2021-11-14
I divieti smorzano i cortei anti green pass
Poca partecipazione nel primo week end dopo le norme imposte da Luciana Lamorgese. Però a Milano in 4.000 accorrono a sentire Robert Kennedy jr: «La pandemia è un pretesto». Attimi di tensione quando alcuni manifestanti riescono ad arrivare in Duomo.Quello di ieri è stato un nuovo sabato di proteste contro il green pass in varie città. Il primo sabato da quando sono entrate in vigore le nuove regole del Viminale per le manifestazioni: norme che stabiliscono il temporaneo divieto di accesso a «specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l'ordinato svolgimento della vita della comunità». Una proibizione che riguarda sostanzialmente i centri storici: vale a dire quelle zone che, negli ultimi mesi, sono state maggiormente interessate dalle proteste contro il lasciapassare vaccinale. Nonostante si fossero registrate delle preoccupazioni e si sia verificato qualche momento di tensione ieri sera - quando La Verità è andata in stampa - la situazione era (più o meno) ovunque relativamente sotto controllo.A Milano - dove era stato proibito l'accesso ai manifestanti in piazza del Duomo - si sono radunate circa 4.000 persone all'Arco della Pace, dove ha tenuto un discorso il figlio dell'ex ministro della Giustizia americano Bob Kennedy, Robert jr. L'evento è stato organizzato dall'associazione dello stesso Kennedy, Children's health defense. «Ci hanno preso ogni diritto in America, è un colpo di Stato globale e questo è accaduto solo in 20 mesi. Il green pass è un colpo di Stato, uno strumento che usano per toglierci i diritti, non è una dittatura sanitaria ma uno strumento di controllo della vostra vita, dei vostri movimenti, del vostro conto in banca, è uno strumento di sorveglianza», ha dichiarato il nipote di Jfk. «La pandemia è stata usata come un pretesto per ridurre i diritti democratici», ha affermato. «Hanno speso molto tempo per non far trapelare la notizia che il virus non fosse uscito dal laboratorio». Parole dure sono state da lui rivolte poi a Bill Gates, Anthony Fauci e alla Cia. «Resistete, resistete, resistete», ha detto alla folla che lo ascoltava. Al termine del suo intervento, i dimostranti hanno iniziato a cantare in coro: «La gente come noi non molla mai». Alcuni manifestanti si sono successivamente radunati in piazza Fontana. Tutto questo, mentre nel pomeriggio le forze dell'ordine hanno blindato le aree centrali. Si è inoltre formato un corteo di alcune centinaia di persone che - partendo dall'Arco della Pace - è avanzato proprio verso il centro, per poi riuscire ad arrivare in piazza del Duomo, dove si sono verificati momenti di tensione con la polizia. In questo contesto, un dimostrante è stato fermato. A Roma - dove secondo le nuove regole non era più possibile manifestare in piazza del Popolo - circa 400 dimostranti si sono riuniti al Circo Massimo, con lo slogan: «Noi siamo il popolo delle piazze d'Italia». Tra i manifestanti - secondo l'Adnkronos - erano presenti anche una decina di militanti di Forza Nuova. In generale, l'area è stata decorata con palloncini bianchi e azzurri, oltre che con alcune bandiere tricolore. «Non siamo rivoluzionari, siamo conservatori delle nostre libertà e oggi ci riuniamo in tante piazze italiane. Non diciamo “no green pass" ma “via green pass". Non cediamo alle provocazioni ma facciamo un inno alla vita», ha dichiarato un manifestante al megafono. A Gorizia la protesta si è fermata a 150 persone, nonostante l'arrivo di dimostranti anche da Trieste, città fino a poco tempo fa motore della protesta a livello nazionale (e dove si manifesterà oggi). Proprio a Trieste la prefettura ha emesso divieti per varie aree cittadine che entreranno in vigore da lunedì. A Napoli, almeno 700 persone si sono riunite in piazza Garibaldi e hanno iniziato a dirigersi successivamente verso il centro storico, bloccando una corsia di corso Umberto. Secondo Il Mattino, il corteo era in parte formato anche da «disoccupati del Movimento 7 novembre e Cobas e antagonisti venuti anche da altre zone d'Italia come i movimenti No Tav provenienti dalla Val di Susa». Un'altra manifestazione, specificamente rivolta contro il green pass e a cui hanno aderito oltre 100 persone, ha invece avuto inizio alle ore 17 in piazza Cavour. Anche Genova ha ospitato un corteo a cui hanno preso parte circa 700 persone, che hanno scandito lo slogan: «Giù le mani dai bambini, dal lavoro, dall'università». Sono invece stati almeno 3.000 i dimostranti riunitisi al Parco d'Europa a Padova: alla manifestazione ha preso parte anche Stefano Puzzer. Una protesta si è svolta anche a Bologna: ieri pomeriggio si sono infatti radunate oltre 2.000 persone in piazza Maggiore. Un corteo ha inoltre sfilato per le vie del centro cittadino. Un'ulteriore manifestazione contro il green pass si è svolta a Torino, dove circa 3.000 persone si sono date appuntamento in piazza Castello (l'unica area del centro a non essere interessata dai divieti). I dimostranti si sono successivamente diretti verso i Giardini reali. Un migliaio di manifestanti è invece andato a costituire il corteo di Trento. «Non ci fermeremo fino a quando non sarà eliminata l'obbligatorietà della certificazione verde, continueremo le nostre iniziative fino a quando i medici, i sanitari, gli insegnanti e i lavoratori sospesi non potranno rientrare al lavoro», hanno dichiarato i dimostranti.