2020-07-15
Il caos su Autostrade scatena l’interesse dei player stranieri
Lo spagnolo Florentino Pérez, con i Benetton in Abertis, teme il downgrade. Fari puntati di Singapore, Hsbc, Allianz e dei cinesi di Silk road.La partita sulle autostrade si è spostata al piano superiore, quello di Atlantia. La holding che controlla Aspi è ormai diventata un player europeo con azionisti internazionali: un'eventuale revoca della concessione getterebbe ombre sulla convenienza degli investimenti in Italia. E se la politica imporrà una svalutazione degli asset, cosa vorranno in cambio i tedeschi, i cinesi e soprattutto gli spagnoli? Chi non pensa alla risposta rischia di guardare solo il dito, e non la luna. Partiamo dalla composizione dei soci: alle quote emerse nell'ultima assemblea di maggio di Atlantia, Edizione srl della famiglia Benetton risulta titolare indirettamente di una partecipazione pari al 30,2% del capitale tramite la controllata Sintonia Spa. Una quota dell'8,2% è invece in mano della Gic private (il fondo sovrano di Singapore), di cui lo 0,2% posseduto direttamente e l'8,05% attraverso la InvestCo Italian Holdings. Poi c'è la fondazione Cassa di risparmio di Torino con il 4,8% (che ieri ha chiesto al governo di «tenere conto dell'impatto sociale e della credibilità dell'Italia a livello internazionale»), la Hsbc holdings con poco più del 5%, di cui il 4,89% tramite Hsbc Bank mentre Lazard asset management mantiene un 4,9% e Norges Bank a marzo 2020 risultava titolare di una quota dell'1,3%. Quanto agli azionisti di Autostrade per l'Italia, controllata da Atlantia con l'88%, il parterre include anche i tedeschi di Allianz (al 7% con il veicolo Appia investments) e i cinesi di Silk road (5%). Tutti gli investitori stranieri che «corrono» in autostrada hanno i riflettori accesi sulla partita, Borsa compresa, con un'evitabile pressione su azioni e obbligazioni. L'impatto stimato di un possibile ritiro della concessione dopo la sostanziale bocciatura del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla proposta di Aspi, sarebbe infatti di 19 miliardi. E i soci cominciano a scalpitare.Dalla Germania ha addirittura alzato la voce anche Angela Merkel, che lunedì, al termine della conferenza stampa congiunta con Giuseppe Conte, ha fatto sapere di essere «molto curiosa di sapere come andrà» il Consiglio dei ministri. Nel frattempo, Allianz ha deciso di non svalutare la quota in Autostrade. Il 29 giugno, secondo quanto ricostruito dall'agenzia Radiocor, si è riunita l'assemblea dei soci di Appia investments (controllata da Allianz col 60%), che ha dato il via libera al bilancio 2019, archiviato con un utile di circa 21 milioni, che equivalgono quasi alla quota parte del dividendo pagato da Aspi nel 2019 e relativo al bilancio 2018. Va ricordato che Appia investment aveva già svalutato due volte la quota in Aspi, rilevata nel 2017 sborsando circa 1 miliardo. Oggi in bilancio quella stessa quota vale 804 milioni (il che significa una valorizzazione complessiva di Aspi pari a 11,5 miliardi), ma a fine giugno i soci hanno comunque deciso di non abbassare ulteriormente il valore nonostante lo scontro con il governo. Anche i cinesi di Silk road tengono i radar accesi. Ieri sono circolate voci su una convocazione dell'ambasciatore italiano a Pechino, Luca Ferrari, per avere spiegazioni sulle mosse del governo. Voci però smentite ieri dalla Farnesina, che ha definito la notizia «assolutamente priva di fondamento». Ma a monitorare con maggiore attenzione la sfida tra i Benetton e Conte sono gli spagnoli. E in particolare quel Florentino Pérez, patron del Real Madrid, che tramite la sua società-ammiraglia Acs è il socio di Atlantia in Abertis, il principale gestore autostradale spagnolo di cui il gruppo italiano ha acquistato il 50% più uno delle azioni. Un'operazione perfezionata nel marzo 2018, poco prima del crollo del ponte Morandi, e completata due mesi dopo la tragedia con un impegno di Atlantia di 17 miliardi. Le carte sul tavolo adesso sono cambiate. E Pérez ha dovuto già accusare il colpo del downgrade di Standard & Poor's subito da Abertis (da Bbb a Bbb-) a gennaio, a seguito di quello di Autostrade e Atlantia. Più il rating si abbassa, più aumentano i costi di finanziamento. Nell'opuscolo informativo relativo all'emissione di obbligazioni dello scorso marzo Abertis ha inoltre avvertito che, nel caso di rischi per il rating, delibererebbe un taglio fino al 45,5% del dividendo. Il patron del Real Madrid potrebbe chiedere di cambiare gli accordi di governance che già prevedono diritti di veto di Acs, o ottenere qualche altra forma di compensazione. Pérez aspetterà che la partita su Aspi finisca ai rigori o si muoverà prima schierando i suoi attaccanti sul campo? Di certo, i problemi del gruppo italiano possono ridurre la capacità di investimento di un Abertis che ha bisogno di rinnovare il proprio portafoglio di attività, evitando di utilizzare il debito per pagare i propri investimenti, soprattutto adesso che la società deve fare anche i conti con il deterioramento delle sue attività a causa del calo del traffico globale per via della crisi del coronavirus.Sullo sfondo si muovono, intanto, altri operatori. Nelle scorse settimane Aleatica, che parla spagnolo come Abertis anche se è controllata dal fondo Ifm Global infrastructure, ha sottoscritto con Intesa Sanpaolo un accordo per l'acquisizione di tutte le partecipazioni in Brebemi e nella controllante Autostrade lombarde. Aggiungendo le quote al già ricco carnet di circa 1.350 chilometri di strade in Australia, Nord America, Sud America e in Europa.