2021-04-07
Il baseball Usa contro i «cattivi» trumpiani mentre fa affari d’oro con Cina e castristi
(Pavlo Gonchar/SOPA Images/LightRocket via Getty Images)
La lega professionistica accusa la Georgia di violare i diritti civili. E intanto stringe accordi col colosso Tencent e il regime cubano.Non si placano le polemiche sulla riforma elettorale della Georgia. Polemiche che stanno assumendo anche una connotazione di natura sportiva. La Major League Baseball (Mlb), la lega professionistica del baseball nordamericano, ha infatti deciso di avviare un'azione di boicottaggio contro il cosiddetto Peach State, spostando il proprio All Star Game dalla città di Atlanta a quella di Denver (in Colorado). Il commissario della Mlb, Rob Manfred, ha in tal senso dichiarato: «La Major League Baseball sostiene fondamentalmente i diritti di voto per tutti gli americani e si oppone alle restrizioni alle urne». La mossa è stata salutata positivamente dal Partito democratico che considera la riforma elettorale dei repubblicani in Georgia come iniqua e ostile alle minoranze etniche. In particolare, Barack Obama si è congratulato con la lega, mentre Joe Biden - che pure ha criticato la legge della Georgia - mantiene per ora una posizione ambigua sulla mossa della Mlb. I repubblicani, dal canto loro, sono andati all'attacco, a partire da Donald Trump che ha invocato un boicottaggio del baseball. Sabato scorso, La Verità si è già occupata di smontare le accuse di chi dipinge la riforma elettorale della Georgia come una «Jim Crow law»: non torneremo quindi sull'argomento. Né vogliamo adesso affrontare il vecchio dilemma se le considerazioni di carattere politico debbano entrare o meno nell'ambito sportivo. No: qui vogliamo semplicemente registrare un problema di coerenza da parte di una lega professionistica che sembra interessarsi al delicato tema dei diritti civili, per così dire, a fasi alterne. Il perché è presto detto. Innanzitutto vale la pena ricordare che, giusto una settimana fa, la Mlb ha siglato un contratto con il colosso tecnologico cinese Tencent. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, «tale accordo ha esteso i diritti di streaming di Tencent in Cina fino al 2023 e ha anche esteso la copertura a diversi altri Paesi in tutta la regione». Come inoltre riferito da SportsPro, «Tencent è diventato il partner ufficiale per la trasmissione digitale della Mlb in Cina nel 2018, quando si è assicurata un contratto esclusivo per lo streaming live di 125 partite a stagione». Insomma, quello tra la Mlb e Tencent sembra un legame piuttosto stretto e neppure esattamente nuovo. Un po' strano per una lega che dice di impegnarsi tanto nella tutela dei diritti civili. Nel 2019, Tencent bloccò lo streaming delle partite giocate dagli Houston Rockets, dopo che l'allora direttore generale della squadra di basket, Daryl Morey, aveva pubblicato un tweet a sostegno delle proteste pro democrazia a Hong Kong. Come ricordato da Cnbc due settimane fa, l'Nba ha un accordo di streaming da 1,5 miliardi di dollari con Tencent.Non è d'altronde un mistero che questo gigante tecnologico intrattenga stretti legami con il Partito comunista cinese. Era agosto 2019 quando Bloomberg News riferì di una collaborazione tra Tencent e il partito per lo sviluppo di videogame «patriottici». Senza dimenticare i rischi per la sicurezza americana. L'anno scorso, Trump provò a bandire l'app di messaggistica WeChat (sviluppata proprio da Tencent), temendo che i dati degli utenti americani potessero essere indebitamente raccolti dal governo cinese. A dicembre, infine, la rivista Foreign Policy riportò che il colosso di Shenzhen riceva finanziamenti dal ministero della Sicurezza di Stato cinese. Tutto questo, mentre nel 2017 la Mlb annunciò una partnership con l'azienda statale cinese Beijing Enterprises Real-Estate Group. Ma la Mlb non vanta legami solo con Pechino. Ad aprile 2019, Trump bloccò un accordo tra la stessa Mlb e la Federazione cubana di baseball, che avrebbe permesso ai giocatori cubani di firmare contratti con le squadre statunitensi senza dover disertare. Quell'intesa era stata raggiunta nel dicembre 2018, a seguito di negoziati avviati ai tempi della presidenza di Obama: presidenza che, nel 2014, aveva avviato un processo di distensione con L'Avana. In particolare, Trump -contrariamente al predecessore - sostenne che la Federazione cubana facesse parte del governo castrista e appoggiò di fatto il diritto dei giocatori cubani a disertare. Dal canto suo la Mlb diceva di difendere l'accordo per «porre fine al traffico umano dei giocatori di baseball cubani». Sarà, ma è chiaro che quell'intesa conferisse una legittimazione politico-diplomatica a un regime, quello castrista, che aveva (e ha) ben poco a che fare con i diritti civili. Del resto, la natura politica di quell'operazione è testimoniata, come detto, dalla benedizione ricevuta all'epoca dall'amministrazione Obama. Certo: si potrebbe obiettare che sport e politica debbano restare mondi separati. Ma allora perché la Mlb annuncia severi boicottaggi contro la riforma elettorale repubblicana della Georgia e, al contempo, stringe accordi con delle dittature comuniste? Biden, che è così (giustamente) attento ai diritti umani, non ha proprio nulla da dire?
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