrivata dopo un nostro passo indietro sulla candidatura di Carolina Varchi. Questo è il centrodestra che ci piace».Resta però la questione leadership.«È una questione che appassiona solo i giornali. Giorgia Meloni è stata bravissima in questi anni a tenere la barra dritta sul centrodestra. C’è una regola che esiste da sempre, riconosciuta da tutti, che è quella che il leader venga espresso dal partito che ottiene il maggior numero di voti. In ogni caso vedremo quando si voterà per le politiche. Il popolo di centrodestra era unito con Silvio Berlusconi, lo è stato quando il primo partito era guidato da Salvini e sarà così unito dopo aver vinto le prossime politiche. Il popolo di centrodestra è sempre stato più lungimirante dei dirigenti dei partiti».
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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