2022-05-08
I soldi del Kuwait, Prodi e i primi addii nell’azienda. S’ingolfa la supercar di Xi
Romano Prodi e nel riquadro la Hongqi S9 (Imagoeconomica)
In arrivo (forse) i finanziamenti dal Medioriente per l’acquisto dei suoli in Emilia. Iniziano le dimissioni dei manager dalla casa automobilistica: progetto troppo lento.La ricerca dei fondi necessari per costruire un’hypercar da 2 milioni di euro a Reggio Emilia, a pochi chilometri dallo stabilimento di Maranello della Ferrari, prosegue. Inoltre, nonostante l’opposizione al piano dei vertici del Cavallino rampante e le apparenti difficoltà finanziarie, l’ex premier Romano Prodi continuerebbe a credere fermamente nel progetto e a mettere a disposizione la sua esperienza e la sua agenda, per la buona riuscita di un affare che, evidentemente, ritiene cruciale per la sua terra di origine. Nonostante le criticità geopolitiche riconosciute anche da altri esponenti emiliani della sua stessa area politica.La S9, un’ibrida di extralusso, avrà il marchio Hongqi («Bandiera rossa»), con il quale, da oltre sessant’anni, vengono battezzate le limousine di Stato. La nomenklatura del Partito comunista cinese viaggia sulle Hongqi e lo stesso segretario generale del Pcc Xi Jinping utilizza la misteriosa e quasi leggendaria Hongqi N501. La casa automobilistica è adesso di proprietà della Faw (First automobile works), la più importante azienda pubblica di auto di Pechino. Nelle ultime ore, come anticipato dalla Verità il 25 aprile, importanti manager con un passato in Ferrari avrebbero deciso di abbandonare il progetto partito nel 2021 dopo essersi convinti della sua fragilità. In particolare sono state confermate le dimissioni di Amedeo Felisa e di Roberto Fedeli, i quali starebbero per assumere le cariche di ad e di chief technical officer di Aston Martin. E i due, secondo alcuni rumors, potrebbero essere presto seguiti da un’altra quindicina di manager. A preoccupare i fuggitivi sarebbero i ritardi del progetto Silk-Faw. Infatti la firma del rogito per acquistare i terreni su cui dovrebbero sorgere i capannoni della catena di montaggio sino a pochi giorni fa non era ancora stato firmato, sembra per la mancanza di una tranche da 20 milioni di euro.La svolta imminenteIn compenso nelle ultime ore Jonathan Adam Krane, il presidente del consorzio che unisce la società di ingegneria automobilistica statunitense Silk ev (una start up nata nel 2019 dopo i preaccordi con Faw e con addentellati nel paradiso fiscale delle isole Cayman) avrebbe rassicurato i soggetti coinvolti nell’impresa, spiegando di avere individuato come nuovo polmone finanziario il fondo sovrano Kuwait investment authority (Kia), uno dei più antichi del mondo, che sarebbe pronto a versare circa 60 milioni di euro per consentire di rispettare gli impegni finanziari in scadenza assunti da Krane. Ricordiamo che quest’ultimo è presidente della Silk-Faw automotive group Italy Srl, società con un capitale di 10.000 euro interamente controllato dalla holding finanziaria dublinese Silk-Faw automotive holdings Ireland limited, di cui Krane è amministratore unico. Il finanziere americano è anche presidente di Silk ev Srl. Secondo fonti attendibili Prodi si sarebbe reso disponibile, in caso di necessità, a verificare la credibilità di quanto garantito da Krane attraverso i propri canali politici in Kuwait. Secondo Krane & C. negli ultimi giorni il Kia avrebbe disposto il bonifico in favore di Silk-Faw che dovrebbe consentire di comprare il terreno su cui realizzare la fabbrica. La liquidità dovrebbe transitare attraverso la controllante irlandese e pervenire sui conti della società italiana in queste ore.La versione di RomanoProdi con La Verità due settimane fa aveva escluso di avere rapporti di consulenza con la nuova azienda e anche con il socio cinese, ma aveva ammesso di aver «seguito con evidente attenzione un progetto che, se avesse successo, consoliderebbe il primato» dell’Emilia Romagna («la mia regione» ha sottolineato l’ex premier) «nel settore delle supercar», il che sarebbe «proprio una bella cosa». È vero che sta verificando i presunti finanziamenti kuwaitiani? «Non ho preso né prenderò contatti con il fondo sovrano, dove non ho nessuna conoscenza» ci ha assicurato ieri l’ex premier, smentendo le nostre fonti.Il nuovo ingressoNell’affare sarebbe entrato direttamente Li Chongtian, «attualmente alla guida del Faw capital holding», responsabile degli investimenti esteri del gruppo, il quale sarebbe coinvolto anche in «Faw financing e Faw automotive insurance». Un ingresso reclamizzato con noi anche dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla: «C’è una grande novità: nel board è entrato una figura autorevolissima del gruppo Faw come Li Chongtian. È entrato formalmente il primo di marzo. Ora è in campo un personaggio di quella portata e non è una banalità. Io ho fatto una call con lui dopo la nomina. Erano collegati anche un rappresentante della regione dove ha sede la Faw, il consolato cinese, Krane e nell’occasione sono state date tutte le garanzie».A gennaio il governatore emiliano Stefano Bonaccini e Colla avevano già applaudito la notizia: «La nomina del rappresentante di Faw avallata direttamente dal Governo cinese è un fatto molto positivo», «un fattore che consolida il progetto sia dal punto di vista economico-finanziario che dal punto di vista industriale». In realtà Li Chongtian non risulta essere entrato nel cda della società italiana. Per qualcuno farebbe parte del board della holding irlandese. Dall’azienda hanno spiegato, in modo un po’ criptico, che «il signor Li Chongtian è l’esponente della società Faw all’interno del management committee (comitato guida) della joint venture contrattuale stipulata tra Faw e Silk Ev». Un caso geopoliticoLi Chongtian a parte, ricordiamo ai lettori che il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping ha rapporti personali con Prodi come è apparso evidente a chi ha partecipato alla cena al Quirinale durante la visita ufficiale del leader cinese a Roma nel marzo del 2019. Certo lo sbarco in Italia di un’azienda cinese così vicina al potere politico del Paese del Dragone è monitorato con attenzione anche dal governo che in casi come questo può far scattare il proprio Golden power, una sorta di potere di veto, e dalla nostra intelligence. Infatti le auto saranno equipaggiate con tecnologie 5G Huawei e le conoscenze di ingegneri cresciuti nella Motor valley emiliana potrebbero essere condivise con i colleghi cinesi che nel settore tecnologico sono vere e proprie idrovore di sapienze altrui. L’assessore Colla spiega: «È un investimento che immagino non piaccia a tutti. C’è la competizione di mercato e poi c’è la politica. Stiamo parlando di un progetto che ha un aspetto geopolitico che non si può negare. Stiamo parlando dell’accordo tra un grande gruppo di ingegneria americana e una delle più grandi aziende cinesi… Xi Jinping va in giro con auto della Faw. Questo per dire che stiamo parlando di identità molto forti». Oseremmo dire ingombranti.I fondi stataliC’è poi la questione dei fondi del Pnrr a cui la neonata società starebbe cercando di avere accesso. Al Mise ci hanno fatto sapere: «L’azienda Silk-Faw ha sottoposto a Invitalia un progetto di investimento nel territorio emiliano sia per ricerca e sviluppo che per la produzione. Il progetto sarà oggetto di valutazione da parte di Invitalia nell’ambito dello sportello relativo allo strumento dei Contratti di sviluppo aperto lo scorso 11 aprile per la competitività delle filiere produttive».Prodi è stato recentemente avvistato proprio presso il dicastero di via Veneto, ma dagli uffici guidati da Giancarlo Giorgetti spiegano: «L’ex premier non era potuto venire all’inaugurazione della mostra Italia geniale in veste di ex primo ministro ed è venuto successivamente trovandosi a Roma per ricevere un’onorificenza da parte della Slovacchia. Ma si è trattato solo di un saluto con il ministro e non si è affrontato il tema del progetto Silk-Faw». Una versione confermata a modo suo dall’ex premier: «Non abbiamo toccato alcun problema industriale specifico, ma anche se lo avessimo fatto, non ne riferirei certo a terze persone, perché un ministro è un ministro».Colla ci ha confermato la concretezza delle trattative in corso con l’agenzia tuttora guidata da Domenico Arcuri: «Abbiamo dialogato con Invitalia per istruire la pratica e arrivare a fare un contratto di sviluppo, che utilizzi risorse del Mise finanziate anche attraverso il Pnrr. Sono risorse che, però, non potranno essere erogate senza aver prima visto gli investimenti annunciati dalla Silk-Faw».
Roberto Burioni ospite a «Che tempo che fa» (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 27 ottobre 2025. Ospite Marco Pellegrini del M5s. L'argomento del giorno è: "La follia europea di ostacolare la pace tra Russia e Ucraina"