2019-08-04
Il bando «balneare» della Trenta
Il ministero della Difesa seleziona i soggetti che dovranno verificare il suo operato. Avvisi pubblici a fine luglio, colloqui il 9 agosto: molti esperti non potranno partecipare.Direttamente dal gabinetto di Elisabetta Trenta a fine luglio sono partiti gli avvisi pubblici per individuare il soggetto che dovrà valutare l'operato del ministero stesso. Si tratta della selezione per raccogliere le manifestazioni di interesse per la nomina del presidente e di due componenti dell'organismo indipendente di valutazione della performance del dicastero della Difesa. Peccato che i colloqui siano stati fissati il 9 agosto, giornata anomala visto che, colpevoli le ferie agostane, gran parte dei candidati naturali in quella data sarà probabilmente indisponibile. Tra le figure più competenti c'è chi ha tentato di farsi dare un appuntamento in altra data, ma non sembra che ci sia margine per i rinvii. Come mai il ministro Trenta ha scelto di fissare una selezione tanto delicata quando non c'è in giro anima viva? I maligni potrebbero pensare che magari a rispondere all'invito con così scarso preavviso siano persone che fanno già parte di una cerchia ristretta. Abbiamo provato a raggiungere telefonicamente il ministero, chiamando alcuni portavoce, ma non erano raggiungibili. Peraltro una valutazione dell'operato del dicastero della Difesa arriverebbe in un momento davvero complicato per Elisabetta Trenta, visto che voci di Palazzo parlano di un Matteo Salvini sul punto di chiedere a Luigi Di Maio la testa della titolare di Via XX settembre. La Trenta nel corso del suo mandato ha messo in imbarazzo più volte le Forze armate. L'attrito con i militari è manifesto, tanto che qualcuno ha fatto il nome del leghista Raffaele Volpi, sottosegretario alla Difesa, per sostituirla. Per non parlare dello scontro perenne con il già citato Salvini, che va avanti da parecchio e ruota attorno alla questione dei migranti. Erano di luglio le dichiarazioni in cui il leader della Lega lamentava di essere stato «lasciato solo» dalla Trenta a gestire la lotta agli sbarchi. Lei aveva replicato accusando il Viminale di pretendere l'aiuto della Marina militare ma di avere tagliato le gambe a Sophia, la missione europea a trazione italiana. Peccato che quella missione, «recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia», aveva detto Salvini. «Ditemi se il contrasto dell'immigrazione clandestina è recuperare decine di miglia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli in Italia». Altro momento critico per la Trenta era stata la parata del 2 giugno scorso, che per sua volontà era stata dedicata al tema dell'inclusione, con schierati i corpi di pace. «È la stessa Costituzione che richiama il concetto di inclusione», si era giustificata, riferendosi al fatto che nessuno nella Difesa dovesse «rimanere indietro». In molti ricorderanno la reazione del generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica: «Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e per certi versi irreversibile indebolimento delle Forza armate». Malcontento anche da parte dell'ex capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Vincenzo Camporini: «Troppe le disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con un ipocrita “dual use" , a partire dalla perdurante mancata presentazione del “decreto missioni", dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l'ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del presidente del Consiglio». E sulla parata: «Non me la sento di avallare ipocritamente con la mia presenza una gestione che sta minando un'istituzione di cui il Paese deve essere orgoglioso».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)