2019-09-23
Il candidato unico anti Carroccio in Umbria è la terza scelta
Dopo tanti no eccellenti Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi, accetta di correre per dem e grillini. Ma la sconfitta è nell'aria.In Umbria, dopo un fuggi fuggi generale e dopo giorni di autentico psicodramma, Pd e M5S sono riusciti a partorire un candidato: si tratta di Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi regionale. Per lunghi giorni, fino al pomeriggio di ieri, non si era trovato un candidato disposto a indossare il vestitino civico preparato dai sarti dem e pentastellati. Il primo a congedarsi dalla comitiva era stato alcuni giorni fa il re del cashmere Brunello Cucinelli: «Che qualcuno pensi a me è un fatto che mi lusinga poiché ho sempre pensato alla bella politica, a partire da Platone, come a uno dei grandi ideali dell'uomo. Vorrei una politica geniale, coraggiosa, giusta, umanistica. Però il mio mestiere è un altro». Tradotto: tanti saluti. Saluti pure dal procuratore generale di Perugia Fausto Cardella («Lusingato per l'apprezzamento verso la mia persona e perché l'ipotesi si inserisce nel quadro di un rinnovamento della proposta politica in base a schemi diversi da quelli consueti»). No grazie anche da Catia Bastioli, tra l'altro ad di Novamont e produttrice dei sacchetti di plastica con cui tutti combattiamo facendo la spesa, già relatrice in una Leopolda renziana. La Bastioli aveva detto di voler proseguire il suo impegno «in ogni sede, italiana ed europea, per lo sviluppo di progetti di innovazione in grado di rivitalizzare i territori all'insegna della sostenibilità e della rigenerazione del suolo». Ma niente candidatura. E ieri mattina si erano sfilate altre due personalità. Da un lato, Francesca Di Maolo, presidente dell'Istituto Serafico di Assisi, esponente cattolica e avvocato. Dall'altro, il sindaco di Assisi Stefania Proietti: grandi ringraziamenti anche da parte sua («Ringrazio il M5s per aver indicato il mio profilo come una possibile sintesi di quella unità che già da tempo in tanti auspicavamo, e sono sinceramente lusingata per i tanti attestati di stima»). Ma, alla fine della fiera, anche da lei un secco no («È sempre stata mia intenzione continuare a essere sindaco di Assisi»).Era molto di malumore (lo aveva fatto capire preannunciando una decisione - realisticamente un altro ritiro - che comunicherà su Facebook) pure Andrea Fora, l'ex presidente di Confcooperative che era stato messo in campo a fine agosto dal Pd, ma che non piaceva ai grillini: «A questo punto è chiaro che c'è qualcosa che non va e che deve essere risolto al più presto». E diciamo che non serviva uno scienziato della politica per capire che qualche cosa non andava, se i due partiti che stanno in coalizione nazionale - ad appena 35 giorni dal voto - non riuscivano a tirar fuori un nome. Forse la spiegazione più semplice era quella suggerita da Matteo Salvini: «Ho sbirciato i sondaggi, ma non si può parlare, se andiamo avanti così vinciamo. Neanche se candidano Superman vincono. M5s e Pd sono disperati, non hanno neanche un candidato. Sono alla ricerca di un candidato cinico, non civico». Alla fine è spuntato Bianconi. Ma la sensazione è che, dopo i fattacci che hanno travolto diversi membri della giunta di Catiuscia Marini, non siano solo gli elettori a rifiutare l'operazione di laboratorio Pd-M5s, ma che perfino i potenziali candidati abbiano fatto a gara a sfilarsi, per non bere l'amaro calice della sfida contro Donatella Tesei, che correrà per Lega, Fi e Fdi. Secondo un sondaggio dei giorni scorsi (Nicola Piepoli per Affaritaliani) il centrodestra sarebbe al 47,5%, contro il 45% della somma Pd-M5s. In base a quella rilevazione, la Lega sarebbe il primo partito (con una forchetta compresa tra il 32 e il 36%), mentre Fi e Fdi sarebbero tra il 5 e il 7%, cifre a cui si aggiungerebbero altre liste di centrodestra complessivamente accreditate tra l'1 e il 2%. Il Pd sarebbe invece tra il 25 ed il 27%, mentre il M5s inseguirebbe (tra il 17 e il 21%). Intanto, a testimonianza del clima di nervosismo che avvolge chi era abituato - politicamente parlando - a spadroneggiare, si è verificato un episodio estremamente spiacevole denunciato dall'esponente leghista Virginio Caparvi, deputato e segretario regionale del Carroccio. In occasione della presenza di Salvini a Gubbio - ha raccontato Caparvi in un video - un dipendente comunale ha scritto un post su Facebook in questi termini: «Osserverò chi andrà a teatro a farsi abbindolare da Coso. Non mi servirò nei loro negozi, boicotterò le loro attività. Toccarli nel portafogli è l'unica cosa che comprendono…». E poco dopo, nei commenti, una professoressa avrebbe rincarato la dose: «Ti seguo a ruota, vista la repulsione che ho per tutti i suoi adepti. Mandami in privato l'elenco». Liste di proscrizione stilate da dipendenti comunali? Boicottaggio? Commercianti intimiditi? Cose che - quanto meno - andranno chiarite nel dettaglio. Ma che intanto rendono l'idea: a qualcuno stanno saltando i nervi.