2020-08-23
I vescovi statunitensi non dimenticano i valori dei cristiani e lodano Trump
Mentre «L'Osservatore Romano» sostiene l'abortista Biden, l'episcopato americano elogia il tycoon per la difesa dei nascituri.L'Osservatore Romano, in teoria voce ufficiale della Santa Sede, ritorna ieri, sabato 22 agosto, sulla nomination di Joe Biden. Noto per essere un politico favorevole all'aborto e al relativismo etico in tutte le sue forme. E descrive il candidato democratico come uno «che ha suggellato quasi mezzo secolo di carriera politica, iniziata quando fu eletto ad appena 29 anni senatore del Delaware». Condito con un pio endorsement, visto che notoriamente sull'Or tutto viene ben cesellato prima della stampa: «Ed è questa enorme esperienza che gli ha consentito di parlare con grande naturalezza e fiducia, promettendo una svolta, come fece Roosevelt con il New Deal». Nello stesso pezzo, Donald Trump viene citato solo per «un colpo basso senza precedenti». Quale? Trump avrebbe criticato Biden in un congresso «a due passi dalla sua [di Biden] città natale in Pennsylvania». Beh, come colpi bassi la politica ha visto di peggio.Ma sulle differenze etiche tra i due candidati alla presidenza, il quotidiano cattolico tace, et pour cause!I vescovi americani però, che ben conoscono ciò che Trump ha fatto in questi quattro anni in difesa della vita e della famiglia - e ciò che probabilmente avrebbe fatto il suo avversario - hanno smesso di tacere.E così, dopo che i Priests for Life hanno ripetutamente sostenuto Trump, ora è il sito ufficiale dell'episcopato statunitense a dare spazio a dei comunicati, poco in linea con l'Osservatore e in generale con i vescovi d'Europa.Così, giovedì 20 agosto, la «United States Conference of Catholic Bishops» pubblica due plausi assai espliciti di sostegno all'attuale governo. Un comunicato si intitola: «Il presidente dei vescovi cattolici per le attività pro life loda l'amministrazione Trump per aver assicurato che l'assistenza sanitaria globale degli Stati Uniti non promuova l'aborto». Secondo monsignor Joseph Fred Naumann, presule di Kansas City e presidente della Conferenza episcopale per le attività pro-vita, l'amministrazione di Donald Trump, dopo quattro anni di attività, «merita il nostro elogio per aver assicurato che i finanziamenti statunitensi per l'assistenza sanitaria globale promuovano effettivamente la salute e i diritti umani e non li compromettano promuovendo l'aborto».Infatti, continua il vescovo, «uccidere bambini non ancora nati, innocenti e indifesi, attraverso l'aborto non è assistenza sanitaria. L'aborto viola il diritto umano più fondamentale di un nascituro, il diritto alla vita, e può anche ferire la madre emotivamente e fisicamente. Gli americani riconoscono questa ingiustizia e la stragrande maggioranza di loro si oppone al sostegno economico a organizzazioni che sono più impegnate a promuovere l'aborto che a fornire servizi sanitari». Come la famigerata Planned Parenthood, che da tempo è anti Trump e ora appoggia il candidato Biden.Il secondo comunicato ha per oggetto la ricerca medico-scientifica sui feti umani e sui materiali fetali. Anche in questo caso, il vescovo di Kansas City riconosce al governo americano di aver operato «dopo la pubblicazione del rapporto del National Institutes of Health Human Fetal Tissue Research Ethics Advisory Board» in un modo che dimostra «maggiore considerazione per l'etica medica nella ricerca, e un maggiore rispetto per la vita umana innocente».Del resto, sottolinea monsignor Naumann, «Non è né etico né necessario violare ulteriormente i corpi dei bambini abortiti mercificandoli per la ricerca medica. Le vittime dell'aborto meritano lo stesso rispetto di ogni altra persona umana». E conclude asserendo, che i vescovi Usa, sono «grati che l'Amministrazione si sia impegnata a porre fine al finanziamento federale della ricerca utilizzando i tessuti fetali degli aborti».Appare a questo punto evidente una scollatura tra un certo pensiero cattolico dominante, molto sensibile alle istanze tipiche della sinistra e del mondo laico, e un'altra corrente del cattolicesimo, a volte impropriamente detta conservatrice e tradizionalista. La quale difende con maggior coraggio ed energia le istanze etiche del Magistero cattolico. Benedetto XVI aveva parlato a più riprese di questi «valori non negoziabili», oggi rigettati da molti battezzati, per non parlare dei teologi e dei politici cattolici.Ma il senso della locuzione per papa Ratzinger era questo. Sulla vita (dal concepimento alla morte) e sulla famiglia (monogamica ed eterosessuale) non ci può essere dibattito o pluralismo alcuno. Mentre invece può esserci su tanti altri temi come la giustizia, l'immigrazione, l'accoglienza, l'Unione europea, l'euro, eccetera.Ora quelli che rigettano il Magistero cattolico nei punti non negoziabili coincidono proprio con coloro che dogmatizzano, assurdamente, ciò che è discutibile.Ma per fortuna c'è un vescovo nella sempre più scristianizzata cristianità. Anzi, visto che il comunicato di monsignor Naumann è apparso sul sito ufficiale della conferenza episcopale americana, guidata dall'arcivescovo José Oracio Gómez, si può pure dire che… c'è un episcopato nella Chiesa!
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